Non solo condanne a morte ma anche regole di vita quotidiana suggerite dall’autorità religiosa. A volte, però, condannano al ridicolo…

Ha una fama sinistra ma la fatwa, alla fine, è solo una prescrizione che orienta la vita di tutti i giorni e, se uno se la sente, non è nemmeno obbligatorio rispettarla.

La moschea di Roma

Per avere valore deve uscire dalla bocca di un’autorità religiosa e fare riferimento alla legge islamica. In molti casi vale come una scomunica, una condanna, una messa all’indice. E che a volte ha come punizione la morte. In altri fa la morale alla vita di tutti i giorni come quella che vieta i gadget, quella che vieta di leggere gli oroscopi e quella che proibisce la riproduzione di cd e dvd. Abbiamo raccolto le fatwe più curiose degli ultimi anni. Roba da non credere…

IL GRANDE FRATELLO

A nominarlo sono stati i giuristi sauditi di stretta osservanza islamica. Il Grande Fratello arabo trasmesso dal network libanese Lbc, 280milioni di spettatori, nonostante uomini e donne fossero divisi e si pregasse tutti i giorni, è stato «scomunicato» perché «programma culturalmente inappropriato». Da un certo punto di vista tutti i torti non ha…

I POKEMON

Pikachu, Meowih, Bulbasaur, accusati di complotto giudaico-massonico, sono stati messi al bando dallo sceicco saudita Yusuf al-Qaradawi, l’ideologo dei Fratelli musulmani. Anche per questo è vietata la loro vendita in tutta l’Arabia Saudita da anni. I Pokemon, sentenzia la fatwa, si sono coalizzati per far diventare ebrei i musulmani. I Pokemon. Manco fossero i Fantastici Quattro…

L’ECLISSE

Una fatwa lanciata dal gran mufti d’Egitto proibisce ai musulmani di osservare l’eclissi. «Mette in pericolo la vista dell’essere umano e poiché l’islam proibisce all’uomo di mettere in pericolo la sua vita è peccato guardare l’eclisse». Semplice e chiaro. «Lo faceva anche Maometto quando il sole si oscurava». Se lo dice lui…

IL CALCIO

La fatwa dello sceicco Abdallah Al Najdi è basata sul principio che vieta ai musulmani di imitare cristiani ed ebrei. Si può giocare ma solo con regole diverse: niente linee bianche in campo, niente squadre di 11 giocatori, porte senza traverse, chi grida gol va espulso e niente arbitro perchè superfluo. Dubbio quest’ultimo che ha volte è venuto anche a noi occidentali…

LE STATUE

Il grande Mufti d’Egitto, lo sceicco Ali Gomaa, basandosi su un editto del profeta secondo il quale «gli scultori saranno tormentati nel giorno del giudizio» ha emesso una fatwa che proibisce l’esposizione delle statue sia in pubblico che in privato. Non solo: anche chi si dedica alla scultura va «scomunicato». Per questo non hanno mai avuto Michelangelo.

LE SIGARETTE

Il Grande ayatollah iraniano Nasser Makarem Shirazi, prima ancora che ci pensasse Sirchia, ha individuato un nemico mortale per i suoi fedeli: le sigarette. Dice che il fumo nuoce gravemente alla salute. Ma se è per questo bastava leggerlo sul pacchetto.

ROMA

Lo sceicco Yussef Kardawi ha sempre avuto le idee chiare. Da quando confidò ad Al Jazeera e al popolo tutto che era stata «lanciata una fatwa su Roma». Cioè che «la città sarebbe stata riconquistata». C’è solo una buona notizia: «La riconquista non sarà con la spada, ma con la preghiera e l’ideologia». Preghiamo che non sia così.

IL ROCK

L’ha decisa la Commissione del consiglio per gli affari islamici secondo la quale la musica rock va spenta perché fa male allo spirito. E c’è una variante, il black metal, che essendo dominata dall’immaginario occulto, ha il potere di traviare e stravolgere le anime dei giovani musulmani. L’editto pretende l’abolizione di questo genere musicale solo dalla Malaysia. Suonati completi.

IL SESSO

Fare l’amore si può. Ma non nudi. «Esserlo durante l’atto sessuale invalida il matrimonio» la fatwa imposta dallo sceicco Rashar Hassan Khalil. Non tutti sono d’accordo però. Il presidente del comitato delle fatwa di alAzhar, Abdullah Megawer, ha corretto, come si suol dire, il tiro: nudità ammesse, ma a patto che i partner non si guardino. Dipende chi è il tuo compagno/a…

LA BICI

A lanciarla non è stato un imam qualsiasi. Ma la guida suprema della Repubblica islamica, l’ayatollah Ali Khamenei in persona: proibisce nel modo più assoluto la bici alle donne iraniane. Ma pedala, va…

MCDONALD’S

Il leader sciita radicale iracheno Muqtada Sadr ha emesso una fatwa per affermare che è proibito dall’Islam, frequentare i fast-food McDonald’s e anche lavorarci, sia a causa del cibo che vi viene consumato, da animali macellati senza rispettare la tradizione, sia perchè di proprietà «ebraica». Non si salvano però neanche le patatine.

I GRANCHI

Anche i nuovi gusti dei consumatori iraniani si scontrano con i divieti religiosi. Diversi ayatollah hanno messo al bando dalla tavola via fatwa le aragoste e soprattutto i granchi, che hanno invaso il mercato della Repubblica islamica in confezioni in barattolo importate illegalmente dall’estero. Gli iraniani masticano amaro.

IL CANE

Nonostante sia per l’Islam un animale impuro, il cane si sta diffondendo sempre più come animale domestico in Iran. Così il grande ayatollah Nasser Makarem-Shirazi ha emesso la sua fatwa: «Non c’è dubbio che il cane è un animale immondo» pur ammettendo che il Corano non dice nulla in proposito. Con i cani è meglio avere un po’ di coda di paglia.

LO YOGA

Oltre 10 milioni di persone hanno partecipano nell’India centrale a una lezione di massa di yoga destinata ad entrare nel Guinness dei Primati. La cosa però non è piaciuta ai vertici religiosi musulmani di Bhopal che hanno lanciato una fatwa per condannare l’esercizio come «antislamico» e «pagano» per il riferimento al dio Surya. Reazioni? Molto rilassate…

LA CASSIERA

«Non è permesso alle donne lavorare nei luoghi dove possano trovarsi con gli uomini» ordina la fatwa decisa dal comitato dell’Ifta che dipende dall’alto comitato degli ulema sauditi. Morale: è vietato lavorare come cassiera. «Le donne devono cercare impieghi dove non possono essere attirate dagli uomini nè attirarli».

LA FESTA DI COMPLEANNO

Celebrare compleanni e anniversari di nozze non può avere spazio nell’Islam. Lo dice il Gran Muftì dell’Arabia Saudita, Sheikh Abdul Aziz Al-Alsheikh. «Un musulmano dovrebbe solo ringraziare Allah se i suoi figli stanno bene e se la sua vita matrimoniale è buona». Ringrazia invece che non ti riempiono di botte…

Da:IlGiornale

 

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