[b]Intesa tra Barak e il premier designato: più vicina la formazione di un governo di coalizione

TEL AVIV [/b]- Sì dei laburisti israeliani al governo guidato da Benyamin Netanyahu (Likud). Al termine di una lunga notte di negoziati, il premier designato e il leader del partito laburista Ehud Barak hanno raggiunto una intesa di massima per un governo di coalizione. Nel documento, ancora in fase di elaborazione, Netanyahu conferma di sentirsi legato dagli impegni internazionali di Israele e dunque implicitamente avalla la necessità di una intesa politica con i palestinesi. Lo ha riferito la radio militare.

I PUNTI CARDINE DELL'ACCORDO – Secondo il sito Ynet del quotidiano Yediot Ahronot, tra i punti cardine dell'intesa c'è l'impegno di Israele a mettere a punto un accordo generale di pace e di cooperazione nel Medio Oriente e a sentirsi vincolato dagli accordi politici ed internazionali sottoscritti dai governi passati. Il governo aspirerà a raggiungere accordi di pace con ciascuno dei vicini di Israele. Il ministro della Difesa Barak sarà partner paritetico nella conduzione del processo di pace e farà parte del 'forum' ristretto per le decisioni di carattere politico, di sicurezza ed economico. Il governo inoltre imporrà la legge sia negli avamposti illegali (dei coloni in Cisgiordania) che nelle zone palestinesi dove esiste edilizia illegale. Uscendo dalla riunione con gli esponenti del Likud, il ministro laburista Shalom Simhon ha detto che anche sul piano economico e sociale sono stati ottenuti dal suo partiti «successi molto significativi, forse storici». L'accordo di Barak con il Likud dovrà essere discusso e votato nel pomeriggio dalla leadership del Partito laburista, dove restano resistenze molto forti.

DISSENSI – Martedì pomeriggio infatti il documento sarà sottoposto al voto della Conferenza del partito laburista, che comprende 1.400 delegati, dove in molti si oppongono all'ingresso in forma subalterna in un governo di destra guidato da Netanyahu. «Barak vuole affossare una volta per sempre il nostro partito – ha detto oggi il segretario organizzativo dei laburisti, Eitan Cabel -. Non glielo consentiremo».

 

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