Sono in molti a sottovalutare la pericolosità dei tunnel costruiti negli ultimi anni dai terroristi di Hamas utilizzando il denaro proveniente dal resto del mondo destinato agli aiuti umanitari (senza che ovviamente nessuno abbia avuto nulla da ridire al riguardo…), mentre la realtà è ben diversa, come testimonia l’articolo che vi proponiamo oggi. Vi invitiamo inoltre a leggere le altre notizie presenti tra i commenti a fondo pagina, che aiutano a comprendere bene cosa sia Hamas. Buona lettura.

focusonisrael.org

Emanuel Baroz
27 luglio 2014

A Gaza nei tunnel di Hamas. Scenari da incubo

Hamas voleva infiltrare in Neghev centinaia di terroristi

”Hamas avrebbe potuto far passare da questo tunnel scavato fin nel territorio israeliano decine di terroristi, forse anche centinaia, prima che ne avessimo trovato l’apertura. La sua scoperta ha sventato un attentato di grande portata”: Lo ha affermato un ufficiale dell’esercito israeliano, il colonnello Max, conducendo nelle vicinanze del Kibbutz di Nir-Am (Neghev occidentale) un pool di giornalisti stranieri all’ interno di uno dei tunnel scavati da Hamas sotto ai reticolati di confine ai margini della Striscia di Gaza. ”Finora – ha proseguito l’ufficiale – Israele e’ riuscito a scoprire oltre 30 tunnel, con 100 aperture diverse”. Secondo il quotidiano Maariv, Hamas progettava di lanciare una vasta offensiva alla fine di settembre, in occasione del Capodanno ebraico.

In quella circostanza centinaia di palestinesi armati sarebbero sbucati all’improvviso dal terreno, attaccando sei localita’ israeliane di confine. Il loro compito era di seminare la morte e di catturare numerosi civili da portare come ostaggi nella Striscia. Una delle localita’ che, secondo Maariv, sarebbero state attaccate da Hamas era appunto il kibbutz di Nir-Am, di fronte alla popolosa cittadina palestinese di Khan Yunes, nel Sud della Striscia. La scoperta dello sbocco del tunnel nel Neghev, ha spiegato il colonnello alla stampa estera, e’ avvenuta due mesi fa, in seguito ad una intensa attività di intelligence.

Giorni fa militari israeliani entrati nella Striscia sono riusciti ad indentificarne anche il punto di partenza, a tre chilometri di distanza, in una serra di Khan Yunes. Il tunnel e’ stato scavato ad una profondita’ di 13 metri sotto terra. La sua altezza e’ 1,75 metri, la larghezza di 70 centimetri: consente il rapido passaggio di un combattente armato. Le pareti sono coperte da lastre di cemento. Di cemento sono pure il pavimento ed il soffitto a forma di volta. Lungo le pareti corrono fili elettrici, mentre sul pavimento vi sono binari utilizzati per lo smaltimento del terriccio. Il suo costo e’ stimato da Israele sui 3-4 milioni di shekel: 600-800 mila euro. ”Quando abbiamo scoperto questo tunnel – ha detto il col. Max – Hamas ci stava ancora lavorando”.

Erano arrivati a poco piu’ di un chilometro da Nir-Am. Adesso l’esercito e’ impegnato nella distruzione di questa rete di tunnel, ma si tratta di una operazione rischiosa che va condotta con circospezione. I soldati che nella striscia di Gaza cercano le aperture dei tunnel sono esposti al fuoco di cecchini, dell’artiglieria palestinese, di ordigni o di razzi anti-carro. All’interno dei tunnel, inoltre, potrebbero nascondersi ancora combattenti palestinesi; oppure potrebbero celarsi cariche esplosive. L’ufficiale ha spiegato che per Israele non e’ sufficiente demolire le imboccature dei tunnel. Occorre invece distruggerne l’intero tragitto, senza pero’ che vi entrino i soldati. Vengono cosi’ compiute trivellazioni e dai fori viene introdotto il materiale esplosivo necessario. Dove possibile, i tunnel sono bombardati dall’aviazione. Finora solo sette sono stati messi fuori uso. Per neutralizzare i rimanenti, al ritmo attuale, occorrerà ancora una settimana.

(Fonte: ANSA, 26 Luglio 2014)

Thanks to Progetto Dreyfus

Emanuel Baroz, 27 luglio 2014

 

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