L’ambasciatore Danon: “Ci adopereremo per diffondere il contenuto censurato a milioni di persone in tutto il mondo”

israele.net

Le Nazioni Unite hanno deciso di censurare i tre pannelli relativi a Sionismo, Gerusalemme e Arabi israeliani compresi in una mostra di 13 pannelli su Israele, definendoli “inappropriati”.

L’ambasciatore d’Israele all’Onu Danny Danon, che ha organizzato la mostra in collaborazione con la ong “StandWithUs”, ha scritto domenica al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon chiedendo che la decisione venga revocata. Se la decisione non verrà revocata, Danon ha annunciato che esporrà i temi censurati con una nuova mostra volta a protestare contro l’assurdità della decisione delle Nazioni Unite.

L’apertura della mostra è prevista per lunedì nelle sede delle Nazioni Unite a New York.

“Stando a questa scandalosa decisione – ha detto Danon – il sionismo non si addice alle Nazioni Unite, e questo è il motivo per cui ho deciso di protestare. Ci adopereremo per diffondere il contenuto censurato a milioni di persone in tutto il mondo”.

Poco più di quarant’anni fa, nel 1975, le Nazioni Unite approvarono una risoluzione, annullata solo sedici anni dopo, nel 1991, che equiparava il sionismo a una forma di razzismo. Secondo Danon, la decisione delle Nazioni Unite di censurare i pannelli su Sionismo e Gerusalemme, oltre a quello sugli arabi israeliani, significa “applicare di fatto la risoluzione abrogata” e “squalificare elementi chiave del retaggio del popolo ebraico. “Censurare quei pannelli – ha detto Danon – significa attentare all’esistenza stessa dello stato di Israele come patria del popolo ebraico”. E ha concluso: “Le Nazioni Unite devono ribaltare questa decisione vergognosa e chiedere scusa al popolo ebraico. Il sionismo e Gerusalemme costituiscono le fondamenta ela base morale su cui si regge lo stato di Israele. Non permetteremo alle Nazioni Unite di censurare il fatto che Gerusalemme è da sempre la capitale del popolo d’Israele”.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 4.3.16)

I testi dei pannelli censurati

Sionismo, il ritorno di un popolo nativo. Il Sionismo è il movimento di liberazione del popolo ebraico, che mirava a superare 1.900 anni di oppressione e riguadagnare l’autodeterminazione nella propria patria d’origine. Per duemila anni, dopo essere stati conquistati e spodestati dai Romani, gli ebrei aspirarono al ritorno nella Terra d’Israele per unirsi agli ebrei che già vi risiedevano (o che non erano mai partiti) e ripristinare la propria indipendenza. Negli anni ’90 del XIX secolo Theodor Herzl tradusse questo sogno in un ideale politico progressivo e fondò il moderno movimento sionista, che nel 1948 sfociò nel ristabilimento di Israele.
Didascalie
Masada, un’antica fortezza dove ebrei sacrificarono la propria vita resistendo all’Impero Romano.
L’arco di Tito a Roma con la raffigurazione della distruzione del Secondo Tempio ebraico a Gerusalemme nel 66 e.v. [più esattamente, nel 70 ndr]
Profughi ebrei da Europa e paesi arabi tornano a casa, in Israele
Gerusalemme moderna
Tel Aviv moderna

Gerusalemme, la capitale fisica e spirituale del popolo ebraico. Il popolo ebraico è originario in Israele e ha mantenuto una presenza continua nel paese sin dal 1000 a.e.v. Gerusalemme è il centro e fulcro della vita e della religione ebraica da più di tre millenni ed è sacra anche per cristiani e musulmani.
Didascalie
Il Muro Occidentale e la Cupola della Roccia
Gerusalemme moderna
La Chiesa del Santo Sepolcro
Ebrei in preghiera al Muro Occidentale negli anni ’70 del XIX secolo

Arabi israeliani, cittadini eguali di fronte alla legge d’Israele, unica comprovata democrazia in Medio Oriente. Gli arabi israeliani sono la più consistente minoranza in Israele, rappresentando il 20% della popolazione del paese. In quanto cittadini, hanno gli stessi diritti degli ebrei israeliani. Vivono, studiano e lavorano fianco a fianco con gli ebrei nelle comunità di tutto il paese. Siedono al parlamento, votano in tutte le elezioni e contribuiscono ad arricchire la variegata cultura israeliana
Didascalie
Lina Makhoul, cantante
Ayman Odeh, parlamentare, leader della Lista Araba Comune
Lucy Aharish, conduttrice tv
Salim Joubran, giudice della Corte Suprema
Mais Ali-Saleh, migliore laureata della Facoltà di Medicina a Haifa
Yusef Mishleb, generale nelle Forze di Difesa israeliane

L’Onu censura una mostra israeliana sul sionismo

 

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