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[b]Fiamma Nirestein[/b]

[b]Il Giornale, 25 marzo 2009[/b]

Mentre alcuni soldati israeliani dichiaravano i loro compagni colpevoli di crimini di guerra compiuti a Gaza sullo sfondo di un potente coro di accuse che occupava l’etere e la carta stampata, l’Onu arrivava puntualissimo all’appuntamento. Il rapporto della commissione incaricata del rapporto su Gaza ha dedicato a quel mostro dello Stato ebraico il lavoro presentato dalla signora Radika Coomaraswamy. Essa, accusando Israele di crudeltà contro i civili, fra l’altro racconta che un bambino ha testimoniato di essere stato usato come scudo umano da alcuni soldati: certo questo è molto brutto, anche se l’opinione ci pubblica è abituata, e adesso Israele aprirà un’inchiesta con conseguenti incriminazioni e punizioni. E questo è giusto.

Solo, chi si domanda, invece, come la mettiamo con le migliaia di bambini di Gaza che Hamas ha usato come scudi umani? Ecco come ne parlano gli stessi genitori di Gaza secondo un reportage di Lorenzo Cremonesi: «"Andatevene, andatevene via di qui" dicevano agli uomini di Hamas… "Volete veder morire sotto le bombe i nostri bambini? Portate via le vostre armi e i vostri missili…” E poi: (a sparare fra gli uomini di Hamas) “Erano spesso ragazzini di 16 e 17 anni, armati di mitra… Volevano che sparassero sulle nostre case per accusarli di crimini di guerr"». Qui si va oltre addirittura l’uso dello scudo umano per passare a quello del civile sacrificato tout court. I camici dei medici e degli infermieri venivano usati dai terroristi di Hamas che si fingevano civili, e gli ospedali, difesi da ogni convenzione che riguarda i civili, venivano usati per nasconere i capi di Hamas e per torturare i militanti rivali. E soprattutto: lo scopo di Hamas era risucire a tirar fuori un lanciamissili per sparare non all’esercito, cui ha sparato pochissimo, ma alla gente di Sderot. E adesso veniamo alle “confessioni” dei soldati, su cui il giornale Haaretz con coro internazionale da giorni fa le prime pagine. L’Indipendent titola “Gli sporchi segreti degli Israeliani a Gaza”, il Guardian e l'Herald Tribune titolano sulle confessioni di crudeltà contro i civili.
Ma intanto le testimonianze sono in terza persona, qualcuno ha raccontato a Dany Zamir fondatore del corso preparatorio dell’accademia di Oranim e famoso attivista pacifista, che “diversi civili palestinesi sono stati inutilmente uccisi …”, ma la fonte è di terza mano, e Zamir non la rivela volentieri. Inoltre Zamir è famoso per la sua attività intensiva di pacifista, fatta persino di un libro con introduzione di Susan Sontag (ovviamente del tutto legittima, ma che disegna un’agenda politica) e con una condanna a ventotto giorni quando era militare per essersi rifiutato di difendere gli abitanti degli insediamenti. In secondo luogo, i fatti salienti riferiti sono: un terribile errore di informazione a un cecchino, cui fu detto che chi veniva da destra non doveva essere colpito mentre doveva sparare alla zona incontrollata di sinistra, e ha così ucciso una donna e due suoi figli. Il secondo episodio è l’uccisione di una anziana che si era avvicinata ai soldati. E’ tragica l’uccisione di queste vittime senza colpa, ma si tratta di crudeltà dei soldati? Non lo si può certo affermare: donne terroriste, uomini travestiti da donne con cinture di tritolo, ragazzini armati sono la regola.
I soldati israeliani sono stati in alcune occasioni crudeli? Si può immaginare che, anche se l’insistenza sulla moralità nell’esercito è codificata e ribadita, tuttavia possa capitare. Ma attenzione: gli israeliani talora, colpiscono i civili e, quali che siano le circostanze, vengono messi sotto accusa. I palestinesi invece cercano sempre di colpire i civili, sia con i missili che con attentati che uccidono migliaia di israeliani. Questo non turba l’Onu né tanti altri fra noi, ed è un’autentica malattia.

 

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