Missili palestinesi sui civili israeliani nel conflitto dell’estate scorsa tra Israele e Hamas. Lo anticipa un rapporto di Amnesty International sui crimini di guerra palestinesi, che sarà pubblicato domani.
Si tratta della prima volta che Amnesty si concentra sui missili palestinesi su Gaza. «I gruppi armati palestinesi, compresa l’ala armata di Hamas, hanno ripetutamente lanciato attacchi che hanno ucciso e ferito cittadini innocenti», dice Philip Luther, direttore del programma di Amnesty International per Medio Oriente e Nord Africa. Tutto ciò in violazione del diritto umanitario.

Il rapporto di 63 pagine conferma in pratica le dichiarazioni di Israele sui missili rivolti ad obiettivi civili, mettendo in evidenza che non si è trattato di episodi isolati. Trai bersagli scuole, ospedali e una chiesa greca ortodossa nella città di Gaza. Lo raccontano testimonianze di residenti che hanno visto con i loro occhi i missili sfiorare le loro case.

Solo il 28 luglio scorso sarebbero stati 13 i civili uccisi nel campo profughi di Shati da un missile palestinese, come dimostra il cratere. Il rapporto precisa anche che tutti i missili di Hamas sono come proiettili senza guida e non danno la possibilità di una mira precisa, esponendo di fatto la maggioranza degli israeliani al pericolo di bombardamento.

Sarebbero stati, secondo Amnesty, 4881 i missili rivolti ad Israele nel periodo dall’8 luglio al 26 agosto. Di questi, 243 sono stati intercettati dal sistema difensivo di Israele, mentre altri 31 hanno colpito la striscia di Gaza. Anche se l’organizzazione non nega che gli attacchi palestinesi non siano una giustificazione sufficiente alla risposta di Israele e ai suoi attacchi ai civili.

ilmessaggero.it

 

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