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Andrea Morigi

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Omar Abdelkafi

Stavolta, grazie a Libero, il processo di islamizzazione arretra. Proprio da queste pagine, il 21 novembre, era stato lanciato l’allarme sulla visita in Italia di un ospite sgradevole, l’imam egiziano Omar Abdelkafi, invitato a parlare per raccogliere fondi a favore degli «orfani» palestinesi. Aleggiava il sospetto che si trattasse dei figli degli attentatori suicidi che avevano colpito Israele. E ora il convegno della ong islamica Islamic Relief, che si doveva tenere a Verona il 30 novembre, «non si farà più», annuncia il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Il motivo è semplice: «Farneticava, sostenendo che gli attentati di Parigi fossero la seconda puntata delle comiche dell’11 settembre». Così, «in giunta abbiamo deciso di non concedere la sala dove avrebbe dovuto tenersi l’evento», spiega al programma di Rai Radio2 ”Un giorno da pecora”.

Nessuna reazione ufficiale nelle moschee e, in ogni caso, il primo cittadino scaligero si mostra piuttosto indifferente: «Non mi interessa come l’ha presa l’imam, andrà a farneticare in un’altra città. La sala resterà chiusa». Contro la kermesse islamica si era schierata anche Forza Italia, con Massimo Giorgetti, vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto, che aveva avvertito dell’esistenza di «un limite il cui superamento diventa intollerabile», per non offendere «regioni e città tolleranti come il Veneto e Verona».

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Davide Romano

Comunque, l’annullamento provoca un terremoto, che sulla pagina Facebook di Islamic Relief viene mascherato con una formula di circostanza: «È con grande dispiacere che vi annunciamo che per cause di forza maggiore il Dott. Omar Abdelkafi non sarà presente agli eventi della Notte della Speranza». Per Davide Romano, portavoce della sinagoga milanese Beth Shlomo, il segnale di speranza, semmai, è un altro: «Indipendentemente dai motivi della rinuncia, credo che mai come oggi ci sia bisogno di religiosi che parlano e predicano amore. Mi occupo di cultura e so bene quanto le parole siano importanti per costruire tolleranza. Per questo spero che parole di odio non vengano più pronunciate, visti i tragici risultati sotto gli occhi di tutti. Dalla Francia alla Tunisia passando per Gerusalemme i fedeli delle tre religioni di Abramo stanno pagando un prezzo altissimo».

Rimarranno delusi i musulmani che avevano prenotato e pagato i biglietti per sentirsi incitare a farla finita con Israele, dato che la dottrina di Abdelkafi è la seguente: «Il Corano riferisce che gli ebrei hanno portato nella loro storia la corruzione sulla terra». Sarebbe stato poco opportuno, proprio mentre a Gerusalemme e in Cisgiordania è esplosa l’Intifada dei coltelli. E il personaggio risulta ancora meno sopportabile dopo le stragi islamiche del 13 novembre nella capitale francese, poiché nel gennaio scorso aveva giudicato gli attacchi contro Charlie Hebdo e il negozio kosher come «la commedia alla quale i musulmani sono assoggettati fino alla nausea in tutto il mondo».

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Valentina Colombo

Dopo la denuncia di Libero, dal sito Informazione Corretta, anche Valentina Colombo, docente di Geopolitica dell’islam all’Università europea di Roma, aveva rincarato la dose, segnalando che Abdelkafi, in un video titolato “Caratteristiche degli ebrei codardi”, ha affermato che «Allah non li ha colpiti con la voce, né con la spada, né con la lancia, né con le pietre, ma con gli angeli», che «occupano la terra sacra e noi dobbiamo combatterli sulla via di Allah», mentre «in un altro elenca tutti i versetti coranici che attaccano gli ebrei che hanno tradito il profeta e che Allah ha maledetto», e infine «ribadisce che gli ebrei vogliono conquistare il mondo e sono nemici dell’islam». In coincidenza poi con la giornata contro la violenza sulle donne, la Colombo ricordava altre posizioni sul tema di Abdelkafi, secondo il quale: «La donna che mostra i capelli al mondo intero, avrà commesso un peccato che merita il castigo della tomba».

Poiché in Belgio ne hanno abbastanza di fomentatori di violenza, anche il suo ultimo appuntamento europeo, in programma alla Fiera musulmana di Bruxelles l’8 novembre scorso, era saltato. L’ipotesi non confermata è che le autorità non gli avessero concesso il visto d’ingresso. Ma i fondamentalisti non demordono. Pensavano che in Italia nessuno si accorgesse dell’evento, invece sono state cancellate anche le altre date, a Firenze, Milano, Bologna, Torino. Per sostituire l’ex ospite d’onore si ricorre a un oratore diverso, ma di minore richiamo, lo shaikh Amin Al Hazmi, imam bresciano, che è pur sempre membro del Consiglio europeo per la Ricerca e la Fatwa, cioè il network europeo dei Fratelli musulmani.

informazionecorretta.com

 

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