[b]Alcune note dalle agenzie stampa sulla farsa di Ginevra
Martedì 21 Aprile[/b]

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Onu, Ahmadinejad scuote il summit «Israele razzista». E i delegati Ue escono (20 aprile 2009)[/b]

[b]Durban II, approvato il documento finale
Berlusconi: «Siamo stati preveggenti».
Frattini: «Spero ci sia una seconda chance, senza offese contro Israele»[/b]

GINEVRA – La conferenza Onu sul razzismo ha approvato il documento finale per acclamazione. Lo ha annunciato il presidente, Amos Wako. Nel testo non ci sono modifiche rispetto a quello elaborato venerdì al termine di lunghi negoziati e di un braccio di ferro tra Paesi musulmani e occidentali sulla questione di Israele e della diffamazione delle religioni.

CENTO PAESI – Adottato da oltre cento Paesi, riprende le conclusioni della prima conferenza internazionale sul razzismo del 2001 che si era svolta a Durban, che condannò esplicitamente Israele per l’occupazione dei territori palestinesi. Il fatto che Israele fosse l’unico Paese ad essere citato ha indotto molti Stati, fra cui l'Italia, a boicottare la conferenza di Ginevra. Il documento è stato approvato in anticipo rispetto alle previsioni e all'indomani della levata di scudi provocata all'intervento del presidente iraniano Mahmud Ahmedinejad, che ha attaccato Israele. In programma fino a venerdì, la conferenza è chiamata a fare il punto della lotta al razzismo a otto anni dal vertice mondiale in Sudafrica.

[b] LIBERO
ONU: NON HANNO VOTATO DICHIARAZIONE FINALE DURBAN SOLO PAESI NON PRESENTI[/b]

Ginevra, 21 apr. – (Adnkronos/Dpa) – Sono nove i Paesi (dei 192 rappresentati alle Nazioni Unite) che non hanno votato la dichiarazione finale della Conferenza sul razzismo e la xenofobia, e sono quelli che non hanno partecipato all'appuntamento di Ginevra. Si tratta di Israele, Stati Uniti, Canada, Australia, Italia, Germania, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca (quest'ultima ha abbandonato la Conferenza ieri).
A renderlo noto e' l'ufficio dell'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani che ha organizzato la controversa conferenza a cui ieri e' intervenuto, unico capo di stato a farlo, il Presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Il documento finale, frutto di un tentativo di compromesso presieduto dalla Russia, e' composto da 143 articoli e da un preambolo che fa riferimento alle conclusioni della conferenza di Durban del 2001.

[b]21-04-09
ONU/RAZZISMO: FARNESINA, NO CONDIZIONI PER RIVEDERE BOICOTTAGGIO[/b]

(ASCA) – Roma, 21 apr – La Farnesina fa sapere che ''non si sono realizzate le condizioni'' per rivedere la ''dolorosa'' decisione dell'Italia di non partecipare alla conferenza dell'Onu contro il razzismo ''Durban II'' in corso di svolgimento a Ginevra.

''Il 5 marzo – si legge in una nota – l'Italia aveva annunciato la decisione di ritirarsi dai negoziati preparatori della Conferenza di riesame di Durban.

Ritirandosi dai negoziati, l'Italia aveva inteso lanciare un segnale chiaro e tempestivo sulla necessita' di ''cambiare rotta'' e di concentrare gli sforzi per elaborare un documento finale che puntasse ad unire, non a dividere,la Comunita' Internazionale su un tema di cosi' grande importanza per il futuro della convivenza tra popoli nell'era della globalizzazione''.

''Ad un mese e mezzo di distanza, mentre si apre la Conferenza – aggiune il testo – dobbiamo constatare con forte rammarico che non si sono realizzate le condizioni per rivedere la nostra dolorosa decisione. Gli intensi sforzi negoziali di questo periodo, che abbiamo sostenuto, hanno prodotto indubbiamente dei progressi, di cui diamo atto ai negoziatori, in particolare alla delegazione russa. Tuttavia, il documento sul tavolo a Ginevra rimane lontano dall'essere una piattaforma condivisa di idee e di valori: esso rappresenta piuttosto un compromesso fragile e contraddittorio tra posizioni difficilmente conciliabili, che non serve il nobile scopo per cui era destinato. Ma sulla lotta al razzismo e alla discriminazione non sono possibili compromessi al ribasso''.

Secondo la Farnesina, ''sarebbe stato necessario un documento radicalmente diverso, che in maniera forte ed incisiva, e senza richiamarsi a questioni controverse e divisive, abbracciasse i valori e i principi che difendiamo ed individuasse strategie per sostenerli. Un simile testo avrebbe consentito a tutti gli Stati di partecipare alla Conferenza ed avrebbe ridato vero slancio alla lotta al razzismo ed a tutte le forme di intolleranza e discriminazione. E' per questo che in seno all'Unione Europea avevamo spinto per un'intesa sul testo elaborato dai Paesi Bassi che presentava queste caratteristiche e che avrebbe dovuto presentato dall'Unione sul tavolo negoziale qualora il documento ginevrino non fosse risultato accettabile da tutti gli europei. E' prevalsa, purtroppo, una visione diversa, che non possiamo condividere''.

''Nella nostra valutazione – continua la nota – abbiamo anche preso in considerazione i rischi connessi allo svolgimento dei lavori della Conferenza e alle dichiarazioni che saranno pronunciate in plenaria e a margine. Non possiamo partecipare ad un evento dove nuovamente, come gia' nel 2001, il conflitto israelo-palestinese venga strumentalizzato ed Israele venga messo all'indice come paese razzista. Gli eventi di lunedi' pomeriggio hanno confermato tale previsione.

''Fino all'ultimo momento – ricorda la nota – abbiamo avuto intense consultazioni con i nostri partners europei.

Abbiamo registrato con soddisfazione che la posizione assunta inizialmente dall'Italia e' stata alla fine seguita da altri Paesi, europei e occidentali, che hanno condiviso le nostre valutazioni.

''La lotta al razzismo ed alla discriminazione – sottolinea la Farnesina – deve continuare. L'Italia manterra', a livello nazionale ed internazionale, il suo forte impegno a favore dei diritti umani e contro ogni forma di razzismo e di discriminazione, che rimangono delle assolute priorita' del Governo. In sede internazionale continueremo a promuovere, insieme agli altri Paesi, iniziative incisive e condivise. Auspichiamo che l'''opportunita' mancata'' con la Conferenza di revisione di Durban segni una svolta al fine di ricostruire, attraverso un percorso diverso, l'unita' di intenti della Comunita' Internazionale e per raggiungere insieme l'obiettivo di un mondo dove la discriminazione non abbia piu' cittadinanza''.

com-mlp/uda/bra

[b]DURBAN 2, APPROVATO DOCUMENTO FINALE[/b]

(AGI) – Ginevra, 21 apr. – Alla Conferenza dell'Onu sul razzismo e' stato approvato per acclamazione il documento finale che non presenta modifiche rispetto al testo concordato dai negoziatori venerdi' scorso. Nel prendere atto del via libera al documento, il presidente della Conferenza, il ministro della Giustizia keniano, Amos Wako, lo ha definito "un risultato storico" che dimostra come "si possa partecipare costruttivamente e raggiungere un accordo". Le polemiche innescate dal discorso del presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, hanno indotto i delegati ad anticipare l'approvazione del documento finalen inizialmente prevista per venerdi'. I lavori proseguiranno comunque fino a venerdi' per fare il punto sull'attuazione del programma che fu approvato nel 2001 a Durban, in Sudafrica, in occasione della prima Conferenza. La Conferenza sul razzismo dell'Onu ha ripreso i lavori a Ginevra dopo una giornata inaugurale dominata dalle polemiche per l'intervento di Mahmud Ahmadinejad e le sue accuse a Israele. Israele, nel giorno in cui ha commemorato l'Olocausto, e' tornato ad attaccare il presidente iraniano.
Dall'ex campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, il vicepremier israeliano, Silvan Shalom, ha affermato che "cio' che l'Iran sta tendando di fare oggi non e' troppo lontano da quello che Hitler ha fatto agli ebrei 65 anni fa". Alla Confsrenza di Ginevra, dei rappresentanti di 23 Paesi Ue che ieri avevano lasciato la sala in segno di protesta, 22 sono tornati al loro posto. Unica eccezione la Repubblica Ceca, presidente di turno dell'Unione, che si e' unita al boicottaggio gia' deciso da Israele, Stati Uniti, Canada, Australia, Italia, Olanda, Germania, Polonia e Nuova Zelanda.
Presente anche la Santa Sede, che in una nota ha deplorato "l'utilizzazione del forum dell'Onu sul razzismo per assumere posizioni politiche, estremiste e offensive, contro qualsiasi Stato". Un tale atteggiamento, spiega la nota, "non contribuisce al dialogo e provoca una conflittualita' inaccettabile". Per il Vaticano, "si tratta, invece, di valorizzare tale importante occasione per dialogare insieme, secondo la linea di azione che la Santa Sede ha sempre adottato, in vista di una lotta efficace contro il razzismo e l'intolleranza che ancor oggi colpiscono bambini, donne, afro-discendenti, migranti, popolazioni indigene e altri in ogni parte del mondo". Resta la spaccatura tra i Ventisette, minimizzata dalla presidenza ceca di turno del'Ue che a nome di tutti ha chiesto che "la Conferenza si svolga in uno spirito di reciproco rispetto e di dignita'". Per il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, la bufera scatenata da Ahmadinejad "e' stata tutt'altro che una sconfitta, piuttosto e' stato l'inizio di un successo". Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, da Malta, ha affermato che Ahmadinejad "e' andato fuori tema" L'Italia ha confermato "con forte rammarico" la sua decisione di non partecipare alla Conferenza sul razzismo a Ginevra perche' il documento sul tavolo rappresenta "un compromesso fragile e contraddittorio". "Ma sulla lotta al razzismo e alla discriminazione non sono possibili compromessi al ribasso", sottolinea una nota della Farnesina. Intanto Ahmadinejad e' stato accolto da eroe al suo rientro a Teheran.
Alcune decine di militanti fondamentalisti hanno scandito slogan come "Morte all'America" e "Il regime sionista va eliminato" all'uscita del presidente iraniano dall'aeroporto.

 

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