[b]Un articolo di Deborah Fait[/b]

Cosa dice Abu Mazen oggi?
Vediamo un po', dice che Israele deve tornare ai confini del 67, che Gerusalemme est deve essere la capitale della Palestina e che Israele dovra' accogliere tutti i milioni di cosiddetti "profughi" che nel frattempo si sono moltiplicati come mosche.
Se Israele non onorera' questi punti inderogabili, dice sempre il pacifico Abu Mazen, scoppiera' la terza intifada, metafora per dire " seconda guerra nazista" sul modello di quella che abbiamo avuto dal 2000 al 2004, con 20 attentati al giorno, linciaggi anche di bambini, episodi di assaggio di fegato e intestini di israeliani linciati.

Cosa diceva Arafat ieri?
Vediamo un po': In arabo diceva che Israele doveva essere distrutto.
In Inglese la variazione era : Israele deve tornare ai confini del 67, Gerusalemme est deve essere la capitale della Palestina e Israele deve accogliere tutti i milioni di cosiddetti profughi che nel frattempo si sono moltiplicati come mosche.
Se Israele non onorera' questi punti inderogabili, diceva il raiss maledetto, scoppiera' la Jihad e cosi' fu.
Dunque mi par di capire che Abu Mazen abbia le stesse idee pacifiche del suo ex raiss.

Con queste deprimenti premesse israeliani, palestinesi e americani andranno a Annapolis, in USA, in novembre, premesse che porteranno sicuramente ad altra violenza palestinese poiche' i punti inderogabili dei palestinesi non possono essere accettati da Israele per ragioni di sicurezza e per poter continuare ad esistere. Accettarli significherebbe dar vita a due stati palestinesi e alla sparizione di Israele.
Pero' un'idea ce l'avrei!
Vogliono riscrivere le carte geografiche come se dal 67 a oggi nulla fosse accaduto?
Benissimo, facciamolo: Israele torna ai confini del 67, naturalmente non da sola, e che cavolo, se si torna al passato devono farlo tutti quelli che all'epoca erano coinvolti nel tentativo di distruggerci, quindi il cosiddetto West bank tornerebbe alla Giordania che lo aveva annesso nel 1948 e Gaza tornerebbe all'Egitto cui apparteneva.
E i palestinesi? Chi? I palestinesiiiii? E chi li conosce? chi sono? dove stanno?

Mai sentito parlare di palestinesi arabi, fino al 1948 gli unici palestinesi erano gli ebrei che poi con la creazione dello Stato di israele si chiamarono israeliani.
Gli arabi della zona hanno incominciato a chiamare se stessi palestinesi nel 1964 su iniziativa dell'egiziano Yasser Arfat , appena tornato da Mosca, e solo nel 67 questa nuova identita' entro' a far parte della propaganda araba per arrivare al sogno di far fuori definitivamente gli odiati sionisti.
Dopo il netto rifiuto all'ONU nel 1947 nessuno aveva preso in considerazione la creazione di uno stato palestinese, l'unica cosa che volevano e che fu scritta nero su bianco sulla karta dell'OLP, era di eliminare Israele e insediarsi al suo posto creando una grande nazione araba.
Nel 1967 gli arabi originari della Palestina Mandataria vivevano in orrendi campi profughi in Giordania e in Libano e a Gaza (Egitto) dove erano stati rinchiusi nel 48 quando 450.000 furono costretti dai capi della Lega Araba a uscire da Israele e dove ancora risiedono dopo 60 anni, fulgido esempio di iniziativa.

I piu' intelligenti fra loro si erano fermati in Israele diventando cosi' gli unici arabi cittadini di una democrazia.

Benissimo, visto che gli arabi , i palestinesi e i loro sostenitori vogliono cambiare la Storia, visto che pretendono cose inconcepibili, pura fantascienza, che nessuno al mondo accetterebbe, si torni pure, purche' tutti, ai confini del 67 e poi che Abu Mazen chieda a Re Abdallah e a Mubarak di avere un paese chiamato Palestina.

E io mi faro' delle belle e grasse risate!

Cosa dite? Sono io che vaneggio? Ehhh no!
Nel 1967 Israele viveva senza dar fastidio a nessuno, cercando di difendersi da incursioni di terroristi dalla Siria, dal Libano , dalla Giordania che entravano per sgozzare i civili.
Israele non possedeva nemmeno un centimetro di Territorio "occupato", non aveva manco il Golan eppure Egitto, Giordania, Siria, Iraq si allearono per invadere il Paese e distruggerlo.
"Ammazzate tutti, gridava Nasser alle truppe, stuprate le donne ma non uccidetele tutte, le ebree sono belle e ottime lavoratrici".
Israele vinse alla grande, e in soli 6 giorni, la guerra che doveva portare alla sua distruzione, conquisto' territori, antichi territori ebraici come Giudea, Samaria e la Capitale Eterna, Gerusalemme.
E adesso dovremmo tornare indietro come se niente fosse accaduto?

Bene, mal comune…, torniamo indietro tutti, e che i palestinesi tornino ad essere arabi fra arabi, senza nessun diritto al mondo se non quello di andare a far parte della Giordania (che non li vuole) e dell'Egitto ( che non li vuole).
A questo punto i sostenitori dei palestinesi non potrebbero piu' strapparsi le vesti perche' contro gli arabi non ci si mette, sono i loro padroni ideologici.
Morgantini e Diliberto si prostrerebbero a Giordania, Egitto, Siria, IRAN " non volete rendere autonomi i palestinesi, amici? Avete ragione, che diritto hanno? Vivono benissimo nei campi che gentilmente avete preparato per loro. Che non rompano le scatole, abbiamo altri problemi!".
Risolto il caso.
Gli ex palestinesi non potrebbero nemmeno riempire il mondo con la loro becera, schifosa, disumana propaganda. Nessun Mohammed Al Durra, tutti zitti, mica si puo' dire che se lo sono ammazzato loro. Shhhhhhhhhhh, silenzio.
Niente Jenin, contati i cadaveri, 53 dei palestinesi, una trentina di soldati israeliani, altro che 500 come Arafat abbaiava sputtacchiando in giro e tutti gli credevano.
Nessuna foto taroccata presa dalla guerra in Iraq e fatta passare come "poveri palestinesi ammazzati dai soldati criminali israeliani".
Beh , con questo non cesserebbe l'odio del mondo contro gli ebrei ma a quello siamo abituati.
Quei due americani antisemiti Mearsheimer e Walt,"accademici", potranno sempre pubblicare il seguito dei "protocolli dei Savi di Sion" , il libello della polizia zarista. Verrebbero sempre pagati per questo, farebbero sempre i soldoni parlando della terribile Lobby ebraica che deve essere fatta di imbecilli se in 2000 anni non e' riuscita ancora a conquistare sto povero mondo alla sua merce'.
Lucio Caracciolo, ma non solo lui, non potrebbe piu' scrivere le sue amene in-
venzioni sui poveri palestinesi perche', se Israele non c'entrasse piu' colle loro "disgrazie', correrebbe il rischio di trovarsi un petardo arabo sotto la sedia.
Gli intellettuali italiani con i loro servi nelle universita', non potrebbero firmare appelli perche' Prodi tratti con hamas, senza rischiare la vita in un attentato e gia' me li vedo Vattimo e la Margherita Hack correre come matti per salvare la loro brutta pellaccia.
Ahmadinejad potrebbe sempre proporre di mandarci tutti in Alaska ma, a parte il freddo, ne' Prodi o Dalema o gli studenti dalla Columbia University appoggerebbero la sua proposta se Israele passasse agli arabi la palla purulenta palestinese.
Sua Mostruosita' non saprebbe piu' a cosa aggrapparsi per distruggere quel puntino di territorio sionista …..a parte che Dimona sarebbe ancora salda su territorio israeliano….
Concludo dicendo agli speranzosi, che Israele non potra' mai tornare ai confini del 67 , non potra' mai accettare i discendenti di quei 450.000 senza decretare la propria fine come Nazione.
Chi lo auspica non e' altro che uno sporco nazista, chiunque esso sia.
Uno sporco nazista come il tiranno iraniano, uno sporco nazista come Arafat e chiunque condivida oggi o abbia condiviso ieri la loro ideologia.

Deborah Fait

 

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