[b]Testata: Informazione Corretta
Data: 01 marzo 2009
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Oggi, 1° Marzo, inizia la settimana dell'odio[/b]»

Tenetevi forte!
Oggi, 1 marzo, avra' inizio la Settimana dell'odio contro Israele definita la settimana dell'apartheid di Israele verso i poveri palestinesi!
Si sa che l'odio antisemita non ha un inizio ne' una fine, c'e' sempre, ma per sette giorni sara' incanalato meglio, con piu' ordine e sara' alimentato da conferenze, filmati, testimonianze, tarocchi su tarocchi, tutto teso a far capire agli studenti universitari e dei collage di tutto il mondo che Israele e' uno stato di apartheid come lo fu il SudAfrica, che Israele e' uno stato da odiare, da demonizzare, da dileggiare, da calunniare. All'uopo e' stato creato un poster che e' tutto un programma: una grande scritta nera che recita GAZA sulla quale cammina un dolce bambinetto in kefiah e orsetto Dubi Dubi tra le braccine. Sopra di lui arriva un Apache con la scritta nera ISRAEL dal quale parte un missile che si dirige dritto verso il dolce bambinetto palestinese.
Questo poster sara' esposto per sette giorni consecutivi ( ma dopo nessuno sara' costretto a levarlo) in tutte le universita' del mondo che vorranno aderire alla settimana di odio.

Per sette giorni tutti i giovani delle accademie internazionali saranno invitati a boicottare ogni prodotto israeliano, naturalmente, siccome sono degli ipocriti falsi e opportunisti, verranno boicottati solo i prodotti che non servono, tipo arance, cibi, succhi di frutta, tutte cose senza le quali i giovani possono vivere, si dimenticheranno di boicottare prodotti per loro importanti ….. tipo…. il cellulare, le e-mail, tutti i microchip che permettono la navigazione in internet, Google, Microsoft windows XP, Microsoft Office, Intel microchip, Pentium chip, antivirus di tutti i tipi. Tutte cose e molte altre che sono state create o sviluppate in Israele. Cose che i razzisti di tutto il mondo fingono di dimenticare che portino da qualche parte un made in Israel.
Nel mondo, ormai da sempre, si assiste al festival dell'odio antisraeliano, non sanno piu' cosa inventare. Se gli studenti ebrei si ribellano vengono malmenati, i gruppi dei palestinesi sono sempre piu' organizzati, violenti , ormai sono una rete internazionale molto potente e sempre di piu' riescono a creare odio antisemita tra i giovani di tutto il mondo , basta raccontare un paio di palle ed ecco che i soci di tali organizzazioni aumentano e si dedicano alla caccia all'ebreo.
Il Fronte per la Liberazione della palestina controlla le universita' , dall'Inghilterra agli USA e detta le sue regole, eccole qui di seguito tratte dal loro sito:

1) La University of Manchester deve pubblicare un comunicato che condanni le azioni di Israele nella striscia di Gaza, riconoscendo in particolare gli effetti sulle istituzioni scolastiche, come il bombardamento dell’università islamica di Gaza, e che esprima preoccupazione sulle accuse di crimini di guerra
2) Sostenere una giornata di raccolta di fondi per il campus il cui ricavato vada all’appello Disasters Emergency Committee (DEC) per Gaza
3) L’Università deve diffondere l’appello del DEC in qualsiasi modo possibile (anche con un banner sul sito web) e deve mettere pressione alla BBC e a Sky affinché trasmettano la promozione di quest’appello.
4) Tutte gli attrezzi e le provviste in più degli edifici che sono state rinnovate devono essere mandate a Gaza sul convoglio Viva Palestina.
5) L’Università deve partecipare alla campagna BDS fermando la vendita di prodotti di merci Israeliane, nei locali dell’università e deve smettere di comprare qualsiasi di attrezzo per il campus da compagnie israeliane.
6) L’Università deve disinvestire da tutte le compagnie direttamente coinvolte nella produzione di armi. Chiediamo anche che l’Università prenda seriamente in considerazione la questione della trasparenza negli investimenti
7) L’Università deve pubblicamente sostenere il diritto di protesta dei suoi studenti, come le occupazioni. Su questa linea l’università deve facilitare lo svolgimento della conferenza “Students for Palestine”, che si terrà la seconda settimana di aprile.
8) L’Università deve mandare un messaggio pubblico in solidarietà con l’Università Islamica di Gaza, il cui campus è stato praticamente distrutto, e pubblicarlo sul sito web dell’università e diffonderlo agli indirizzi e-mail dell’università.
9) L’Università deve emettere almeno cinque borse di studio per gli studenti Palestinesi e cinque borse di studio per gli studenti israeliani che rifiutano di prestare servizio nelle FDI.
10) L’Università deve creare un modulo sulla storia palestinese disponibile come modulo opzionale per qualsiasi studente della University of Manchester.
11) L’università deve applicare tasse pari a quelle che pagherebbero in patria agli studenti palestinesi che vogliono frequentare la University of Manchester
12) L’Università non deve vittimizzare coloro che partecipano all’occupazione e si deve essere possibile un movimento libero sia dentro che fuori lo spazio occupato.
La lotta del popolo palestinese per la liberazione è un confronto con l’imperialismo e il sionismo a livello palestinese, arabo e internazionale e queste azioni dirette di solidarietà sono una parte critica della nostra lotta per raggiungere i nostri diritti nazionali di auto determinazioni, sovranità e di rompere la stretta mortale dell’imperialismo e del sionismo intorno alla nostra gente.
Inoltre nel momento in cui il livello di coinvolgimento della NATO e dell’Unione Europea è aumentata per prolungare l’assedio contro la nostra gente e sopprimere i nostri diritti nazionali, la lotta di questi studenti per porre fine all’assedio a Gaza e per isolare internazionalmente Israele è stata particolarmente importante.
Particolarmente ci complimentiamo con gli studenti della University of Manchester per aver preso la risoluzione di boicottare Israele al suo meeting generale, coinvolgendo più di mille studenti e per aver mandato messaggi di solidarietà e di sostegno a tutti gli studenti e le altre persone in Gran Bretagna e intorno al mondo che stanno lottando per la liberazione della Palestina.
Tratto da: http://www.pflp.ps/english/
Traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
coll.autorg.universitario@gmail.com
http://cau.noblogs.org
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

Ormai i palestinesi sono diventati i padroni del mondo e gli occidentali sono i loro schiavetti adoranti, le violenze antiebraiche non si contano in tutto il mondo, violenze fisiche e psichiche, nelle universita' inglesi per esempio hanno deciso da anni di fare le conferenze il venerdi sera escludendo cosi' la partecipazione degli ebrei osservanti. Giorni fa un ragazzo ebreo in Florida fu bastonato e semiannegato in una spiaggia all'urlo "crepa ebreo crepa". Negli atenei inglesi, americani, canadesi la vita e' difficile per i giovani ebrei, devono uscire in gruppi per il timore di essere aggrediti se soli. L'atmosfera che si vive e' da 1938.
La vita per gli ebrei e' difficile e pericolosa al di fuori di Israele e non siamo ancora arivati a Durban 2, la vendetta. quando sara' pericoloso per ogni ebreo farsi vedere per strada.
Anche l'Italia nel suo piccolo fa del suo meglio per non sfigurare in questa sinfonia di odio puzzolente e ha escluso Israele dai Giochi della Gioventu' che quest'anno si svolgeranno a Pescara.
Israele si affaccia sul Mediterraneo? Si ma non puo' partecipare perche' i paesi arabi, quelli che a sentire D'alema tanto anelano alla pace, non permettono che partecipi , dettano legge al comitato e il comitato presieduto dal recidivo Mario Pescante obbedisce.
Non e' una novita' che quando i Giochi si fanno in Italia Israele non possa partecipare. Molti anni fa, negli anni 90. quando i Giochi del Mediterraneo si svolgevano a Bari, avevo scritto al solito Pescante una lettera di protesta per l'esclusione di Israele dai Giochi e lui mi aveva risposto che Israele poteva partecipare solo se venivano palestinesi. Adesso Pescante scrive che esiste un comitato olimpico palestinese. Ma come non esiste la Palestina, non esistono atleti palestinesi ma questa specie di comitato ha persino voce in capitolo!
Ma in che mondo ipocrita viviamo? Israele dopo 60 anni dalla sua fondazione non puo' fare in campo internazionale cose che sono permesse a un paese inesistente!
Dove viviamo?! Dove viviamo?!!!
Viviamo in uno schifo di mondo, amici, in un mondo dove si organizzano settimane di odio contro una democrazia, dove alla stessa democrazia e' impedito di partecipare a gare sportive e dove a una dittatura diabolica come l'Iran viene proposto addirittura di partecipare al G8 prossimo venturo.

 

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