[b]Sabato 31 Maggio[/b] ore 21

[b]Terra di Danza[/b] invita tutti
al Teatro Remondini di Bassano del Grappa – Via S.S. Trinità 8

per assistere allo spettacolo

[b]'ET SHALOM
un tempo per la pace
Spettacolo in omaggio al popolo ebraico
[/b]
Coreografia e regia
[b]Carla Padovani e Antonio Tinti[/b]

[b]Tutto nello spazio di un giorno, dall’accoglienza alla separazione dallo Shabat.[/b]

Info e prenotazioni:
0522.371698/340.7024031

Un’introduzione – attraverso le danze (35 danzatori), la recitazione (2 attori), la musica – alla storia, alla cultura e al credo degli ebrei ai quali la Shoah ha inferto ferite mortali al corpo e al cuore senza però cancellarne l’identità e il mandato del ricordo “La memoria è la nostra forza. Fate vivere e danzare i ricordi” si proclama.

E allora danzata ecco la vita in Europa anteriore all’orrore: studio e danza gioiosa attorno alla Torah che si ritira all’evocazione degli arresti e del viaggio dei deportati.

Un tempo dove la danza è sostituita dal gemito: dalle invocazioni a Colui che libera dalla morsa dei persecutori tratte dal Salterio, alla recita dal Kiddush per i bambini senza figli di Thomas Simcha Jelinek, alla morte insieme nella camera a gas del tedesco Bruno e dell’ebreo Shmuel tratta dal romanzo Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne.
Ma c’è anche un tempo per la pace, per la nascita di un luogo, di un paese che ospita le cerimonie che incoronano la vita: l’entrata nell’età adulta con il Bar Mitzvah, Sukkot, la festa delle capanne, le danze del deserto e la celebrazione del matrimonio.

E siamo già alla fine dello Shabat con una menorah, albero della vita, ai cui piedi sono deposte per sempre le valigie, tombe dei deportati, la polvere e i sassi della memoria.
L’attesa, non ancora compiuta, verso quel tempo per la pace che Israele, insieme al mondo, sospira.

 

One Response to Terra di Danza

  1. Admin ha detto:

    Ho avuto modo di gustare questo spettacolo qualche tempo fa in un teatro di una cittadina della provincia di Reggio Emilia. E' davvero molto bello e merita di essere visto. La cosa che stupisce maggiormente, almeno a mio avviso, è la capacità di "legare" le espressioni della danza con momenti liturgici propri all'ebraismo e al "racconto" della Shoah. Davvero senza sbavature. Credevo non fosse possibile. Lo consiglio davvero sinceramente… e occorre dire che non amo per niente la danza, ma sono rimasto affascinato dallo spettacolo.
    Piero P.

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