Commento di Deborah Fait

Quella foto, un pugno nello stomaco, l’immagine dello strazio di una morte che le onde, più pietose degli esseri umani, hanno adagiato dolcemente sulla battigia di una spiaggia turca. Era un bambino curdo siriano di Kobane, città che l’Isis ha reso martire, il piccolo Aylan che, con la sua famiglia, tentava di scappare dalla Turchia verso il Canada. Aylan , il fratellino di 5 anni, Galip e la loro mamma sono annegati , il padre disperato è rimasto solo, ormai nessuno di quella povera famiglia arriverà nel mondo libero dove rifarsi una vita e costruire un futuro.
Aylan e Galip sono morti come altri 12.000 bambini siriani ammazzati in 4 anni di guerra tra l’esercito di Assad e i ribelli. 12.000 bambini uccisi nell’indifferenza generale. Nemmeno una parola per loro, mai il pur minimo segnale di sdegno o ribellione dell’Occidente per quel massacro disumano.

Le lacrime arrivano adesso, tardi, e sono lacrime di coccodrillo!
E’ terribile pensare che 250.000 morti in Siria, 4 milioni di profughi, un Paese distrutto, non abbiano dato vita a nessuna marcia pacifista, che nessuna flottiglia sia stata organizzata per raggiungere un porto siriano e portare aiuti , medicinali, giocattoli, cibo. Una tragedia immane che il mondo ha completamente e vergognosamente ignorato. L’ONU è rimasta silenziosa e indifferente, sulla sua agenda delle condanne sta scritto solo un nome, che appare ad ogni seduta, Israele.
La società cosiddetta civile sorda, cieca, muta, è altrettanto colpevole, criminalmente colpevole. Dal 2009 al 2012 dall’ONU uscirono 48 risoluzioni contro Israele, paese democratico e di diritto, dove la società esprime orgogliosamente i diritti per i gay, la parità dei sessi,la libertà di culto per ogni religione, libertà di stampa, libertà di parola. Israele, costretto perennemente a difendersi da terrorismo e guerre, si è beccato dunque tra capo e collo, 48 risoluzioni ONU, 48 condanne!

In quegli stessi anni, contro la Siria già in guerra con migliaia di morti tra le macerie, le risoluzioni furono 9.
Contro l’Iran, regime teocratico, che impicca la gente in piazza, dove la parola libertà non ha nessun significato, le risoluzioni furono solo 3.https://www.youtube.com/watch?v=qpmAVeEbqUw
E’ evidente che qualcosa non funziona in seno all’ONU. E’ evidente che a nessuno in Occidente interessava capire cosa stesse accadendo ai siriani e, se i corpicini del piccolo Aylan e del suo fratellino non fossero stati fotografati su quella spiaggia, adagiati come se dormissero, l’occidente continuerebbe a vivere la sua beata indifferenza per la strage degli innocenti curdi, yazidi, cristiani. Quel pugno nello stomaco che è l’immagine di Aylan, a testa in giù nella sabbia, è servito a risvegliare tutta l’ipocrisia di cui sono capaci i politici occidentali e l’opinione pubblica addormentata dalla retorica dei media e dall’ attenzione rivolta solo ed esclusivamente ai palestinesi.

Quando per le strade d’Europa masse di fanatici urlavano l’odio contro Israele( non si contano le innumerevoli manifestazioni antisioniste/antisemite) e la solidarietà per la Palestina, quando arrivavano nelle acque israeliane le flottiglie piene di esaltati odiatori, quante volte ho gridato la domanda che non aveva mai una risposta: perchè non si occupavano delle stragi in Medio oriente, dei massacri di Boko Haram in Africa, della barbarie dell’Isis, della guerra in Siria?
Perchè? Perchè solo i palestinesi, che sono in assoluto gli arabi che vivono meglio in tutto il MO, hanno diritto alle attenzioni e solidarietà del mondo? Era come rivolgersi a un muro di gomma, le parole mi rimbalzavano in faccia mentre loro, i soliti pacifisti dell’ odio, continuavano a maledire Israele e L’ONU proseguiva imperterrita a sfornare risoluzioni contro lo stato ebraico che si difendeva anzichè dedicarsi ai paesi canaglia dove terrorismo, guerre e barbarie imperversavano e i morti non si contavano. Adesso si strappano le vesti per quel povero bambino? Ipocriti! Maledetti ipocriti! Dove erano mentre motivano altri 12.000 Aylan? Dove erano mentre l’Isis stuprava bambine e bambini Yazidi e curdi e cristiani e poi li sgozzava. Dove erano quelli che oggi fingono di indignarsi davanti alle telecamere? Cosa provano? Rimorso? Io provo vergogna e rabbia, oltre che infinita pena, gli altri, politici e opinionisti, in TV, balbettano stupidaggini e, il massimo dell’infamia, arrivano a fare paragoni ignobili con l’imparagonabile, la Shoah. Uno spettacolo patetico e indecente.
Dove erano prima che accadesse questo scempio? Perchè il Medio Oriente è saltato per aria? Se lo chiede qualcuno? Per anni l’Occidente ha appoggiato il terrorismo islamico, per decenni ha difeso e giustificato il terrorismo palestinese.

Ammazzavano bambini ebrei e i giornali scrivevano (lo fanno tuttora) “Sono coloni”, saltavano bar, ristoranti e autobus in Israele, decenni di stragi, massacri, e dicevano “E’ colpa dell’occupazione Israeliana”. Il terrorismo era “lotta per la libertà”, i terroristi erano “ guerriglieri”, Arafat veniva paragonato a Garibaldi, Abu Mazen è diventato recentemente “angelo della pace”, Israele e’ stato sempre, sia ieri che oggi, il mostro sionista da distruggere, tutti d’accordo e non solo nel mondo islamico!
Per decenni il terrorismo palestinese si è sentito protetto dalla stupidità occidentale ed è stato propedeutico alla formazione di tutti gli altri terrorismi dando vita a innumerevoli cellule jihadiste.

Il terrorismo palestinese ha distrutto la società arabo/palestinese, imbarbarendola, esattamente come il terrorismo islamico ( che ormai ha imbarbarito anche l’Occidente civile e democratico ) ha distrutto la società umana del Medio Oriente provocando l’invasione dell’Europa da parte delle masse arabe in fuga. La svolta, nel 2009, è stata merito del Capo della Casa Bianca, Barak Obama, andato a omaggiare le dittature arabe per offrire loro i suoi servigi, poi ecco il colpo di genio vero e proprio di colui che dovrebbe passare alla storia come il distruttore della civiltà occidentale: far cadere Mubarak e mettere al potere in Egitto la Fratellanza Musulmana, una delle maggiori organizzazioni terroristiche che da anni insanguinava il MO e che ancora imperversa in Egitto e in Sinai mescolandosi ai tagliagole dell’Isis .

Obama, i suoi alleati e le primavere arabe, flagello dei paesi del Nord Africa e Medio Oriente. Nel 2011 arriva il secondo colpo di genio, l’ordine di ammazzare Gheddafi, fatto cadere in mani ai ribelli, impalato, per arrivare in pochi giorni alla disgregazione della Libia. La guerra civile in Siria dilaniata tra gruppi governativi, ribelli, hezbollah e altre cellule jihadiste. L’Isis ormai presente ovunque , dallo Yemen al Sinai, alla Tunisia, a pochi chilometri dall’Italia minacciata anch’essa dai mostri neri di Al Baghdadi. Tutto merito di Mister Obama e dei suoi alleati.

Mentre avvenivano queste tragedie, dove erano quelli che oggi, ipocritamente, si commuovono davanti all’immagine di una povero bimbo di tre anni morto a causa dell’indifferenza generale e ricordato dall’ipocrisia pelosa di tutta Europa?
In mezzo all’ inferno di teste mozzate, di esseri umani bruciati vivi, di nazioni disgregate, di dittature sgangherate e disumane, terreno di guerra e di morte, esiste un paradiso dove vige la democrazia, dove esistono civiltà e diritto, dove la popolazione vive nel benessere e spera nel futuro. Questo paradiso si chiama Israele che, pur essendo circondato dalla barbarie più infernale, non ne è contaminato, difeso com’è dal suo esercito e dalla sua democrazia.
Eppure, vergogna assoluta, realtà amara, addirittura ironica nella sua indecenza, è l’unico paese del Medio Oriente, diciamo pure del mondo, ad essere condannato dai poteri forti dell’Occidente, ad essere demonizzato dai media internazionali e ad essere minacciato di annientamento.

I bambini israeliani ammazzati dal terrorismo arabo palestinese non sono neppur degni di avere una riga sui media, una parola durante i tigi. L’ultima prodezza di Obama e dell’Europa è l’accordo con l’Iran degli ayatollah e del nucleare, del “A morte l’entità sionista”, della gente impiccata in piazza, della mancanza dei più elementari diritti umani. L’Iran di cui tutti si sono innamorati e che sghignazza per la stupidità occidentale e del Grande Satana ormai ridotto a un misero budino tremolante servo del fondamentalismo islamico.
Senza i micidiali interventi USA e UE in Medio oriente il piccolo Aylan sarebbe ancora a Kobane, la sua città ormai distrutta. Senza le primavere arabe le centinaia di migliaia di vittime sarebbero ancora nelle loro case e l’Europa non dovrebbe affrontare un’ immane tragedia e un’invasione di esseri umani e disperati disposti a tutto pur di sopravvivere, anche a morire! Il piccolo Aylan, il suo fratellino Galip e la loro mamma verranno sepolti a Kobane dove avrebbero dovuto avere il sacrosanto diritto di vivere.
Ricordiamoli insieme agli altri 12.000 bambini siriani, ai bambini curdi, ai pizzoli yazidi stuprati torturati e uccisi, ai bambini nigeriani massacrati da Boko Haram, ai piccoli yemeniti e ai bambini di Israele ammazzati dal terrorismo palestinista.
Ricordateli tutti, siate seri, asciugate quelle lacrime di coccodrillo che umiliano tutti noi e svergognano voi e fate qualcosa. Ipocriti!

Deborah Fait,
Gerusalemme, capitale unita e indivisibile di Israele

 

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