Due giorni fa abbiamo ricordato Il piccolo Stefano Tache', ucciso da un commando palestinese il 9 ottobre del 1982 mentre usciva dal Tempio Maggiore di Roma. Insieme a lui altre 50 persone rimasero ferite, alcune gravemente.
Il commando di assassini non fu mai catturato pero' uno di essi, tale Abdel al Zomar, fu condannato all'ergastolo… peccato che la condanna arrivo' dopo che l'uomo fu aiutato a fuggire verso Atene, dove, come era successo in Italia, nessuno si sogno' di arrestarlo e riparti' indisturbato verso Tripoli per ricevere l'abbraccio di Arafat.

L'assassinio di Stefano Tache' fu uno dei tanti delitti commessi dai palestinesi in Italia nonostante il Lodo Moro di molti anni prima che sanciva che Arafat e la sua cricca di assassini non dovevano essere disturbati dalla polizia italiana.
Questo accordo prevedeva che l'Italia non sarebbe stata colpita dal terrorismo…l'Italia…no….gli ebrei italiani, si.
Ricordo l'angoscia, ricordo il volantino dei giovani ebrei che portava una sola parola rivolta evidentemente a chi sgovernava l'Italia, una sola parola, l'unica che poteva essere scritta perche' si vergognassero: "Grazie".
Chissa' se i governanti dell'epoca si vergognarono, se provarono rimorso per aver, come dice Cossiga, venduto gli ebrei italiani al vero boss dell'Italia di quegli anni :Arafat.
Nooo, nel modo piu' assoluto, non si vergognarono, non provarono rimorsi e la dimostrazione la diede apertamente e con una ferocia inaspettata il Presidente Pertini che nel suo discorso dell'ultimo dell'anno, col piccolo Stefano al cimitero, ci lascio' letteralmente senza fiato esclamando "ma cosa vogliono questi ebrei?"
Ricordo che ero seduta nel salotto di amici, a Bolzano, a quella frase ci guardammo allibiti, volevamo aver capito male e io sentii un sudore freddo e un senso di nausea alla bocca dello stomaco.
Era dunque quella l'Italia!
L'Italia che da piu' di 10 anni era diventata la succursale del terrorismo palestinese, l'Italia che odiava Israele come aveva odiato gli ebrei che aveva consegnato ai tedeschi, l'Italia cattocomunista antisemita come lo era stata l'Italia fascista, l'Italia che 20 anni dopo queste tragedie avrebbe applaudito cortei di kamikaze mentre l'amato Arafat colpiva Israele con altre tragedie facendo esplodere autobus, bar, caffe', teatri nelle citta' israeliane.
Era l'Italia della vergogna.
Cossiga nell'intervista rilasciata recentemente al giornale israeliano Yediot Haharonot, parla di come furono venduti gli ebrei italiani ad Arafat perche' il terrorista non colpisse L'Italia e le sue Istituzioni. Niente di quello che oggi racconta il Presidente e' una novita', sono tutte cose che si sapevano esattamente mentre accadevano.
Tutti sapevano che Arafat era il padrone, che entrava in RAI armato e quando voleva, che l'asservimento al raiss assassino era totale.
Sapevamo che era stato nascosto nel Gabinetto di Cossiga quando lo cercava l'Interpol, sapevamo che tutti i palestinesi furono fatti scappare dopo ogni delitto, da Craxi e Andreotti.
Sapevamo tutto mentre vedevamo con orrore, Occhetto e Lama portare un assassino in trionfo ad Assisi dove veniva ricevuto con amore dai frati della Basilica.
Abbiamo assistito quasi increduli alla rivolta dei pacifisti a Sigonella dove, insieme ai carabinieri spediti da Craxi, erano corsi ad aspettare gli americani che volevano capire perche' il governo italiano aveva fatto fuggire Abu Abbas , l'assassino del povero Leo Klinghofer e dirottatore dell'Achille Lauro.
Era la prima volta che vedevamo sventolare l'emblema del razzismo e dell'odio, la bandiera della pace.
L'italia paracula e i suoi pacifisti, con Bettino in prima fila, contro l'America e Israele mentre i loro amici palestinesi ammazzavano ebrei americani e italiani a piacere.
Quando tutto questo accadeva i governanti di Israele erano ospiti non graditi in Italia.
Mentre il Papa abbracciava Arafat, che era entrato armato persino nella Santa Sede, il Vaticano ancora non riconosceva Israele come Nazione e tra i due paesi non esistevano relazioni diplomatiche fino al 1993, 55 anni dopo la dichiarazione di Indipendenza di Israele.
Un'altra grande, immensa vergogna.
Italia e mondo cattolico uniti nell'odio contro Israele e guidati dal grande odio di tutto il mondo comunista.
No, nessuna delle dichiarazioni di Cossiga e' una sorpresa, la vera sorpresa e' che non ci siano state reazioni di sorta e che nessun giornale italiano abbia ripreso l'intervista chiedendo un'inchiesta. Esattamente come per Bologna, strage non fascista come sta scritto sulla targa , ma quasi sicuramente palestinese.
Un'inchiesta seria sugli anni bui del terrorismo arabo e' doverosa.
La faranno? No mai!
A proposito di targhe alla memoria, ne esiste una a Fiumicino dove i palestinesi commisero un'altra strage?
Qualcuno ha scritto sul bronzo o sul marmo " Qui avvenne una delle tante stragi palestinesi…"
No? Ne ero sicura.
La conclusione dunque e' che non verra' mai fuori niente di ufficiale contro i crimini commessi da Arafat in Italia.
La realta' e' che il "Grazie" sarcastico e disperato dei giovani ebrei contro i governanti italiani e' sempre valido, che quel "Cosa vogliono questi ebrei" quasi gridato dal Presidente con la Pipa all'Italia intera, mentre Stefanino Tache' era ancora caldo, era il pensiero di tanti altri italiani, gli stessi che avevano accompagnato, urlando "morte agli ebrei", l'altra Pipa famosa, Luciano Lama, mentre veniva gettata una bara nera davanti alla lapide della sinagoga che riportava i nomi delle vittime delle Fosse Ardeatine.
Gli stessi italiani che durante i cortei della famosa Pantera passavano davanti al Tempio Maggiore in Trastevere urlando , a pugno chiuso e braccio teso, "Ebrei ai forni".
Gli stessi italiani che nel 2000 hanno applaudito il corteo di kamikaze che sfilava per le vie di Roma per sostenere Arafat che stava distruggendo Israele.

Deborah Fait

 

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