Il Giornale, 20 luglio 2014
Gerusalemme fiammanirenstein.com

Hamas ieri può gloriarsi di aver ucciso due soldati israeliani, Amos Greenberg e Adar Bersana, dopo essere emersi da un tunnel nel kibbutz dove ci trovavamo ieri, Ein ha Shlosha. Amos e Adar hanno difeso la popolazione con il loro corpo, e hanno ucciso un terrorista. Tre soldati sono stati feriti nello scontro, più altri 17sono stati colpiti durante le battaglie dentro Gaza. I palestinesi hanno avuto una cinquantina fra feriti e qualche ucciso. Via via che scende la sera, i missili lanciati su Israele colpiscono per ogni dove. La guerra divampa, l’esercito è riuscito a distruggere 23 gallerie create per stivare le armi e fare incursioni.

L’impresa di Ein ha Shlosha ha tenuto chiusi in casa per ore migliaia di cittadini dell’Eshkol. Nella città di Dimona un razzo ha centrato una famiglia di cittadini israeliani beduini, uccidendo un uomo e ferendo gravemente un bambino di tre mesi, più una donna e un altro bambino. L’esercito già ottiene risultati importanti ma deve agire su un terreno fitto di missili e di basi dei terroristi dentro le case, nelle moschee, nelle scuole. Se si pensa che i razzi sono stati circa 1500 e gli obiettivi militari circa 2300 in undici giorni, questo da la misura della capillarità di una guerra che purtroppo miete anche vite di bambini. I palestinesi della Striscia prigionieri del regime integralista islamico che ne fa scudi umani sono esausti, 50mila hanno cercato rifugio presso l’UNRWA, ma è difficile immaginare una protesta popolare, la pena sarebbe la morte.

Hamas, nonostante sia alla fame, assettato, isolato, colpito anche nelle sue strutture strategiche, è in cerca un risultato che dimostri che lo schieramento jihadista vince, partendo dal nemico sionista. Anche se Abu Marzuk, il portavoce, ha dichiarato che alla fine la proposta dell’Egitto dovrà essere presa in considerazione, Mohammed Deif, il durissimo capo militare, spinge verso un accordo mediato solo dalla sua parte, quella dei Fratelli Musulmani, ovvero soprattutto del Qatar, che dovrebbe rifornire Hamas di denaro, e di Erdogan, il presidente turco che predica che Israele è “l’assassino di bambini numero uno”.

La venuta di Ban Ki-moon nell’area e l’avvento previsto di Kerry non promettono molte novità. Lo schieramento dei Fratelli Musulmani è nettamente contrapposto a quello egiziano, dato che Sisi nasce sull’espulsione di Mursi, ed è difficile mediare fra i due che si odiano come solo il medio oriente sa fare. Quando nel 2011 ebbe luogo una irruzione armata nel carcere in cui Mursi era rinchiuso, l’Egitto individuò fra i colpevoli anche membri di Hamas, e ormai il suo nome è identificato con quello di Ansar Bayt al Maqdis, colpevole di tutti gli attentati contro il Ministro degli Interni, contro i Servizi di Sicurezza, contro i soldati egiziani e un elicottero egiziano abbattuto in Sinai. Per bloccare i movimenti di Hamas Sisi ha distrutto dozzine di gallerie che da Gaza portano in Egitto. Ansar Bayt al Maqdis è l’ala militare della Fratellanza, e certo Deif non le è alieno.

E’ difficile associare queste attività alla consueta idea della “causa palestinese”. Hamas appartiene ormai a quella parte dello schieramento islamista che promuove il califfato universale, e si intreccia col movimento armato che spazza l’Iraq e la Siria e lo copre di sangue. In giugno una manifestazione pro ISIS, ovvero l’organizzazione che anche ieri ha ucciso 27 persone a Baghdad, ha avuto luogo a Gaza. Il giornale egiziano Al Masry Al Youm ha dato notizia di 15 terroristi arrestati che, preparati a Gaza, hanno cercato di entrare dal Sinai. Su un video di Youtube terroristi di Gaza promettono fedeltà all’ISIS.

Anche Al Qaeda usa Gaza come base di attività: con un video hanno annunciato da Gaza la loro guerra contro “infedeli, traditori, e crociati”. Al Qaeda ha annunciato ufficialmente la sua presenza a Gaza nel febbraio di quest’anno, a Gaza hanno sede e, secondo fonti, fanno il loro training, Jaysh al Ummah, Daesh, Isis, e altri gruppi di integralisti. Il primo palestinese di Al Qaeda, Nabil Abu Okal, fu arrestato all’ingresso di Gaza nel 2000, spedito dall’Afghanistan per organizzare il gruppo. Ha avuto contatto con Gaza il terrorista Richard Reid, quello che cercò di far esplodere un aereo dell’American Airlines riempiendosi le scarpe di esplosivo. Yusuf Muhammed Hanif, il terrorista suicida di nazionalità inglese che si fece saltare per aria a Tel Aviv in un bar fu reclutato a Londra, spedito a Damasco per proseguire per Gaza, e ricevette la missione da un comandante militare locale. Molti altri episodi disegnano il nemico pubblico di Egitto, Arabia Saudita, Emirati, Giordania, di tutte le vittime moderate, e naturalmente di Israele.

Abu Mazen, capo predestinato del fronte moderato, è andato in Turchia per bloccare i tentativi di Erdogan di boicottare la pace. Ma ci sono tre ostacoli: l’ostinazione dello schieramento estremista; il fatto che Al Sisi più che fare la pace, vorrebbe che Israele distruggesse il suo nemico. E infine, un paio di mesi Abu Mazen stesso ha formato un governo di coalizione con Hamas. E ora dovrebbe diventare il garante del mondo palestinese. Difficile.

 

One Response to Hamas è semplicemente un pezzo del salafismo che insanguina il Medio Oriente

  1. Parvus ha detto:

    Gli emiri, gli sceicchi, le monarchie e i regimi del petrolio, hanno bisogno di perpetuare la guerra con Israele, per tenere sempre attivi gruppi terroristici che servano da deterrente contro eventuali azioni militari di stati che decidano di prendersi il petrolio al suo prezzo reale, che è attorno ai due dollari il barile anziché i 110 che si fanno pagare. Perciò usano mercenari come hamas per impedire che gli israeliani possano ritirarsi dalla Cisgiordania come avevano fatto da Gaza, con i risultati che si vedono.

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