In Libano i satanici hanno scritto in inglese perche' tutto il mondo possa leggere
" In Libano si festeggia, In Israele si piange".
E' vero, Israele sta in silenzio e piange, e' vero.
In Libano un popolo satanico festeggia.
A Ramallah un popolo satanico festeggia.
A Gaza un popolo satanico festeggia.

I popoli satanici di tutto il mondo arabo ballano e cantano per la liberazione di un mostro a nome Samir Kuntar e altri 4 assassini.
Ieri mattina eravamo tutti davanti alla televisione che trasmetteva in diretta quello che sarebbe stato il giorno piu' triste e piu' lungo di Israele. Avevamo sperato per due anni, avevamo creduto che Udi e Eldad fossero vivi, forse malandati ma vivi, e Karnit, la giovane moglie di Udi, per due anni e' andata, instancabile, di governo in governo , da presidenti a premier, fino all'ONU per dire a Ahmadinejad :
"Mi chiamo Karnit, vengo da Israele, mio marito e il suo compagno sono prigionieri di hezbollah. Perche' non ci dite niente? Perche'?"
Il mostro iraniano ha proseguito il suo discorso come se non avesse parlato nessuno.
Karnit per due anni ha promesso che avrebbe riportato a casa suo marito e cosi' ha fatto, Udi e' tornato, Eldad e' tornato, i ragazzi sono tornati a casa, in Israele.

Fino all'ultimo i rappresentanti di hezbollah non hanno detto niente, fino all'ultimo hanno tenuto le famiglie e tutta Israele nel dubbio, fino all'ultimo hanno giocato con i nostri sentimenti e , quando le porte del van della Croce Rossa si sono aperte e due bare nere sono state appoggiate sull'asfalto, un singhiozzo e' uscito dalla mia gola, dal profondo della mia pancia come un rantolo e tutta Israele si e' piegata in ginocchio piangendo, per le strade, nelle piazze, nei negozi.
Un rappresentante di hezbollah ha avuto la perfidia di esclamare soddisfatto:"ecco, adesso sapete che sono morti".
C'e' una legge morale in Israele, ogni soldato deve essere riportato a casa, vivo o morto, costi quel che costi e questa volta il prezzo e' stato altissimo, questa volta e' stata una tortura che ci siamo volontariamente inflitti perche' per avere quelle due bare nere e' stato liberato un mostro capace di ammazzare un padre davanti alla sua bambina di quattro anni e poi di spaccarle la testa col calcio del fucile e prenderla per le gambe per finirla contro le rocce della spiaggia di Naharyia.
L'orco che ridendo ha mangiato una bambina e adesso e' libero, insieme ad altri quattro assassini come lui.
Samir Kuntar e' arrivato in Libano grasso e pasciuto, ha indossato subito la divisa di hezbollah e si e' offerto alla festa di tutto un popolo impazzito di gioia per lui.
Ha ricevuto baci e abbracci dal presidente del Libano, dal primo ministro, dai dignitari tutti e, naturalmente, da Nasrallah, per l'occasione emerso dal bunker sottoterra dove vive nascosto.
Nasrallah, questo Hitler libanese, questo essere che gode fisicamente per ogni ebreo ammazzato, ha fatto il suo discorso riproponendo il solito "ebrei, nipoti di scimmie e maiali". Kuntar gli ha risposto gridando di essere pronto alla guerra per liberare la Palestina.
La folla impazziva di gioia.
Che razza di popolo e' quello?

Nello stesso momento in Israele accendevamo le candele della memoria e piangevamo, come sempre, i nostri morti.
Eppure il mondo non capisce.
Sui media italiani ho letto di tutto, articoli ignobili, commenti vergognosi, giustificazioni
allucinanti, qualcuno ha avuto persino il coraggio di manipolare i fatti accaduti 30 anni fa.
Chi ci e' amico ha aspramente criticato la liberazione di cinque assassini per avere in cambio due cadaveri.
E' immorale , hanno scritto.
E' vero, e' immorale, come e' immorale costringere Israele a disfarsi di territori per una pace illusoria, come e' immorale che gli ebrei non possano mai vivere un giorno di pace, come e' immorale che il mondo accetti le dichiarazioni di odio degli arabi e guardi divertito e comprensivo popoli demoniaci che saltano e ballano ogni volta che viene ammazzato un ebreo.
Non e' immorale obbligare Israele a rilasciare degli assassini perche' l'Unifil non e' riuscito a onorare la 1701?
Non e' stato immorale lo schierarsi per 60 anni dalla parte di popoli che chiedevano soltanto la distruzione di un altro popolo?
Non e' stato immorale proteggere ogni terrorista palestinese e ridurre Israele all'isolamento?
Non e' immorale scrivere sui giornali solo menzogne che demonizzano Israele?
Sono stati liberati 5 assassini per riavere i nostri soldati a casa e l'incubo e' finito, oggi ci sentiamo piu' in pace con noi stessi, finalmente Karnit puo' piangere accarezzando la bandiera sulla bara di Udi , finalmente il padre di Eldad avra' un posto dove andare a parlare con suo figlio.
E' stato un fallimento di Israele? Puo' darsi ma sono cose che capitano ai forti e ai giusti. I barbari non falliscono mai, a loro basta ammazzare per sentirsi soddisfatti.

Israele e' un paese fatto di amore e con amore, nessuno dei nostri figli sara' mai abbandonato, nemmeno parti del suo corpo saranno mai lasciate al nemico e questo ci rende deboli e ricattabili da chi e' senza anima e privo di valori umani.

Sulla casa di Samir Kuntar i suoi concittadini hanno scritto
"Samir Kuntar e' e' la coscienza del Libano, della palestina, del mondo arabo".

Verissimo, questi sono i popoli degni di lui, popoli dove chi spacca la testa a una bambina e' ritenuto eroe, dove si festegggia ogni attentato contro Israele, dove si balla per la tragedia delle Twin Towers, dove si bruciano vive le donne che osano innamorarsi, dove si violentano i bambini convincendoli che morire da terroristi e' un onore premiato col paradiso.
Israele, oggi in ginocchio, e' circondato da popoli satanici in festa ma forse Kuntar e' meno sicuro in Libano di quando stava in prigione. Se Nasrallah vive sottoterra come i topi di fogna, converra' che Kuntar lo imiti perche' prima o poi potrebbe imbattersi in qualcosa di esplosivo e tutti ci auguriamo che la sua ultima visione sia una bella Stella di Davide disegnata su un Apache!

In questo momento si stanno svolgendo i funerali di Ehud Goldwasser, nel pomeriggio ci saranno quelli di Eldad Regev.
La mamma di Udi e' come una statua di cera, immobile e bianca, parla con voce ferma di suo figlio e del suo popolo meraviglioso.
Karnit piange, e' sfinita, si rivolge al marito, la voce si rompe, tutti piangono, i soldati, i rabbini, il Ministro della Difesa, lei continua, – abbiamo finito il viaggio, Udi, si chiude qui il cerchio di orrore incominciato il 12 agosto 2006 alle 9, abbiamo finito ma tu, Udi, sarai sempre con me, tutta la mia vita-.
Non un grido, non un lamento, tante lacrime e tanto silenzioso dolore.
Questa folla e' diversa da "quella" al di la' del confine.
Siamo diversi, per fortuna, siamo un'altra cosa.
Siamo persone.
Qui si piange senza odio, senza rabbia, si fa uscire il dolore con dolcezza, Karnit sa anche sorridere al suocero distrutto accanto a lei, lui piangendo le bacia una mano, lei sorride e si illumina , si asciuga il viso bagnato dell' amore per il suo Udi.
Il cerchio si chiude, il popolo di Israele ricomincia, dolore, disperazione, dignita', lacrime, morte, vita e infine ancora speranza.

Deborah Fait

[img]/new/e107_images/newspost_images/248_levia.jpg[/img]

 

2 Responses to I ragazzi sono tornati a casa.

  1. Admin ha detto:

    Non è stata una bella visione quella che i libanesi ci hanno mostrato. La mancanza di umanità e di pietà è stata grande, non si poteva guardare. Che c'è da festeggiare quando l'uomo non è più uomo ma carnefice. La dignità dei parenti dei due soldati uccisi (per fortuna sono morti quasi subito, altrimenti sarebbero stati torturati, avrebbero subito chissà quali umiliazioni!!). Non è stato un episodio esemplare quello che hanno mostrato i libanesi: oso pensare che non tutti siano d'accordo con uno spettacolo così "laido", perdonate la parola, ma non so trovarne altre!!
    Mi auguro che Israele possa trovare presto la pace, anche in un territorio ridotto, ma in pace.
    Shalom
    Licia Bertani

  2. Admin ha detto:

    Non è stata una bella visione quella che i libanesi ci hanno mostrato. La mancanza di umanità e di pietà è stata grande, non si poteva guardare. Che c'è da festeggiare quando l'uomo non è più uomo ma carnefice. La dignità dei parenti dei due soldati uccisi (per fortuna sono morti quasi subito, altrimenti sarebbero stati torturati, avrebbero subito chissà quali umiliazioni!! Non è stato un episodio esemplare quello che hanno mostrato i libanesi: oso pensare che non tutti siano d'accordo con uno spettacolo così "laido", perdonate la parola, ma non so trovarne altre!!
    Mi auguro che Israele possa trovare presto la pace, anche in un territorio ridotto, ma in pace.
    Shalom
    Licia Bertani

Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.