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TEL AVIV [b]- Gli Usa ci aiutino a «fermare la follia di Iran, Hezbollah e Hamas»[/b]: è l'appello rivolto dal presidente israeliano Shimon Peres a George Bush al suo arrivo all'aeroporto di Tel Aviv. Gli Stati Uniti sono il «nostro più forte alleato» nella guerra al terrorismo, gli ha fatto eco il premier Olmert, sottolineando che le relazioni tra Usa e Israele sono «inalterabili» in quanto basate su comune valori. Olmert ha definito Bush «mio amico personale e confidente».

Corriere della Sera 09 gennaio 2008

TEL AVIV – Gli Usa ci aiutino a «fermare la follia di Iran, Hezbollah e Hamas»: è l'appello rivolto dal presidente israeliano Shimon Peres a George Bush al suo arrivo all'aeroporto di Tel Aviv. Gli Stati Uniti sono il «nostro più forte alleato» nella guerra al terrorismo, gli ha fatto eco il premier Olmert, sottolineando che le relazioni tra Usa e Israele sono «inalterabili» in quanto basate su comune valori. Olmert ha definito Bush «mio amico personale e confidente».

BUSH: «ORA PACE DUREVOLE» – «Mi fa molto piacere essere qui» ha detto Bush stringendo la mano a Olmert e poi al suo omologo Peres nella sua prima visita nel Paese da quando è capo della Casa Bianca. «Vogliamo una pace durevole» ha aggiunto, sottolineando di «vedere nuove opportunità per la pace in Terra Santa e per la libertà nella regione». «Discuteremo del nostro profondo desiderio di sicurezza, libertà e pace attraverso il Medio Oriente», ha proseguito il presidente americano, accolto all'aeroporto Ben Gurion da Peres e da Olmert. Bush ha poi sottolineato che «l'alleanza fra le nostre due nazioni aiuta a garantire la sicurezza d'Israele come stato ebraico».
Dopo gli onori militari di rito e l’esecuzione degli inni nazionale, i tre si sono diretti verso il podio sistemato sulla pista. Presenti anche i due ministri degli Esteri, Tzipi Livni e Condoleezza Rice.

HAMAS PROTESTA A GAZA – Le immagini dell’arrivo di Bush trasmesse in diretta dalla tv araba al Jazeera dividono a metà lo schermo dell’emittente araba con le manifestazioni di protesta di un gruppo di palestinesi in Gaza City. Le immagini riprendono da una parte la cerimonia d’arrivo all’aeroporto di Ben Gurion e dall’altra, manifestanti palestinesi che espongono grandi fotografie di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Il commento dallo studio è alternato tra «l’evento storico» di Tel Aviv e interviste in diretta per la strada di Gaza per raccogliere i commenti dei palestinesi improntati tutti su scarsa speranza di quanto possa produrre l’arrivo dell’inquilino della Casa Bianca. La manifestazione, organizzata si svolge davanti alla sede dell’Onu a Gaza ed è organizzata dal movimento di resistenza islamica Hamas, che in un suo comunicato diffuso oggi ha definito il presidente Bush «il grande diavolo».

«RAZZI QASSAM SONO NOSTRO MESSAGGIO» – La visita del presidente americano in Israele e nei Territori è duramente criticata anche dal Comitato di resistenza popolare, uno dei movimenti armati attivi nella Striscia . L'intenso lancio di razzi Qassam compiuto questa mattina dal nord della Striscia di Gaza in direzione di Israele «sono il nostro personale messaggio per l'arrivo del presidente americano» ha detto il portavoce Abu Mujahid. Complessivamente sono undici i razzi Qassam sparati da questa mattina, e almeno uno avrebbe colpito un'abitazione della cittadina israeliana di Sderot, senza tuttavia provocare vittime.

Corriere della Sera > Esteri > «Aiutateci a fermare Iran e Hamas»
09 gennaio 2008

 

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