Un periodaccio, davvero! E' successo di tutto, nel bene e nel male, piu' che altro nel male.
Hamas ha ripreso a bombardare Israele, Sderot e Ashkelon sono sotto tiro da giorni, un centinaio di missili dal 4 novembre, persone ferite, paura, panico, terrore, rabbia per l'indecisione di Ehud Barak e per le dichiarazioni dell'Unione Europea che anziche' pretendere dai palestinesi la fine dei bombardamenti e della costruzione di tunnel in territorio israeliano, ha chiesto a Israele di non chiudere i passaggi verso Gaza.

Il colmo dell'ipocrisia e della malvagita' verso i cittadini israeliani colpiti dai missili.
A Ramallah e' stata arrestata una donna pronta a fare la kamikaze.
Il turismo in Israele e' aumentato del 20 % rispetto all'ottobre 2007.
Bene, benissimo.
Arrivano ogni mese nuovi olim dall'America del nord e sono arrivati anche 200 nuovi olim dall'India, i Bnei Manashe, figli di una tribu' dispersa il cui DNA ha dimostrato che sono ebrei.
Anche questo e' un segnale di grande ottimismo.
Ho ricevuto decine di insulti per il mio ultimo articolo su Pio XII.
Pazienza.
In Germania sono stati dissacrati due cimiteri ebraici.
Solite cose di ordinaria amministrazione.
Olmert alla cerimonia in memoria di Rabin ha osato dire che Israele deve ritirarsi da Gerusalemme est e tornare ai confini del 67, cioe' del 1948 , come se 60 anni di morti fossero stati un giochetto da niente.
E adesso chi glielo dice ai soldati morti nelle guerre del 48/67/73 per difendere Israele dalle aggressioni arabe?
E alle vittime del terrorismo chi glielo dice?
A tutti gli orfani chi glielo dice che i loro padri sono morti perche' Ehud Olmert potesse
far bella figura svendendo i territori conquistati ai nemici di sempre, a quelli che volevano
distruggere Israele e non hanno potuto farlo grazie al loro sacrificio?
Chi glielo dice? Olmert?

Obama e' diventato il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America e subito il giornale arabo in lingua ebraica, Ha'arez, pubblica un articolo assolutamente cretino e assurdo dal titolo "Obama e il primo Premier arabo di Israele" in cui l'autore scrive che se avvenisse un simile miracolo in Israele lui non smetterebbe di sorridere.
E ci credo!
Il signor Bradley Burston, sorriderebbe di gioia nell'assistere alla cancellazione di Israele come Nazione democratica e come Terra degli ebrei.
Sorriderebbe di felicita' per la nascita dell'ennesimo paese arabo…. che numero? Quanti ne hanno gia'? Ventuno? ehh si, gli manca proprio il ventiduesimo.
E' stupefacente che un giornalista, che un uomo maturo, che un bipede pensante non capisca che l'analogia con gli USA non esiste.
Io li ho davanti agli occhi gli arabi israeliani che manifestano nelle Universita' o per le strade di Israele sventolando le bandiere palestinesi ogni volta che qualche boss arabo parla di distruggere Israele.
All'Universita di Haifa gli studenti ebrei non possono aprir bocca perche' gli arabi la fanno da padroni.
Non vogliono fare il servizio militare, si rifiutano di fare anche quello civile, uno dei loro leader ha appena detto che e' vietato il lutto per le vittime ebree israeliane per mano del terrorismo palestinese.
Non riconoscono Israele, vivono qui perche' gli fa comodo, perche' e' una democrazia che gli riconosce diritti che nei paesi arabi non potrebbero nemmeno sognare.
I deputati arabi alla Knesset non giurano fedelta' alla nazione e passano il loro tempo nei paesi arabi nemici, a commemorare Arafat e a fare gite sulle barche di Free Gaza.
Persino un ministro arabo della Knesset ha avuto la faccia tosta di andare in Arabia Saudita, paese con cui Israele non ha contatti diplomatici, a dire che e' obbligatorio il ritiro entro i confini pre 67.
Eppure questo Burston ha l'ardire di fare analogie tra gli arabi israeliani, infedeli a Israele e gli afro americani che amano l'America e che si sentono profondamente cittadini del loro paese.
Ma la cosa piu' sconvolgente e' il rinnovarsi continuo dell'odio contro Israele e gli ebrei . Finora i negazionisti si sono sempre dedicati alla Shoa', abbiamo appena avuto un indecente episodio in un liceo di Roma dove un professore si e' messo a urlare che la Shoa' non e' mai esistita, e a Israele.
La Shoa' e' un'invenzione e Israele non ha il diritto di esistere: questi erano e sono i loro cavalli di battaglia e si pensava fossero sufficienti a farli godere ma pensavamo male perche' non bastava, le piattole antisemite avevano bisogno di un nuovo gioco e, voila', ecco che e' stato inventato, con tempismo incredibile.
Come per magia e' nata una nuova scuola di pensiero, stupitevi, meravigliatevi perche' e' strabiliante:
non esistono nemmeno gli ebrei.
Si, avete capito bene, non esistiamo, siamo un bluff, mai esistito il popolo ebraico, siamo solo un mito inventato un secolo fa per giustificare la fondazione dello stato di Israele.
Ma c'e' di piu', molto di piu', gli ebrei non sono mai stati esiliati …beh certo, se non esistevamo come potevano esiliarci e gli ebrei di oggi non hanno nessun collegamento storico con "la regione chiamata Israele", infine l'unica soluzione per porre fine al conflitto con i palestinesi e' abolire lo stato ebraico.
Queste mostruosita' sono state scritte, indovinate da chi….indovinate…su da bravi….
da qualche arabo fanatico? da qualche nazista nostalgico? Nossignori, tutto questo e altro e' stato messo nero su bianco da un ebreo israeliano in un libro best seller intitolato "Come e quando fu inventato il popolo ebraico". Autore Shlomo Sand, storico, esperto di storia europea all'universita' di Tel Aviv e il suo libro e' stato pubblicizzato da un altro sedicente ebreo, gia' noto per il suo odio per Israele, tale Jonatan Cook.
Naturalmente la notiziona e' stata ripresa subito dai media piu' antisemiti e di sinistra francesi per diffondersi in tutta Europa e in America.
La mia teoria che nessuno e' piu' pericoloso di un ebreo antisemita, di un ebreo che odia se stesso , viene confermata e di esempi ne abbiamo a volonta': Ilan Pappe, il teorico del boicottaggio antiisraeliano; Norman Finkelstein, guru dell'anti Shoa'; Noam Chomski, maestro della propaganda antigiudaica e grandissimo odiatore di Israele; Adam Shapiro, fondatore dell'organizzazione piu' antisemita oggi esistente , il famigerato ISM, International Solidarity Movement, i cui genitori , Stuart e Doris hanno dichiarato "There was no one to document what the Nazis did to the Jews — We are proud Adam is documenting what the Jews are doing to the poor Palestinians."
Cosi' proud che hanno dovuto scappare a gambe levate dal loro quartiere per non essere presi a calci da altri ebrei che un documento ce l'avevano, il numero sul braccio.

Emanuele ottolenghi, nel suo Autodafe', documenta in modo magistrale la psicologia di questi ebrei , per lo piu' intellettuali di estrema sinistra che cercano di farsi accettare condannando senza appello Israele e, in casi patologici, negando persino la Shoa'.
Descrive il loro grottesco e ossessivo desiderio di essere considerati buoni perche' dissociatisi dall'identita' ebraica e dall'amore del mondo ebraico per lo stato di Israele.
Questi ebrei buoni, filoarabi, filoterroristi, antisemiti e striscianti vengono contrapposti agli ebrei cattivi , quei sionisti innamorati di Israele e del suo significato di liberta' conquistata, fieri e orgogliosi, odiati dal mondo intero, quello politically correct, quello dal grosso culo sul petrolio, pronto a offrirsi al primo arabo che gli passa vicino.
Questa manciata di ebrei buoni, eroi di vilta', nutriti dalla paura del rifiuto, sarebbero poco importanti, pur essendo affiancati da numerosa manovalanza, "Ebrei contro l'occupazione", "Not in my name" e altri gruppuscoli del genere composti da non ebrei pieni di odio antisemita e da ebrei che si odiano da soli, sarebbero lo zero assoluto se non fornissero un alibi all'assurdita' dell'odio che riempie le piazze, le strade, le menti e i cuori d'Europa e di tutto il mondo islamico.
Perche' un alibi? Perche' oggi chi odia l'ebreo rifiuta di ammetterlo e portare ad esempio un gruppo di giudei rinnegati che sbraita contro Israele e la sua malvagita' offre loro una scusa meravigliosa per negare l'innegabile: "Non siamo mica noi che odiamo Israele, sono loro, gli stessi ebrei, quelli buoni e democratici" .
In questo modo si utilizzano gli ebrei allo scopo di sentirsi puliti e giusti per poter odiare liberamente solo quelli che sostengono lo stato di Israele, i malvagi sionisti.
Ecco allora che l'amore per Israele diventa condanna senza appello ne' scusanti, ecco che l'essere sionista diventa sinonimo di nazista, fascista, criminale e loro, gli odiatori, sono soddisfatti e con la coscienza tranquilla….non si sentono antisemiti, no, si sentono critici a pieno diritto dello stato di Israele…non si puo' criticare Israele? protestano….ma se lo fanno gli stessi ebrei…..si…i rinnegati hanno anche la colpa di far sentire innocenti quelli che 60 anni fa ci avrebbero messi tutti nei forni, anche gli Ilan Pappe, anche i Chomski, anche la famiglia Shapiro.
A questo tipo di ebrei, intellettuali e di sinistra, compresa la loro manovalanza, viene imposto un esame di lealta' rinnegando Israele, la loro identita' e fare quindi autodafe', un atto di fede all'ideologia antisemita esattamente come un tempo venivano costretti alla conversione per poi diventare complici dell'Inquisizione.
Grazie a questi rinnegati e traditori, sostenere e amare Israele diventa nella mente di milioni di antisemiti non solo licenza di odiare ma anche speranza di uccidere ancora una volta il popolo detestato per eccellenza, passando questa volta la palla ai terroristi arabi e all'Iran.
Loro non si sporcheranno piu' le mani, lasceranno il compito ai soci Nasrallah, Hannaye, Ahmadinejad e se un giorno Israele sara' distrutto istituiranno con aria contrita una giornata della memoria.

Deborah Fait

 

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