Quando si dice “pochi ma buoni”… La piccola comunità degli Italkim è l’espressione di questo detto, come emerge dal ricco programma del convegno” L’Italia in Israele – Il contributo degli Ebrei Italiani alla nascita e allo sviluppo dello Stato d’Israele”, che si terrà il 27 e 28 giugno presso il Centro Culturale di Mishkenot Sha’ananim, ai piedi dello storico Mulino di Gerusalemme, fortemente voluto dal filantropo Moses Montefiore, anch’egli di origine italiana.
Il convegno nasce da un’idea della Hevrat Yehudé Italia, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Israele, l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, Mishkenot Sha’ananim e con la partecipazione speciale della Regione Puglia, terra storicamente intrisa di ebraismo, rappresentata per l’occasione dall’assessore alla Cultura e al Turismo, Silvia Godelli, che sarà presente a Gerusalemme con un intervento dal titolo La Puglia e gli Ebrei.
Questo convegno è sentito come il naturale seguito di quello tenutosi l’anno scorso per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, in occasione della visita ufficiale del Presidente Giorgio Napolitano in Israele. Allora i diversi interventi mettevano in luce l’affinità ideale con un altro Risorgimento, rappresentato dal nascente movimento sionistico. Quest’anno si è pensato invece di dedicare un evento alla presenza degli ebrei italiani (gli Italkìm) in Israele, prima, durante e dopo la sua nascita come Stato e alla loro partecipazione allo sviluppo della società israeliana.
Tra i temi trattati: la mappa degli Italkìm in Israele, la storia e le idee che caratterizzano questa comunità, l’apporto ai più diversi aspetti della società israeliana, dalla cultura alla scienza, dalla diplomazia all’amministrazione dello Stato, dall’economia alla difesa.
Numerosi e illustri gli oratori, tra i quali Shlomo Avineri, David Cassuto, Sergio Della Pergola, Francesca Levi Schaffer, Sergio Minerbi, Alfredo Rabello, Alessandro Rofé, Manuela Consonni, Lia Addadi, mentre dall’Italia giungeranno il giornalista Paolo Mieli e lo storico Mario Toscano.
Arricchiscono il programma: un’intervista a Martino Godelli, pioniere del sionismo socialista italiano, sopravvissuto ad Auschwitz e immigrato in seguito al kibbutz Netzer Sereni (realizzata con l’aiuto della sede di corrispondenza RAI di Gerusalemme); una mostra fotografica dei momenti più significativi nei rapporti istituzionali tra i due Stati; un concerto di Pizzica, eseguito dal noto gruppo musicale pugliese Kalascima; la proiezione del film San Nicandro, Sefat. Il viaggio di Eti, del regista Vincenzo Condorelli, sull’epopea verso Israele degli abitanti del paese garganico. Verranno inoltre proiettati, per gentile concessione delle Teche RAI, alcuni dei più significativi documentari realizzati da Sorgente di Vita sul rapporto tra Italia e Israele.
Chiude il convegno l’Ambasciatore d’Italia, Luigi Mattiolo, con un intervento sui rapporti tra Italia e Israele, sempre più improntati all’amicizia e alla cooperazione.
E proprio all’ambasciatore Mattiolo, ormai giunto al termine del suo mandato, è in un certo senso dedicato il convegno. Un’occasione per la nostra comunità di salutare e ringraziare lui e la signora Stefania per avere fino alla fine valorizzato e sostenuto concretamente le nostre attività.

Per leggere l’intero programma: http://www.mishkenot.org.il.

 

Cecilia Nizza, Reponsabile alla Cultura della Hevrat Yehudé Italia

Israele – Quando i numeri (non) fanno la differenza.

Dalla scienza alla letteratura. Dall’economia alla politica. Dall’arte alla musica. Tanti sono i contributi degli italiani alla nascita e allo sviluppo dello Stato di Israele nei campi più diversi. Contributi che verranno celebrati a Gerusalemme nel convegno che porterà a confronto italkim e tantissimi ospiti per un appuntamento che, come ha sottolineato l’ambasciatore d’Italia in Israele Luigi Mattiolo, si colloca in naturale sequenza con la conferenza dello scorso anno dedicata al centocinquantenario di unità nazionale. “Sono convinto che l’epopea degli Italkím rappresenti un prezioso retaggio per lo Stato ebraico e sia anche di arricchimento per l’Italia, per la sua memoria collettiva e il suo legame con Israele” le parole di presentazione del diplomatico, in procinto di terminare il suo mandato. Un’occasione dunque anche per salutarlo. “Siamo onorati di essere parte integrante di questo evento per salutarlo e gli auguriamo ogni bene e fortuna per il proseguimento della sua carriera – ha spiegato Uri Dromi, direttore del centro culturale internazionale Mishkenot Sha’ananim, che ha organizzato il convegno insieme alla Hevrat Yehudè Italia e l’Istituto italiano di cultura, con la partecipazione della Regione Puglia.
“Pur esigua numericamente, la comunità degli Italkím si distingue per il suo alto profilo culturale e professionale, e per aver contribuito fattivamente alle innovazioni che pongono lo Stato di Israele all’avanguardia nella ricerca scientifica, tecnologica e agricola. Allo stesso tempo gli Italkím sono legati alla bimillenaria tradizione culturale ebraica italiana, conservandone i riti nella sinagoga di Conegliano Veneto che, assieme al Museo U. Nahon, costituisce il punto di incontro privilegiato della comunità” la descrizione che Eliahu Benzimra, presidente della Hevrat Yehudè Italia ha dato degli ebrei italiani d’Israele. E saranno in tanti a intervenire nel corso del convegno, dal demografo Sergio Della Pergola a Sergio Minerbi, diplomatico già ambasciatore dello Stato ebraico presso la Santa Sede, e poi tra gli altri Lia Romanin Jacur Addadi dell’Istituto Weizmann, Angelo Colorni del Centro nazionale di maricoltura, Angelica Calò Livné, regista ed educatrice, il giurista Alfredo Mordechai Rabello, l’architetto e archeologo David Cassuto, la professoressa Manuela Consonni dell’Università Ebraica di Gerusalemme e Marina Finzi Norsi del Centro di diagnosi e riabilitazione infantile del Ministero della Sanità. In contemporanea la mostra Italia-Israele, 60 anni di relazioni a cura dell’ambasciata d’Italia. D’altronde, come ha messo in evidenza Benzimra, “fin dalla sua costituzione, le relazioni fra la Repubblica Italiana e i suoi rappresentanti in Israele con le istituzioni del popolo ebraico qui e nella diaspora sono state improntate all’amicizia, che si è rafforzata dai giorni indimenticabili dell’aliyah B’. Gli immigrati vecchi e nuovi hanno contribuito a diffondere nella nuova realtà quei valori che rendono l’Italia paese simbolo della cultura”.

rt – twitter@rtercatinmoked

DA: moked/מוקד

 

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