[b]analisi di Piera Prister[/b]

[b]Testata: Informazione Corretta
Data: 28 marzo 2011
Pagina: 1[/b]

Provateci voi a vivere nel terrore, a dormire vestiti e a scappare nel rifugio al suono della sirena. E’ uno stato di guerra permanente quello che un popolo forte e coraggioso vive nella sua quotidianita’ in Israele, altro che esaltarsi a vedere la bellezza del Negev, come fa lo scrittore israeliano A.B.Yehoshua, dalle colonne della Stampa di Torino di ieri, perche’in tempo di stragi gia’ avvenute o incombenti, anche la poesia tace. E’ il tema del Salmo 136, delle cetre appese che si agitano al triste vento.

Israele e’ ora sotto un attacco simultaneo di missili, di bombe, di canaglie tagliagole, in una silente marea di menzogne che da New York attraversa l’Atlantico fino a riversarsi sull’Italia. Eppoi non venitemi a dire che non c’e’ un marchingegno politico dietro, di ordine globale.

Dal campus “College Brooklyn” dove l’ associazione studentesca,“Hamas related Muslim Association” boicotta Israele, come “stato apartheid” – e cosi’ come avviene da tempo, in altri college americani- fino all’Italia dove e’ gia’ stato indetto il boicottaggio dei prodotti israeliani per il 30 marzo, le menzogne corrono lontano e si propagano da un continente all’altro. Se un relatore del calibro di David Horowitz parla agli studenti nell’aula magna del “College Brooklyn”, come e’ avvenuto il 10 marzo corrente mese, deve essere scortato da poliziotti e da bodyguards, se parla Tariq Ramadan, no. La risposta e’ che la Sinistra, alleata dei palestinesi, non accetta un civile confronto democratico come la fa Destra. Cosi’ Tariq Ramadan che e’ un sobillatore puo’ parlare liberamente e David Horowitz che e’ democratico ed accetta il contraddittorio, no. Questa e’ prepotenza bella e buona, e’ intimidazione! E cosi’ gli studenti palestinesi possono portare la kefiah, mentre gli studenti ebrei non possono portare la kippah, pena il linciaggio. Quelli si comportano da bulli, questi sono costretti a nascondere la loro identita’. E dov’e’ il diritto alla liberta’ di parola e l’esercizio delle liberta’ individuali sancito dalla Costituzione Americana. E questi poi sarebbero culturali, cioe’ rispettosi delle culture altrui? No, sono solo degli intolleranti multiculturalisti.

E a voi, Italiani, che cosa di male vi ha fatto Israele, per meritare il vostro odio ed per organizzare una giornata di boicottaggio dei suoi prodotti.? Avete mai indetto una giornata contro i palestinesi? Eppure siete ancora in tempo per farlo, anzi avreste delle buone ragioni, visto lo strazio e il grande scempio che vide l’Italia colorarsi di rosso, non all’epoca di Dante, ma molto piu’ recentemente, negli anni settanta ed ottanta, quando non si contavano piu’ le stragi e quando il sangue di Italiani e’ sgorgato a fiotti. Erano stragi palestinesi e brigatiste, coperte dai governi cattocomunisti di allora e fatte passare per neofasciste. Tutte dimenticate! Non c’erano solo gli ebrei nel loro mirino, (la morte di un ebreo non fa notizia, ne’ crea terrore, di loro chi se ne cale!), ma c’eravate soprattutto voi, Italiani; e non pochi sono morti negli aeroporti, in cielo, nelle stazioni ferroviarie e anche sotto la galleria di San Benedetto Val di Sambro, morti di una morte straziante tra le lamiere incandescenti del treno o bruciati vivi nel fuoco che s’appiccava ai vestiti, senza scampo e senza nessuno tra toghe e politici, che investighi per incolparne i veri esecutori. Ed erano anche italiani i due giornalisti, Graziella de Palo e Italo Toni che furono assassinati a Beirut e scomparvero nel nulla. Quelle vittime sono morte senza giustizia. Volevano piegarvi al loro terrore, e ci sono riusciti non solo con l’ingiuria ma anche con la beffa. Povera Italia! E quest’anno si festeggia anche la sua unita’, un bel modo per celebrarla sarebbe proprio quello di dire la verita’ e di finirla una volta per tutte con i segreti di Stato, insabbiamenti e depistaggi vari. Vergogna!

E smettetevela anche voi della Stampa di Torino di usare il termine “coloni” una volta per tutte e chiamate le cose e le persone con il loro vero nome. La Linguistica non e’ acqua e la vostra non e’ solo ignoranza, e’ accanimento, pervicacia nella persistenza dell’errore. Chi ha tradotto l’intervista a Yehoshua, ha usato codesta parola perche’ e’ evocativa del tanto odiato colonialismo come anche la parola “apartheid”,puta caso, le affibbiano sempre ad israeliani e ad Israele. Ma attenzione che sono parole che, dette e ridette, uccidono perche’ armano la mano degli assassini, come e’ avvenuto a Itamar, in quanto sono parole che hanno la lama affilata come quella di un coltello. Un’arma impropria.

 

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