[b]Un articolo di Deborah Fait[/b]

Non bastava avere un'organizzazione di ebrei americani di sinistra che tifano per imporre a Israele una pace inutile , non fattibile e pericolosa contro ogni idea di democrazia e di determinazione di popoli. No non bastava, adesso anche l'Europa, o Eurabia come ormai e' chiamata dai piu', ha fondato il suo J , che sta per Jews, contro Israele e ha intitolato il suo appello alla resa di Israele " Appello alla ragione". Fa male lo stomaco pensare che uno dei fondatori e firmatari sia l'amico di sempre, il filosofo Bernard Henry Levi.

Qualcuno replica " Deborah Fait, tu dici sempre che Israele e' lo stato degli ebrei quindi questi ebrei hanno tutto il diritto di criticare il loro paese".
Io rispondo" No, sono ebrei e vivono allestero. Avrebbero tutti i diritti di criticare se vivessero in Israele, se facessero la Zava', se rischiassero la vita come tutti noi, se pagassero le tasse, se fossero israeliani. Non lo sono, stanno nei loro salottini a organizzare gruppi di critica a Israele. Se vogliono farlo allora vengano qui e si assumano gli onori ma anche gli oneri."
Io credo invece che questi ebrei vogliano mettere le mani avanti alla luce dell'antisemitismo crescente in tutto il mondo, hanno paura di essere toccati e trattati da sionisti.
In un villaggio dell'Europa orientale un giorno arrivarono i nazisti che incominciarono a bastonare un gruppo di bambini che giocava a palla, corse il rabbino per difenderli "cosa hanno fatto? stavano solo giocando". Un ebreo convertito gli rispose "Per voi ebrei incominciano i guai" . Il rabbino gli rispose :"non credere che un po' di acqua in testa e una benedizione ti salveranno" Il convertito fu ucciso tra i primi…ebrei che aveva tradito!
Pensino a questo fatto tutti i J contro Israele.
Dagli antisemiti non ci si salva e se si deve pagare il fio perche' si e' ebrei e' meglio farlo con onore e a testa alta piuttosto che nascondersi dietro a un'organizzazione di "legittima critica al governo israeliano"

La J americana e la J europea fanno a gara a dichiarare che loro amano follemente Israele e che proprio per questo sono contro la politica del Governo Netaniahu peccato che fossero anche , senza nessuna sigla a rappresentarli, contro i governi di sinistra, tipo quello di Rabin, fautore di Oslo, Nobel per la pace che loro, questi ebreipacifistiperlapacesenzaIsraele, hanno contestato in tutti i modi. Ricordo una visita di Rabin a Roma, perennemente circondato dalla polizia a causa delle manifestazioni contro Iraele. Rabin e' diventato l'eroe delle sinistre europee soltanto dopo il suo assassinio.
La J americana, che tifa Obama e la sua incapacita' a capire quello che succede tra Israele e palestinesi e che vuol accattivarsi le simpatie islamiche mettendo in pericolo Israele, sta portando avanti l'idea antidemocratica e pericolosa della resa di Israele ai terroristi e alle potenze arabe del MO.
La J europea vuole convincere Israele con l'Appello alla ragione …ragione loro naturalmente… che e' obbligatorio il ritorno ai confini del 67, cioe' del 1948 e che e' bene per tutti che Gerusalemme sia divisa a meta' e regalata ai palestinesi e contesta il grido di dolore di Elie Wiesel per la nostra Capitale.
I palestinesi non avevano mai pensato a Gerusalemme poiche' non vi sono mai stati legati culturalmente o storicamente. L'idea di metterla come condizione alla pace e' stata di Arafat per creare ancora piu' confusione nei rapporti con gli israeliani e negli anni e' diventata, anche per l'appoggio del mondo intero, felice di poter mettere i pali tra le ruote a Israele e di umiliare gli israeliani, una conditio sine qua non per l'avvio di colloqui di pace.
Posso consigliare a Jstreet e a Jcall di mettersi tranquilli, loro non sono israeliani e non possono imporre a una paese cui non appartengono di fare quello che vorrebbero per accontentare gli arabi a costo della vita stessa degli israeliani.
Posso invitarli a lasciarci in pace perche' abbiamo gia' tanti nemici e non ci servono altri lupi nascosti sotto il pelo d'agnello.
Ho letto su IC un articolo di Giulio Meotti "Miserabili cantastorie" su un film che il regista Giacomo Battiato sta girando sul terrorista seriale Abu Nidal per rendere omaggio ai "diritti dei palestinesi". Cioe' a dire il "diritto" di uccidere ebrei. Abu Nidal, come ricorda Meotti, ha commesso innumerevoli atti di terrorismo contro obiettivi ebrei nel mondo e in israele:
" Ha fatto strage di passeggeri davanti ai banchi d’imbarco della compagnia israeliana El Al, all’aeroporto di Fiumicino. Alla Sinagoga di Roma ha ucciso un bimbo di due anni, Stefano Taché, e lanciato bombe a mano tra i tavolini del Cafè de Paris di via Veneto. Nato a Jaffa e cresciuto nella Striscia di Gaza, Abu Nidal ha sulla coscienza migliaia di morti e i suoi delitti contro obiettivi ebraici sono rimasti impuniti".
Posso aggiungere che e' stato definito il "BenLaden" degli anni 80 e quando e' morto, a Bagdad, un portavoce del Governo USA ha dichiarato "Il mondo senza di lui sara' un mondo migliore". Purtroppo non e' stato cosi', i terroristi si moltiplicano per partenogenesi o forse grazie alle loro 72 vergini evidentemente molto prolifiche nonostante la verginita' .
Purtroppo il terrorismo arabo e islamico e' senza fine e noi non abbiamo molte speranze.

L'articolo di Meotti e' stato ripreso anche dal sito http://www.focusonisrael.org/2010/05/03/abu-nidal-terrorismo-palestinese/[/link] che vuole ricordare anche un altro dei miserabili cantastorie, Roberto Vecchioni, autore della canzone Marika, che racconta la storia di una kamikaze palestinese che ad Haifa sterminò un bel po’ di famiglie israeliane. La sua canzone dice

“Canta Marika canta, come sei bella nell’ora del destino, ora che stringi la dinamite come un figlio al seno. Canta Marika canta, nel buio della storia, lucciola che si accende sul far della sera, canta Marika la nostra memoria”.
-Marika non è solo una canzone. Marika ha visitato i treni di Madrid, le torri di Manhattan, gli autobus di Gerusalemme, la discoteca di Bali, una scuola in Ossezia. Entrando in quel ristorante di Haifa, Marika si è premurata di spingere al centro del locale una carrozzina con un neonato prima di farsi esplodere. Perché non cantano questo?-
Perche' il Male affascina tanto, perche' gli ebrei sono sempre sul banco degli imputati? Perche' si esaltano i tagliagole e gli ammazzabambini?

Ogni volta che si avvicina una guerra i nemici di Israele aumentano e gli amici tendono a cambiar registro. Che sia vicina un' altra strage di innocenti?
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Deborah Fait


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One Response to troppe J contro Israele

  1. Admin ha detto:

    Ogni organismo è destinato allo sviluppo, quanto meno, ad una forma di adattamento (che già l'ambiente ospite è di per sé stesso mutevole in modo imprevedibile); orizzontale, per le versioni dello sesso identico soggetto ad un particolare livello, e verticale, invece, se riferito al suo specifico perfezionamento. Il cattolicesimo, per esempio, ha prodotto molteplici risoluzioni della medesima fede, e lo stesso è accaduto all'islamismo. Nemmeno, però, l'ebraismo è scampato a questa piaga, adattandosi a convivere, per sopravvivere, con varie differenti civiltà e usi e costumi e linguaggi. Questi attuali risultati sono la conseguenza che tale convivenza a prodotto nel corso del tempo; non c’entrano nulla con l’ebraismo, allo stesso modo delle varie e molteplici scuole confessionali prodottesi in seno ad Israele e fra gli ebrei sparsi per il mondo. Si tratta, come più sopra accennato, di sviluppo orizzontale. Sviluppo clamorosamente in opposizione alle prime (due) istruzioni impartite dall’Eterno alla più grande delle Sue creazioni (la specie umana), che sono: crescete, e moltiplicatevi. Dall’epoca di quel primo soffio di vita ad oggi, senza dubbio, ci si è moltiplicati, ma crescere, è rimasta una opzione disattesa, osservata da pochi, pochissimi, anzi: incluso me stesso, praticamente nessuno.

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