Si può, anche se con molti sforzi , ipotizzare che esistano giovani idioti che ignorano chi sia stata e cosa abbia rappresentato Anna Frank. Cosa sia la Shoah, chi gestì il genocidio sistematico e  programmato con piglio ragionieristico, studiato fin nei minimi dettagli,  di quasi 6 milioni di ebrei. Oltre a un numero ancora imprecisato di zingari, slavi, polacchi, russi, omosessuali, disabili, intellettuali, dissidenti. Ma i delinquentelli ignoranti – ma aspiranti neonazisti –  che hanno lanciato il loro attacco antisemita , “ nascondendosi ”  ( ? ) tra la tifoseria ultrà della Lazio, erano invece perfettamente consapevoli dell’enorme significato che ha l’esibizione della fotografia di Anna Frank, è infatti hanno usato proprio questa immagine ( per giunta elaborata con photoshop  )  per esibire il proprio, nauseabondo, livore antisemita.

Dunque una scelta non casuale, mirata, non una ragazzata, come alcuni ora vorrebbero far credere man mano che emergono orripilanti particolari, come le dichiarazioni del massimo rappresentante di quella squadra, Claudio Lotito,  che annunciando, come gesto riparatore, la deposizione di una corona di fiori alla Sinagoga di Roma, commenta : “ … Andiamo a fare sta’ sceneggiata “.  Tra ira e voltastomaco cerco di proseguire nel mio ragionamento.

Premetto che non mi ha mai appassionato il calcio, non mi interessano, anzi mi indignano, le vicende delle varie squadre che muovono interessi plurimiliardari,  storie di giovanotti  che,  a prescindere dalla maglia che indossano,   si comportano come mercenari: nessun ideale di appartenenza, chi offre di più ( e parliamo sempre di miliardi) si aggiudica il calciatore del momento. Il quale, dal canto suo, si considera l’eletto . Il mondo che ruota attorno a questo ambiente – salvo lodevoli eccezioni  e l’impegno della FGCI – è un misto di ignoranza, arroganza, prepotenza, delirio di onnipotenza, corruzione ( “calciopoli” docet ) e intrecci con la criminalità organizzata.

Attorno ad ogni club calcistico si formano più o meno spontaneamente  i  suoi “supertifosi fedelissimi”,  quelli che formano l’anello di sostegno e di conforto dei propri idoli del momento e che li seguono dappertutto, in ogni trasferta, persino all’estero. Viene da chiedersi: chi li alimenta e li sostiene economicamente ? Chi li organizza in strutture quasi paramilitari ? E’ un caso che questi personaggi si ispirino ad “ideologie” neonaziste,neofasciste, negazioniste ?

Ovviamente, quando scoppia il caso eclatante,  la “casa madre” nega ogni commistione con i “fedelissimi”, prende immediatamente le distanze, anche di fronte all’evidenza . Ufficialmente stigmatizza il comportamento di “teppisti isolati”. Ma questa volta l’entourage del  signor Lotito  ha superato ogni limite. E’ arrivato ad alludere a misteriose provocazioni attuate dai tifosi avversari travestiti con la maglia dell’altra squadra.  Ma non ci sono trame occulte né manovre nel rilevare ciò che è sotto gli occhi di tutti. L’antisemitismo, è ampiamente presente in un certo mondo calcistico, dalla prima all’ultima serie.  Non è un caso se molti “fedelissimi”  lanciano dagli spalti slogan neonazisti, esibiscono striscioni ispirati alla miglior propaganda di Goebbels  (  “ Il nostro onore si chiama fedeltà ” )  intonano  canzoni  delle Waffen SS,  urlano il “rituale” Sieg-Heil  col braccio destro teso alzato ad un angolo di 45 gradi rispetto al busto, e la mano irrigidita. O disinvoltamente usano le parole d’ordine del fascismo: “ Me ne frego!”, “ L’imperativo è vincere ! E vinceremo!”.         “ Meglio un giorno da leone che cent’anni da pecora”. Si potrebbe proseguire a lungo, ma la nausea e la sopportazione hanno un limite.

La maggioranza delle tifoserie non si comportano così si dirà. Sono minoranze. Sarà. Di certo l’aggettivo – sostantivo maschile – ebreo viene sempre più comunemente usato come sinonimo della massima ingiuria. E non solo negli stadi ( dove più volte è riecheggiato)  ma un po’ dappertutto. Nei bar, nelle scuole, nelle compagnie giovanili i cui componenti  non hanno ideali di sorta ma che vivono “sballandosi” e correndo in auto o in sella ad una moto a velocità folle, spesso volutamente senza casco, perché… “ Meglio un giorno da leone…..”. Nel vuoto pneumatico della cultura e delle ideologie penetrano facilmente i cattivi maestri che si riconoscono in movimenti neofascisti, neonazisti, populisti, ultranazionalisti, come CasaPound e Blocco Studentesco, per parlare dell’Italia, ma movimenti e organizzazioni simili sono presenti in tutta l’Unione Europea. Tira una brutta aria.

Ultimo suggerimento. Il presidente della Lazio ha promesso che ogni anno porterà 200 tifosi ad Auschwitz. Io gli consiglierei di visitare, assieme al suo entourage, Yad Vashem e di soffermarsi a lungo, corridoio per corridoio, stanza per stanza. Fissando lo sguardo sui ricordi, le fotografie, gli oggetti, ascoltando in silenzio ciò che gli verrà detto.  Non si preoccupi il signor Lotito, in Israele non avrà alcun problema di comunicazione, ad accoglierlo troverà sicuramente un ebreo italiano che parlerà in perfetto dialetto romanesco.

 

William Sassi Calò

 

4 Responses to Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un iscritto

  1. ennio ha detto:

    Condivido lo scritto di Claudio e circa le voci flebili non sono mai state udibili a più di un metro di distanza (vedi Card. CM Martini)ma da San Paolo, a S. Giovanni Crisostomo in epoca remota e molti altri in recente??? Pensiamo a chi chiama Israele soltanto terra Santa o chi lo chiama Palestina o chi pensa a quelle sin. che lo esaltavano fino al 1976 ed ora lo segnalano come orrido Paese. C’è da aver paura? No, occorre decisione e fermezza con dialogo e dimostrazioni convincenti

  2. Claudio ha detto:

    A proposito di offese alle religioni, del dolore degli altri, dei drammi vissuti da alcuni e dileggiati dai soliti idioti di turno (che meriterebbero di provare solo una piccola parte di quelle sofferenze, tanto per capire cosa vuol dire), in questi ultimi anni mi sto accorgendo di una cosa: ho constatato, con grande soddisfazione (in quanto cattolico), che a difendere il cristianesimo sono quasi più gli ebrei che i cristiani stessi. Ho letto articoli scritti su riviste ebraiche in difesa dei cristiani perseguitati, ho letto anche su questo sito parole che richiamano al rispetto della croce. E’ per questo che, insieme alla croce, la stella di Davide è diventato il mio simbolo, anche se non sono ebreo. I motivi per essere vicino al popolo ebraico sono sempre di più, ragioni di riconoscenza e di ammirazione. Oserei dire che la presenza di Israele è veramente il riflesso della speranza in un mondo migliore.
    Una sola cosa mi lascia confuso: è probabile che io non sia sufficientemente informato, ma le voci in proposito in campo cristiano a mio parere sono troppo flebili.

  3. Claudio ha detto:

    Purtroppo ogni società ha la sua feccia.

  4. ennio ha detto:

    non è solo delinquenza,idiozia,antisionismo,razzismo,sono scelte operate per decisione,per convinzione, sia in caso in trattazione che tutti quelli pregressi. Se vogliamo cambiare qualche cosa si devono compiere interventi nelle scuole, ai docenti e discenti, nei posti di lavoro pubblici collegando la shoah e le giornate del ricorda e delle foibe. Occorre illustrare circa questi fatti il pregresso non solo fare dei sunti brevi per arrivare ai giorni nostri giorno dopo giorno quindi anche le intifada. La storia non si può fermare al 2 giugno 1946 e questa parte di storia non può essere studiata solo in università. occorre cambiare la vulgata con l’insegnamento. Per i tifosi incivili la rieducazione, per i delinquenti il carcere ricostruttivo del civismo ma per i vari dirigenti e responsabili porre riparo e sanzioni che riflettano le responsabilità anche pecuniarie personali e societarie

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