Ho seguito con molta rabbia l'arrivo del Dalai Lama in Italia e, dopo aver visto in TV il programma Terra di Toni Capuozzo, la mia rabbia e' aumentata a dismisura.
Il Dalai lama, l'Oceano di Saggezza, come viene chiamato dai tibetani, e' in visita in Italia e nessun rappresentante del governo ha il coraggio di riceverlo.
Ma bravi!
Ma che coraggiosi, miei…. Prodi!

La Cina occupa il Tibet dal 1950, la popolazione tibetana sta subendo un vero e proprio genocidio, non esistono diritti civili, chi viene trovato con la foto del Dalai Lama e' condannato a morte, chi lo nomina viene torturato, messo in carcere e quando esce dal carcere solitamente muore in circostanze misteriose prima di arrivare a casa.
I tibetani sopportano tutto questo e assistono allo scempio del loro Paese trasformato in una enorme base missilistica, con coraggio. Non si ribellano, non praticano il terrorismo, non uccidono bambini cinesi, non fanno implodere grattacieli, non ricattano il mondo terrorizzandolo.
Sono pronti a morire ma non a uccidere, sono un popolo pacifico che subisce il pugno di ferro della Cina e l'indifferenza del mondo sorridendo e soffendo in silenzio. Sorridendo, come in questi giorni sorride forse un po' ironicamente, il Dalai Lama mentre assiste al fuggi fuggi dei… Prodi e impavidi politici italiani.
L'unico che ha avuto il coraggio di riceverlo ufficialmente e' stato il sindaco di Cologno Monzese, piccolo comune vicino a Milano, dove risiede la piu' numerosa comunita' tibetana in Italia , 40 persone.
Formigoni, a Milano, si e' limitato a portarlo al Pirellone alle otto e mezzo di mattina, forse avrebbe preferito anche prima se fosse stato possibile, che so, alle 6 del mattino pur di non dare nell'occhio, lo ha ricevuto con gentilezza e calore ma sempre facendo entrare l'Oceano di Saggezza dalla porta di servizio.

Ma che vergogna.
Sono gli stessi politici e ministri che si stendevano per terra come dei servi quando veniva in Italia un assassino come Arafat, strisciando e sbavando davanti a lui come lumache.
Sono gli stessi che andavano a Mosca a prendere Ocalan, capo del terrorismo kurdo, per ospitarlo in Italia a spese dei contribuenti.
Gli stessi che davano asilo ai terroristi dissacratori della Basilica di Betlemme, mantenuti lussuosamente a Roma con i soldi delle nostre tasse.
Gli stessi che accompagnavano cortei oceanici in cui si urlavano slogan di morte contro Israele, con gentaglia travestita da kamikaze, guardata affettuosamente dall'ex metropolita terrorista Hilarion Capucci fotografato giorni fa insieme al ministro degli esteri italiano, Massimo D'Alema.

Ma che vergogna.
Certo, Israele non ha mai fatto paura, una democrazia si puo' offendere e umiliare, ricevendo con baci e abbracci il terrorista assassino di tanti israeliani, offrendogli amicizia, soldi, onore, senza vergogna.
La Cina invece si che va temuta, e' una dittatura grande e potente e bisogna chiamarsi Angela Merkel per avere la dignita' e il coraggio di dire al gigante orientale "Noi riceviamo chi vogliamo", bisogna avere le palle come la Francia di Sarkozi, come il Canada, come gli Stati Uniti per accogliere con tutti gli onori e ufficialmente il Dalai Lama.
Solo la tremolante Italia ha fatto finta di niente obbedendo al diktat cinese come prima obbediva ai diktat di Arafat.
E i pacifisti? Ndo' stanno i pacifisti? Perche' non sventolano le bandiere del Tibet? Perche' non urlano slogan contro la Cina e i suoi crimini?
Dove hanno messo il grande coraggio che avevano quando portavano in corteo le bandiere palestinesi per poi bruciare quelle israeliane?
Eh, pacifinti dei miei stivali, dove siete finiti? Era facile manifestare il vostro odio contro Israele, vero? Nessuno vi faceva niente! So' ragazzi, dicevano quei politici che erano e sono degni di voi!
E voi a urlare, coraggiosi come budini, a tirarvi giu' i pantaloni per mostrare il vostro schifoso deretano alla bandiera di Israele che bruciava per terra.
Che grande coraggio!
Vi sentivate come tanti tigrottti di Mompracem, vero?
E adesso? Dove siete finiti? Fa paura bruciare la bandiera della Cina, vero, tigrotti? Potreste finire in un vicolo coi genitali sistemati in bocca.
Meglio stare chiusi in casa e aspettare il prossimo corteo contro Israele dove poter sfogare senza nessun pericolo la vostra violenza e il vostro odio.
Non c'e' stato un solo di voi, nemmeno uno, nemmeno mezzo di quelli che sanno urlare "Israele nazista, Israele boia, oppure "vogliamo tutto, lo stato di Israele deve essere distrutto" e ancora "Palestina Libera, Una e Islamica", che avesse il coraggio di esporsi per dare solidarieta' al Popolo Tibetano.
Non una bandiera del Tibet mentre Formigoni riceveva il Dalai lama.
Indegni conigli, gente vigliacca.
Chissa' se qualcuno dei tanti che mi insultano sul mio blog , che insultano Israele, che paragonano i sionisti ai nazisti, che pubblicano articoli di Maurizio Blondet, il loro guru, chissa' se qualcuno la piantera' di smanettare cazzate sulla tastiera del computer e andra' a manifestare contro la Cina, chissa' se poi arrossira' per non averlo fatto.

La vergogna italiana pero' non si limita al fuggi fuggi davanti a quell'Uomo sorridente in tunica color senape e bordo'.
No, la vergogna si fa addirittura volgare nel momento in cui il comune di Venaria , provincia di Torino, consegna le chiavi della citta' e la cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini.
Si, proprio lei, la terrorista che Diliberto era andato ad accogliere quando gli USA avevano concesso l'estradizione a patto che restasse in galera in Italia.
Si, figurarsi, la galera in Italia a una comunista terrorista antiamericana!
E' uscita coll'indulto, ha ricevuto piu' di 50 onorificenze non si capisce in nome di cosa, forse in nome delle tentate rapine e dell'accusa di sovversione.

Un mondo alla rovescia, un mondo che si inchina davanti agli assassini, che onora i terroristi, che demonizza le democrazie e non si vergogna di obbedire bovinamente agli ordini delle dittature piu' feroci.
Un mondo che urla "ben gli sta" davanti alla tragedia delle Twin Towers.
Un mondo che mandava gentaglia a sbaciucchiare Arafat mentre decine di israeliani ancora non avevano smesso di bruciare dentro l'ultimo autobus esploso, mentre madri israeliane accarezzavano le bare dei loro figli ammazzati davanti a una discoteca, dentro una pizzeria, nel cortile di una scuola.
Questo mondo non ha speranza, e' un mondo gia' sepolto dalla mancanza di valori, e' un mondo che sputa sulle ceneri di Auschwitz, che sputa sulla solitudine di Israele, che sputa sul sorriso del Dalai Lama e sul suo Popolo.
Un mondo pavido e volgare.
Un mondo immerso completamente e consapevolmente nella "banalita' del male".

[b]Deborah Fait[/b]

 

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