Scrivere di Michael Gaismair anticipatore di tutti gli idealisti rivoluzionari e di coloro che si battono contro le ingiustizie perpetrate a danno dei più deboli e di chi lavora è quanto mai attuale in questa fase storica, dove alla gravissima crisi economica, come se non bastasse, si sommano ingiustizie e sfruttamenti di ogni sorta da parte della casta politico burocratica e finanziaria al potere.
Mi auguro che questo scritto faccia riflettere ogni veneto onesto.

Michael Gaismair nasce nel 1490 nel Tirolo meridionale, la sua famiglia appartiene alla piccola proprietà imprenditoriale locale e si occupa di terreni agricoli ed attività minerarie. Il giovane Michael Gaismair riceve una buona educazione scolastica e attorno ai vent’anni viene assunto come impiegato minerario vicino ad Innsbruck, in seguito come luogotenente con funzioni civile militare del sud Tirolo e più tardi come segretario del principe vescovo Sebastian Sprenz.

Dunque una strada spianata all’interno del sistema di potere dell’epoca, tanto per capirci: soldi e cibo.
Lottare per la giustizia e per il bene comune è qualcosa di innato e Michael Gaismair lo dimostra pienamente.

Vede la rovina della sua azienda ad opera di speculatori finanziari, sente un oceano di proteste che si alzano da parte delle classi più umili: servi, contadini, operai, artigiani e piccoli proprietari che non reggono più ai soprusi feudali dei vari principi e nobili tedeschi.

La rivolta è ormai partita ed è immensa, si estende a macchia d’olio dalla Turingia alla Svevia, dal Tirolo alla Baviera al Salisburghese alla Sassonia fino ai cantoni svizzeri lambendo i confini della Veneta Serenissima Repubblica.

Dopo importanti successi militari Michael Gaismair diventa protagonista come capo della rivolta in Tirolo dando prova di grandi qualità militari, come riconoscerà Engels.

Le autorità imperiali scatenano una violentissima repressione grazie all’appoggio della nascente borghesia con l’ambizione di ritagliarsi fette di potere anche lo stesso Martin Lutero incita il potere a sterminare questa gentaglia, trucidando senza pietà i rivoltosi.

Lo stesso Michael Gaismair viene arrestato ma, riesce a fuggire riparandosi nei territori dei Grigioni in Svizzera dove sicuramente rimane influenzato dal teologo riformatore Ulderico Zwingli. Nel frattempo elabora articolate teorie sociali che si condensano in oltre 90 articoli della Landsordnung che potremmo dire brevemente una sorta di socialismo contadino egualitario con profonde venature evangeliche con la fine dei privilegi feudali del clero e della nobiltà, l’istruzione del popolo ecc..
Molte di queste sue teorie saranno riprese secoli dopo.

Tutto questo non gli impedisce di continuare le sue battaglie nel Tirolo e Salisburghese contro gli Asburgo, ormai braccato da forze sempre più grandi ed agguerrite con un’immensa taglia sul suo capo posta dal principe Ferdinando.

Michael Gaismair ed i suoi contadini soldati, molti di questi con donne e bambini al seguito, comincia a ritirarsi verso sud attraversando le montagne degli alti Tauri, arriva al confine nord della Veneta Serenissima Repubblica chiedendo di poter entrare ed essere arruolato nell’armata Veneta con i suoi miliziani. Tutto questo genera non poca apprensione tra le autorità militari di confine, in quanto hanno il fondato timore che dando asilo al capitano dei villani ci si possa tirare addosso le ire di tutti i nobili tedeschi in un momento non certo facile per la Veneta Serenissima Repubblica in forte attrito con gli Asburgo.

Non va dimenticato che la guerra di Cambrai era finita da pochi anni e aveva lasciato sulla terra ferma veneta una pesante scia di morte e distruzione.

Il consiglio dei dieci, nonostante i pressanti inviti a lasciare i rivoltosi al loro destino decisero di accoglierli sentenziando “NON POSSIAMO NEGARE IL TRANSITO AD ALCUNO CHE FUGGE LA MORTE”.

Come scritto precedentemente, le rivolte contadine prendono un’area immensa dell’Europa centrale ma, si fermano ai confini della Veneta Serenissima Repubblica.

A differenza di tutta l’Europa, la nostra Veneta Serenissima Repubblica difendeva e proteggeva le classi più umili contro eventuali soprusi da parte di autorità o signorotti locali con gli avogadori de comun, magistrati incaricati di difendere il popolo.

A titolo di esempio, voglio ricordare che già nel 1420 la Veneta Serenissima Repubblica aveva contribuito alla costituzione dei primi sindacati dei contadini nella storia per proteggere i contadini friulani dalle grinfie dei feudatari locali, la cui autorità come in altri luoghi della terra ferma derivava dai soprusi del mondo imperiale e feudale germanico.

Inoltre vorrei ricordare che durante la guerra di Cambrai, nel momento più drammatico della nostra repubblica, contadini, operai ed artigiani fecero quadrato attorno all’autorità marciana sacrificandosi in massa. Si ebbe la stessa reazione quasi quattro secoli dopo con insorgenze anti-napoleoniche diffondendosi in tutto il territorio della Veneta Serenissima Repubblica ben oltre la sua caduta e Verona ne divenne simbolo.

Il popolo compatto non esita a rimanere fedele all’autorità in maniera spontanea, anche quando quest’ultima si trova in grave difficoltà e non si schiera con i nuovi padroni, come è sempre avvenuto nella storia.

Questa è la dimostrazione più grande del giusto agire del governo della nostra repubblica.
Michael Gaismair viene ricevuto dalle massime autorità della Veneta Serenissima Repubblica tra cui il Doge serenissimo che gli dimostra simpatia (non dimentichiamo che per il potere dell’epoca Michael Gaismair era un ricercato criminale e bandito). Non esita a sottoporre al veneto governo audaci piani militari per la riconquista del Tirolo, partecipa come capitanio de grandissima fama all’assedio di Cremona assieme alle forze venete non rinunciando mai al pensiero di attaccare gli Asburgo. La Veneta Serenissima Repubblica lo ringrazia per i suoi alti servigi resi e gli assegna un vitalizio e va con la sua famiglia a vivere ai piedi dei colli Euganei nel territorio di Padova dove trascorre qualche anno di tranquillità pur mantenendo rapporti diplomatici con i cantoni svizzero tedeschi per conto della Veneta Serenissima Repubblica.

Il 15 aprile 1532 elementi criminali pagati dagli Asburgo arrivano sul posto accompagnati da uno spregevole indigeno di professione mediatore di cavalli, con la scusa di fargli vedere del materiale, Michael Gaismair apre la porta di casa.

In quel istante i sicari proditoriamente gli balzano addosso colpendolo con decine di coltellate procurandogli la morte.

Verrà tumulato nella chiesa di Santa Sofia a Padova dove anche esiste una lapide all’esterno.
Era giusto ricordare questo grande condottiero idealista perché la lotta per la giustizia non ha tempo. Ma è altrettanto giusto ricordare lo straordinario patrimonio di valori di giustizia e libertà che la nostra Veneta Serenissima Repubblica ci ha lasciato, fatti sparire dalla memoria collettiva del nostro popolo ad opera dello stato occupante e dai lacché veneti al suo seguito per darci in cambio degrado, divisioni, sfruttamento, ingiustizie e un futuro carico di tempesta.

W San Marco

W la Veneta Serenissima Repubblica

W il Veneto Serenissimo Governo

Longarone, 6 maggio 2009

Luigi Massimo Faccia

Presidente della Veneta Serenissima Repubblica

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VENETO

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