[b]ALTRI PAESI HANNO SEGUITO L'ITALIA. LA PRIMA BOZZA ACCUSAVA ISRAELE DI FARE APARTHEID

L'Unione potrebbe ritirarsi dalla conferenza Onu di Ginevra se non verrà modificato il testo sul razzismo[/b]

[b]Il ministro degli esteri ceco Karel Schwarzenberg, il vicepremier ceco Alexandr Vondra e il commissario Ue per le relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner al termine del Consiglio degli esteri di oggi

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Frattini: "Resta valido il documento olandese, ma la Conferenza è ancora lontana"
Razzismo, nuova bozza per la Durban 2 ma Israele dice ancora no[/b]

[b]Il Corriere[/b]

[b](Ap)BRUXELLES – [/b]L'Unione Europea presenterà a Ginevra un nuovo testo, messo a punto dall'Olanda, per la conferenza dell'Onu Durban II. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine del consiglio europeo che ha chiamato a raccolta i ministri degli esteri dei 27 Stati della Ue, rilevando che questa iniziativa potrebbe modificare la posizione italiana che aveva deciso di abbandonare i lavori preparatori della conferenza per alcune frasi «antisemite» contenute nella bozza. In particolare, non erano piaciuti i riferimenti ad Israele e alla politica che Gerusalemme conduce nei territori palestinesi, definita nel testo originario «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid».

[b]L'AUT AUT DELLA UE – [/b]La posizione espressa dall'Italia è stata condivisa anche da altri Paesi al punto che Karel Schwarzenberg, il ministro degli esteri della Repubblica Ceca che detiene la presidenza di turno della Ue, ha spiegato che se la prima bozza non verrà ritirata «l'Unione europea si ritirerà». – «Daremo dei suggerimenti per modificare il documento di preparazione di Durban – ha aggiunto Schwarzenberg – ma se esso non sarà modificato ci sarà un forte appello per ritirarsi dalla conferenza. Oggi in consiglio in molti hanno espresso profondo scetticismo sulla direzione che ha preso la preparazione della conferenza».

[b]VENTI PARAGRAFI – [/b]Il nuovo documento illustrato dagli olandesi è lungo una ventina di paragrafi e dovrebbe sostituire quello di oltre 250 attualmente in discussione e che ha portato all’astensione dalla partecipazione alla conferenza da parte di Stati Uniti, Canada e, appunto, l'Italia. Il nuovo testo, ha spiegato ancora il ministro Frattini, «non menziona temi offensivi e controversi come approcci antisemiti o limitativi della libertà di espressione». Frattini a Bruxelles ha spiegato che «i colleghi Ue hanno concordato su quel testo, e se diverrà il testo negoziale della conferenza l'Italia sarà pronta a rientrare» nei preparativi della conferenza. Il ministro comunque ha spiegato di non essere «nè sicuro nè ottimista», ma si è detto soddisfatto che «il gesto dell'Italia è quello che più ha smosso le torbide acque del negoziato». Frattini ha sottolineato che alcuni Paesi, oltre all'Italia, come la Danimarca, l'Olanda, l'Estonia, la Polonia, la Germania hanno detto che se non passerà il nuovo testo come base negoziale «si ritireranno prima della conferanza di Ginevra. Per loro è questa la red line europea». Altri invece, ha riferito ancora, «hanno detto di non sapere se abbandoneranno la conferenza o se invece diranno di no». Certo è, ha sottolineato ancora il capo della diplomazia italiana, che «nessuno ha detto di sì al testo attualmente sul tavolo».

[b]La Repubblica

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Razzismo, nuova bozza per la Durban 2 ma Israele dice ancora no[/b]

[b]GINEVRA -[/b] Accoglienza controversa per il tentativo di mediazione nel conflitto aperto tra Unione europea e Onu sulla questione del documento introduttivo alla prossima conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo Рche fa seguito al summit del 2001 di Durban. Mosca ha presentato una nuova bozza di mediazione per il documento preparatorio alla conferenza, prevista a Ginevra alla fine di aprile e su cui si ̬ scatenato un forte scontro diplomatico internazionale.

La nuova bozza, accolta con sollievo dall'alto commissario Onu per i Diritti umani, Navanethem Pillay che ha parlato di una "base solida" per la prosecuzione del processo, ha limato le parti più controverse del documento, in particolare le critiche a Israele, i riferimenti al Medio Oriente e il concetto di diffamazione religiosa. Tutte linee considerate invalicabili sia da Israele sia dagli Stati Uniti e più di recente anche dall'Italia che ha in qualche modo trascinato sulle sue posizioni gli altri partner europei, fino al ventilato boicottaggio della Conferenza se non verrà adottato un testo alternativo, già preparato dagli olandesi. Il documento russo ha inoltre accolto le richieste dei critici, accorciando considerevolmente il testo (ora di 17 pagine). Nonostante ciò, il veto di Israele rimane netto: anche se il documento non contiene più riferimenti a Israele, mantiene la correlazione tra il conflitto israele-palestinese e il razzismo, inaccettabile per gli israeliani.

Quanto all'Europa, non è stata ancora espressa una posizione ufficiale. Ma l'Italia, che in questa vicenda ha fatto da apripista annunciando subito la propria decisione di non partecipare alla Conferenza, ha dapprima definito "migliorativo" il testo russo, anche se poi il ministro degli Esteri Franco Frattini ha precisato: "O il testo olandese o niente. Le proposte del mediatore russo non le scartiamo a priori, la riunione di Ginevra è ancora molto lontana. Ma la decisione presa dai ministri è stata una, se dovrà essere cambiata dovranno tornare i ministri a decidere" e non gli ambasciatori. "Noi abbiamo avuto oggi un'ulteriore riunione di coordinamento europeo – ha aggiunto il ministro italiano – e abbiamo ribadito la decisione presa dai ministri degli Esteri, quindi quella è la decisione. Se vi sarà l'accoglimento del testo concordato lunedì noi ovviamente saremo favorevoli, qualunque altra proposta non la condividiamo".

 

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