L’Onu occupa il complesso di Armon Hanatziv senza alcun diritto legale, né nazionale né internazionale

Di Ofir Haivry

Ofir Haivry, autore di questo articolo

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L’inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente Nickolay Mladenov ha recentemente rilasciato una dichiarazione particolarmente insolente contro le politiche anti-terrorismo dei governi israeliani e contro qualunque attività di insediamento in Giudea e Samaria (Cisgiordania) e a Gerusalemme est.

Secondo Mladenov, ogni costruzione ebraica in quelle aree, comprese le case costruite in quartieri come Ramot, Gilo o Armon Hanatziv (Talpiot Est), costituisce “un avamposto che rimane illegale secondo il diritto internazionale”.

Sarebbe forse ora, quindi, che l’Onu prendesse sul serio queste sue posizioni e iniziasse a smantellare almeno un primo grande avamposto illegale: l’insediamento della sede Onu nella zona di Talpiot Est a Gerusalemme.

L’area e gli edifici conosciuti come Armon Hanatziv (Palazzo del Governatore) si trovano sull’altura a sud della Città Vecchia dove in tempi antichi viveva il Sommo sacerdote d’Israele (conosciuta dai cristiani come “la collina del Cattivo Consiglio”). Gli edifici vennero costruiti negli anni ‘30 come quartier generale del governo britannico in Terra d’Israele.

Dopo la partenza degli inglesi nel 1948, in quest’area di Gerusalemme ebbe luogo una delle più difficili battaglie della guerra d’indipendenza che Israele dovette combattere per difendersi dall’aggressione dei paesi arabi circostanti. Alla fine dei combattimenti, con la firma dell’armistizio Israele e Giordania concordarono di lasciare il complesso come una zona smilitarizzata, consentendo alle Nazioni Unite di insediarvi la UNTSO, l’Organizzazione Onu per la Supervisione della Tregua.

Quando nel 1967 scoppiò la Guerra dei sei giorni, l’area venne brevemente occupata dall’esercito aggressore giordano, ma alla fine fu liberata dai soldati delle Forze di Difesa israeliane e dichiarata da Israele parte del proprio territorio sovrano. Le Nazioni Unite, che rifiutarono di riconoscere il governo di Israele su Gerusalemme, chiesero il riconoscimento ufficiale della loro proprietà sull’area, ingiungendo a Israele di “restituirla”. Nel corso degli anni, i vari governi d’Israele hanno sempre respinto questa pretesa ridicola, premurandosi anzi di registrare al catasto la zona e gli edifici come area di proprietà dello stato d’Israele. Alla fine venne raggiunta un’intesa in base alla quale le Nazioni Unite e le sue istituzioni sono considerate semplici “residenti” dell’area.

L’ingresso della sede Onu a Armon Hanatziv, Gerusalemme

Ora, quando sentiamo i rappresentanti delle Nazioni Unite strillare che “ogni casa di Israele a Gerusalemme est è un avamposto illegale secondo il diritto internazionale”, dovremmo esigere che l’organizzazione riconosca il fatto che il primo e più illegale avamposto non è altro che la sede delle Nazioni Unite nel complesso di Armon Hanatziv, che l’organizzazione occupa con false rivendicazioni e pretese di proprietà senza alcun fondamento legale, né nazionale né internazionale.

Il fatto che dopo la guerra d’indipendenza siano stati firmati degli accordi temporanei (vanificati dalla successiva aggressione araba del ‘67) che a Gerusalemme lasciavano smilitarizzate un certo numero di zone tra cui questo complesso, non dà all’Onu nessun diritto legale su di esso, e sarebbe ora che il governo israeliano ritirasse la sua autorizzazione che consente ai chiassosi inquilini del complesso di avanzare pretese insolenti, e dicesse loro di fare i bagagli e trasferirsi altrove.

L’imponente edificio di Talpiot Est potrebbe essere utilizzato molto meglio a beneficio della popolazione israeliana, proprio come le altre ex aree smilitarizzate di Gerusalemme che sono già state trasformate in strade, musei e zone residenziali. Potrebbe essere trasformato in un museo, in un campus accademico o magari ospitare lo Stato Maggiore delle Forze di Difesa israeliane che già da tempo avrebbero dovuto spostarsi nella capitale, lasciando la loro attuale sede nella base di Kirya a Tel Aviv.

E dove potrebbero andare a fissare la propria sede le Nazioni Unite in Medio Oriente, sgomberate da Talpiot Est? Beh, sembrerebbe assai appropriato che portassero la loro sede regionale il più lontano possibile dalla aborrita presenza degli avamposti ebraici in Terra d’Israele. E non mancherebbero le opzioni per trovare un posto adeguato dove tutto sia perfettamente in ordine secondo l’interpretazione Onu del diritto internazionale: Damasco, Baghdad, Sana’a, Tripoli e Beirut sicuramente non vedono l’ora che Mladenov e i suoi vi si insedino per influenzarle con la loro profonda saggezza.

(Da: YnetNews, 6.9.16)

 

Israele.net

 

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