Deborah Fait   e le vittime israeliane delle Olimpiadi di Monaco
E’ di questi giorni la notizia che Settembre Nero, l’organizzazione terrorista palestinese che programmo’ e porto’ a termine la strage di Monaco durante le Olimpiadi del 1972 fu aiutata dai neonazisti tedeschi.


Tutti hanno fatto “ohhhh”, stupiti da questo connubio.
Io ho detto tra me e me “beh dove sta la sorpresa”, non  si sapeva da sempre del legame tra palestinesi e neonazisti?”.
La notizia non mi ha impressionata nemmeno un po’, tutto normale, tutto regolare, tra nazisti e palestinesi il legame e’ da sempre molto stretto e che siano nazisti storici, quelli nostalgici di Hitler o nazisti moderni, cioe’ i comunisti radicali, il risultato non cambia,  i palestinesi sono di bocca buona.
Gli arabi sono stati, durante la guerra e la Shoa’ grandi sostenitori del nazionalsocialismo, grandi amici del dittatore austriaco, sono stati d’aiuto per torturare i prigionieri nei lager della morte, il Mufti di Gerusalemme era amico personale del caporale Adolf e  questi legami sono sempre stati tenuti vivi negli anni per poter portare a termine gli attentati piu’ efferati in Israele e in Europa.
E’ nota la collaborazione tra i terroristi di Arafat e la banda Baader Meinhof, collaborazione che, con vari attentati in Europa, fece scorrere  sangue ebraico ( ma anche non, nel senso di “chi c’e’ c’e'” e se morivano anche non ebrei poco male per gli “eroi” della Rivoluzione Comunista) sopra le ceneri di Auschwitz.
Ve lo ricordate Entebbe, vero amici? Varie volte ne abbiamo scritto e parlato ma vi rinfresco velocemente la memoria.
Nel giugno del 1976 un volo della Air France proveniente da Tel Aviv decollo’ da Atene e venne dirottato da quattro terroristi, due palestinesi del FPLP e due tedeschi della Revolutionaere Zellen, ordinarono di far rotta verso Entebbe. Gia’ sull’ aereo i dirottatori fecero la divisione tra ebrei e non ebrei,  in puro stile nazista, e ottennero l’appoggio del cannibale Idi Amin, dittatore dell’Uganda, simpatizzante della “causa palestinese”.
Una volta atterrati all’aeroporto di Entebbe i dirottatori rilasciarono subito  una parte degli ostaggi trattenendo soltanto gli ebrei e gli israeliani che sarebbero stati tutti uccisi se il governo di Israele, fallite tutte le trattrative, non avesse organizzato un’operazione passata alla storia e due giorni dopo il dirottamento, con azioni da manuale, libero’ tutti gli ostaggi.
“Solo ” tre morirono, colpiti nello scontro a fuoco, due ostaggi e Jonatan Netanyahu, fratello del nostro Primo Ministro Benjamin.
Oltre a sei terroristi, naturalmente,  ma quelli io non li conto mai tra i morti, quelli sono immondizia.
Tutta l’operazione duro’ una trentina di minuti.
La collaborazione tra nazifascisti, radicali comunisti e palestinesi dura da sempre e negli anni 70/80 costo’ all’Europa molte vittime grazie anche alla debolezza e il segreto appoggio dei vari governi europei che ritenevano giuste tutte le porcherie palestinesi, portavano in trionfo Arafat e facevano con lui e le organizzazioni palestinesi accordi scellerati come, in Italia, il lodo Moro che prometteva ai terroristi ampia liberta’ e comprensione purche’ non colpissero “gli italiani”.
Gli ebrei italiani, si, quelli potevano colpirli tranquillamente e il governo avrebbe aiutato gli assassini a fuggire verso i paesi arabi.
Detto, fatto.
A questo punto e’ logico porsi la domanda “e’ nato prima l’uovo o la gallina?”, cioe’ sono nati prima i palestinesi o il loro amore per l’ideologia nazista?
La domanda sembra difficile ma, se ci pensate su non lo e’ poi tanto poiche’ non vedo molte differenza tra l’ideologia nazista, quella islamonazista e quella comunista, tutte e tre si basano sull’odio per l’ebreo e se avete letto l’articolo di Ugo Volli, capirete meglio il mio pensiero.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=44935

Concludo informandovi che l’Olimpico Comitato Internazionale, ha rifiutato la richiesta israeliana di fare un minuto di silenzio, in memoria della strage di 40 anni fa,  e che, alle varie proteste arrivate da tutto il mondo occidentale, risponde con un olimpico silenzio.
E’ un peccato perche’ non sarebbe giusto sporcare le Olimpiadi come non e’ stato giusto sporcare i premi Nobel, assegnandone uno al boss del terrorismo palestinese, Yasser Arafat.
E adesso veniamo a un altro argomento di cui i media internazionali hanno riempito, quasi sempre di idiozie, le loro pagine.
Israele e’ un paese dove tutti, dai bambini ai vecchi, possono girare tranquilli per le strade delle nostre citta’, di giorno e di notte. Non esistono gli scippi, nessuno viene assalito, o in numero talmente esiguo da non fare notizia. I bambini sono sicuri, protetti ( naturalmente non parlo del terrorismo, parlo di periodi pressoche’ “normali” in cui i terroristi vengono tenuti a bada) nessuno li disturba nessuno e tutti sono pronti ad aiutare chiunque si trovi in difficolta’.
Non intendo dire che in Israele non vi sia delinquenza ma In confronto al resto dei paesi occidentali, la vita “normale” in Israele e’ delle piu’ sicure del mondo.
Dovrei dire “era” perche’ l’accogliere nel paese tutti quelli che scappavano dall’Africa per motivi anche economici non sempre di guerra, ha cambiato la nostra vita e molte delle nostre citta’ non sono piu’ sicure provocando proteste da parte dei cittadini che non possono piu’ uscire di casa come erano abituati a fare, non possono piu’ lasciare i bambini liberi di giocare nei parchi, non possono piu’ fare la vita di sempre a causa della delinquenza che inevitabilmente e’ arrivata con gli immigrati.
Quando arrivarono i primi africani in fuga, Israele li accolse col cuore in mano, li mise in salvo dai soldati egiziani che li inseguivano sparandogli addosso, li rifocillo’ cercando di aiutarli in tutti i modi possibili. La popolazione israeliana li aiuatava come poteva , portava vestiti, cibo, suppellettili, molti furono anche ospitati presso famiglie nei kibbuzim.
Purtroppo questa generosita’ fu il nostro tallone d’Achille perche’ la voce che Israele accoglieva tutti si sparse e entrarono nel paese, illegalmente, decine di migliaia di africani.
Dopo anni si e’ dovuto correre ai ripari, Israele e’ un paese piccolo che non puo’ sopportare un invasione, non sempre amica, in grande stile.
Adesso il governo ha incominciato a espellere i “rifugiati” illegali, quelli senza permessi e quelli i cui paesi non sono in guerra. Ricevono 1000 euro cadauno, madicinali, vaccinazioni e trasporto aereo e, in collaborazione con rappresentanti dei vari paesi africani dove si puo’ vivere dignitosamente, come l’attuale Sudan, vengono rimpatriati.
I legali restano, anche gli illegali  provenienti da paesi in guerra che, se rispediti a casa, verrebbero uccisi, restano e verranno sistemati nel miglior modo possibile per il bene loro e della popolazione di Israele.
Molti paesi d’Europa lo hanno fatto, Italia compresa circa  un annetto fa, per non parlare degli USA che impediscono loro persino di entrare nel paese e li rimandano via direttamente dall’aeroporto in cui arrivano.
Molti lo fanno e nessuno protesta, lo fa Israele e si urla al razzismo.
Israele vive problemi che le altre nazioni democratiche  nemmeno immaginanano, problemi esterni e interni, dovuti a un desiderio di pace, spesso usato male.
Dei diecimila israeliani deportati dal Gush Katif  nella striscia di Gaza, molti si sono suicidati, erano una della parti piu’ produttive dalla popolazione, avevano creato un paradiso in mezzo a quel deserto, tutto il mondo occidentale importava fiori , frutta e verdura dal Gush, molti palestinesi  lavoravano nelle serre e guadagnavano bene potendo offrire una vita decorosa alle proprie famiglie.
La voglia e la speranza di pace hanno fatto si che si distruggessero famiglie intere di israeliani sradicati e delusi, speso 3 miliardi di Euro per portarli via e dare la terra ai palestinesi, il tutto nella speranza di raggiungere un accordo definitivo con i palestinesi sacrificando consapevolmente i “pochi” per dare tranquillita’ a tutto il paese.
Forse sarebbe stato giusto e molti, me compresa, vi avevano creduto anche se con molti dubbi, se avessimo avuto a che fare con gente normale ma la nostra controparte era palestinese, cioe’ non gliene fregava niente di avere  quel territorio e della pace, voleva e vuole tutta Israele.
Il risultato di quell’operazione?
Quel paradiso e’ stato trasformato dai palestinesi in un deserto, al posto delle serre distrutte hanno portato le rampe per i missili e hanno incominciato a bombardarci.
Questa notte l’ultimo dei migliaia di attacchi a Israele, 35 missili contro la citta’ israeliana di Askelon, cinque feriti gravi, e’ stato centrato anche il kibbuz Yad Mordechai, un edificio e’ in fiamme, feriti gravi anche la’. I maiali hanno centrato anche una zona di Gaza city ammazzando una bambina di due anni e  tentando di incolpare Israele che non aveva sparato un  solo colpo in quella direzione.
Insomma chi piu’ ne ha piu’ ne metta, qui c’e’ action a volonta’…..noi invece  vorremmo tanto annoiarci un po’.

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

 

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