Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari Amici,

quando parlo di “assedio” a proposito di Israele, non scherzo affatto.
E non mi riferisco solo a Hamas, Hezbollah, Isis, Iran, islamisti vari. Quella è solo una parte del problema, purtroppo. Guardate qui alcuni casi recenti in cui risulta chiaro che chi assedia Israele, o almeno chi contribuisce alla parte soft, elegante, postmoderna siamo noi. O meglio: probabilmente non voi ed io, che facciamo del nostro meglio per contrastrarlo, ma i nostri governanti, i giudici, il sistema politico dell’Occidente.

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Jose de la Mata

Il primo caso è in Spagna, dove esiste uno stranissimo e giuridicamente assai sospetto (http://www.senzasoste.it/internazionale/la-audiencia-nacional-un-tribunale-politico-e-speciale?jjj=1451232444643 ) tribunale chiamato “Audencia Nacional”, erede del vecchio Tribunale dell’Ordine Pubblico franchista, con giurisdizione su tutto il territorio spagnolo e anche fuori, per tutto ciò che riguarda ciò che si potrebbe chiamare “giustizia politica”. Bene, uno dei giudici di questo tribunale, Jose de la Mata, ha passato parecchi mesi a cercare di fare arrestare Netanyahu e altri sette ministri e responsabili militari israeliani, in relazione alla faccenda della Mavi Marmara, la nave turca piena di terroristi che cercò di rompere il blocco navale che limita i rifornimenti militari di Hamas e fu fermata con una battaglia in cui parecchi militari israeliani furono feriti e alcuni terroristi uccisi.

Prima a luglio ha invitato il governo spagnolo a denunciare Netanyahu (http://www.elmundo.es/espana/2015/06/11/5579920de2704e9e238b4581.html ), poi di fronte al rifiuto e alla caduta dell’accusa (http://www.europapress.es/nacional/noticia-netanyahu-no-sera-imputado-terrorismo-ataque-flotilla-libertad-20150707124143.html ) ci ha riprovato e a novembre ha ordinato lui l’arresto (http://espacioseuropeos.com/2015/11/el-juez-jose-de-la-mata-insta-al-gobierno-espanol-a-detener-a-netanyahu-por-el-ataque-a-la-flotilla-de-la-libertad-en-2010/ ) Ora c’è stata una pronuncia di un comitato di giudici di appello della stessa Audiencia che ha dichiarato l’incompetenza di de la Mata (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/205526 ). Chissà se costui si darà una calmata. Resta la domanda del perché un giudice spagnolo pretende di decidere su un caso avvenuto tremila chilometri lontano dalla Spagna fra militari israeliani e terroristi, senza il coinvolgimento di cittadini spagnoli o di loro proprietà. Non conosco la base giuridica, ma forse è significativo che non si conoscano altri casi proclamati arresti di governanti (che naturalmente godono di immunità diplomatica) da parte di tribunali nazionali, se non storie analoghe accadute in Gran Bretagna prima a Tzipi Livni (http://www.theguardian.com/world/2009/dec/14/tzipi-livni-israel-gaza-arrest ) e ancora per Netanyahu (http://www.reuters.com/article/us-britain-israel-idUSKCN0R821Q20150908 ). Chissà perché, questa cosa accade solo ai ministri israeliani.

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Un secondo caso, meno clamoroso ma anche meno bizzarro e più pericoloso è quello delle Ong giuridicamente israeliane e politicamente nemiche di di Israele come “Breaking the silence” o “B’ Tselem, che il governo Netanyahu sta cercando di costringere a denunciare i loro finanziamenti provenienti da governi esteri, in misura tale da farne veri e propri agenti stranieri. Costoro hanno reagito con una furibonda campagna di stampa, come se ammettere che il loro funzionamento è condizionato dai soldi che ricevono da Unione Europea, governi come la Svezia, la Norvegia, la Francia fosse una violazione della loro libertà di associazione. Eppure questi finanziamenti sono massicci (http://www.jewishpress.com/news/fact-sheet-how-much-foreign-funding-breaking-the-silence-gets-and-from-whom/2015/12/22/  ) e condizionati a determinati risultati politici (http://www.jewishpress.com/news/europeans-set-conditions-on-breaking-silence-donations/2015/12/22/ ), veri e propri contratti di prestazione d’opera – dove l’opera è la sovversione del governo e la delegittimazione dell’esercito. Perché mai il pubblico israeliano non avrebbe il diritto di conoscere che governi si stanno dando da fare per controllare il loro sistema politico e paralizzare la difesa? (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/205514 ). E dove altro accade qualcosa del genere?

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Il terzo caso è ancora più grave, riguarda gli Stati Uniti. Dopo una breve pausa Obama ha ripreso la politica del ricatto a Israele. Se Netanyahu continuerà ad opporsi all’accordo con l’Iran dopo le ennesime rivelazioni sul suo programma di armamento atomico, ha fatto dire Obama ai suoi scherani giornalistici, questa volta la farà pagare a Israele. Leggete per favore questo articolo, e capirete che cosa vuol dire ricatto politico: http://www.jpost.com/Jerusalem-Report/Iran-deal-fallout-436825 .
E’ una storia che non è nuova, perché risale ai tempi di Hilary Clinton segretario di stato, come mostrano le email pubblicate di recente (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/205523 ). Il problema è che la Clinton è anche il sicuro candidayo democratico alle prossime elezioni presidenziali e ha discrete probabilità di succedere a Obama.

E un Obama bis sarebbe veramente il pezzo forte dell’assedio.

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Ugo Volli
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

 

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