Nel corso della terza edizione delle sue Giornate del Dialogo e della Memoria, l'Istituto Polacco di Roma celebra la memoria delle vittime della Shoah collaborando alla preziosa mostra di fotografie I bambini del ghetto di Lodz, organizzata dalla Scuola Romana di Fotografia e dall'Archivio Statale di Lodz e inaugurata il 24 gennaio. Nel contesto del dialogo culturale vanno considerati invece gli incontri attorno al Dibbuk.

Nel corso della terza edizione delle sue Giornate del Dialogo e della Memoria, l'Istituto Polacco di Roma celebra la memoria delle vittime della Shoah collaborando alla preziosa mostra di fotografie I bambini del ghetto di Lodz, organizzata dalla Scuola Romana di Fotografia e dall'Archivio Statale di Lodz e inaugurata il 24 gennaio. Nel contesto del dialogo culturale vanno considerati invece gli incontri attorno al Dibbuk.

Da tanti anni ormai siamo impressionati dal potenziale di letture a cui si presta la figura del dibbuk e del dialogo che ne è stato, e continua ad esserne, ispirato. Per capire la sua pregnanza bastano i segnali raccolti in questa breve rassegna. Ecco un grande maestro del cinema mondiale, Andrzej Wajda, che riprende il mestiere di disegnatore per proiettare la sua visione dei personaggi della pièce di An-ski, in funzione dello spettacolo da lui diretto per il Teatr Stary di Cracovia. Ecco una studiosa della cultura ebraica e yiddish in Polonia e in Russia, Laura Mincer, che rilegge una preziosa e troppo dimenticata traduzione del germanista Alessandro Pellegrini. Ecco un editore, Wojciech Ornat, che nel cuore di Cracovia ha fatto nascere un centro di cultura ebraica di forte richiamo e una casa editrice, Austeria, e che si decide a pubblicare, dopo testi in polacco, in yiddish e in ungherese, il primo libro in italiano appunto Il dibbuk di An-ski con i disegni di Wajda, corredato di illuminanti testi esplicativi. Ecco un editore italiano di primo piano, Bollati Boringhieri, che, grazie all'intuito e alla passione di Francesco Cataluccio, condivide e sostiene l'idea di Ornat. Ecco Claudia Della Seta e Olek Mincer, attori eccellenti pronti a mettere in scena il testo di An-ski. Ecco il maggiore regista del cinema polacco prima del 1939, Michal Waszynski, artista dalla vita e carriera incredibili, che nel 1937 dedica al Dibbuk uno dei suoi migliori film.
Per le imminenti Giornate del Dialogo e della Memoria, patrocinate, come negli anni precedenti, dal Centro di Cultura Ebraica, proponiamo queste opere e questi contributi ispirati all'opera di An-ski convinti che il dibbuk abbia la forza e la possibilità di entrare più di quanto non lo sia oggi nel repertorio dei più creativi e fertili miti europei.

Jaroslaw Mikolajewski
Direttore dell'Istituto Polacco di Roma

P R O G R A M M A
giovedì 29 gennaio 2009

La mostra delle illustrazioni di Andrzej Wajda verrà aperta al pubblico alle ore 18.30

ore 19.00
Inaugurazione della mostra e presentazione del volume Il dibbuk Fra due mondi, illustrazioni di Andrzej Wajda, a cura di Laura Quercioli Mincer, ed. Austeria-Bollati Boringhieri.

Intervengono: la Curatrice, Francesco Cataluccio (direttore editoriale Bollati-Boringhieri), Wojciech Ornat (direttore Austeria)

Claudia Della Seta e Olek Mincer
Lettura teatrale di frammenti de Il dibbuk

lunedì 2 febbraio 2009

ore 19.00
Introduzione di Malgorzata e Marek Hendrykowski – professori di Storia del cinema all'Università di Poznan, autori di saggi e volumi sulla cultura visuale del XIX e XX secolo.

ore 19.30
Proiezione del film Dibbuk, 1937, regia Michal Waszynski, 121', yiddish, nuova versione con sottotitoli italiani

Giornate organizzate dall'Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna, 1- 00193 Roma
tel. 06 36 000 723 – fax 06 36 000 721
www.istitutopolacco.it – segreteria@istitutopolacco.it

Con il patrocino del Centro della Cultura Ebraica

in copertina: disegno di Andrzej Wajda

 

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