[b]Testata: Informazione Corretta
Data: 04 novembre 2008
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Complottare, che bello! E oggi contro chi complottiamo?»[/b]

La caccia al complotto è uno sport non molto diffuso, ma sicuramente molto rumoroso. E’ la versione globalizzata della nostrana dietrologia, che vorrebbe scoprire dietro ad ogni decisione ed evento un “grande vecchio”, qualcuno che da solo o con altri persegue fini loschi ed inconfessabili che si possono immaginare solamente interpretando in un certo modo quanto avviene. Ugualmente, la complottologia è una nuova scienza, che parallelamente a quello sport si preoccupa di dare un’apparenza rispettabile e credibile a quel che altrimenti sarebbe solo ridicolo ed assurdo.
Il più famoso caso è quello dei “Savi anziani di Sion”, un fantomatico gruppo di capi supremi del popolo ebraico che – secondo un falso confezionato nella Russia zarista – avrebbero stabilito come impadronirsi del mondo. Che nulla di tutto ciò sia mai esistito e che tribunali e storici ne abbiano accertata la falsità non ha alcuna importanza: gli ebrei complottano perché tale è la loro natura, essi sono nemici dell’umanità perché la loro religione glie lo impone.

Il percorso storico-politico di questa accusa è facilmente riscontrabile, dagli avvelenamenti dei pozzi e dagli omicidi rituali del Medio Evo alle farneticazioni di Hitler e Stalin. L’accusa agli ebrei di cospirare contro l’umanità intera non è generata solo da ignoranza, non è patrimonio esclusivo di fanatici isolati, non è lo squallido retaggio di un oscuro passato, non trova una collocazione solamente all’estrema destra. E’ diffusa e trova sostenitori fra politici autorevoli, studiosi “illuminati” e “progressisti”, gente di mondo che sa come maneggiare i media. E soprattutto questa accusa non ha bisogno di essere dimostrata o confermata da prove: è assiomatica, “self-evident” come si dice in inglese. Dobbiamo ricordare ai nostri lettori la teoria che ruota attorno agli attentati dell’11 settembre e chi ancora oggi la sostiene?

Bene, per farla breve queste sono solo considerazioni introduttive al più recente manifestarsi di questa teoria.

Lo scenario è quello della crisi finanziaria ed economica che sta angosciando il mondo. Nulla di meglio, per poter additare come colpevole la piovra dell’avidità giudaica!

Lo scorso 7 ottobre Mustafa Al-Feki, presidente della commissione esteri del parlamento egiziano, ha scritto sul quotidiano Al-Hayat di aver lungamente analizzato fonti storiche e di essere arrivato alla conclusione che “la crisi economica attuale…è una nuova forma di complotto”. Egli collega come momento iniziale e finale di questo complotto il settembre 2001 ed il settembre 2008, gli attentati dell’11 di quel mese di sette anni fa ed il crollo degli imperi finanziari cui stiamo assistendo ora. Bush e gli ebrei, afferma esplicitamente Al-Feki, vogliono impadronirsi di tutte le ricchezze degli arabi ed hanno escogitato “un obiettivo politico mondiale nel 2001 ed un obiettivo economico mondiale nel 2008” a questo scopo. “Sarebbe un errore credere che lo spirito ebraico non è implicato in questi sviluppi”, conclude.

Più modestamente un giornalista libanese, Fouad Matar, ha scritto sul quotidiano libanese Al-Liwa (3 ottobre) e su quello saudita Al-Yawn (5 ottobre) che “gli ebrei ed il movimento sionista mondiale hanno deliberatamente provocato la crisi finanziaria per impedire a Bush di mantenere la sua promessa di promuovere la costituzione di uno stato palestinese prima della fine del proprio mandato”, per proseguire categoricamente che “il denaro ebraico e lo spirito ebraico rappresentano la punta di lancia del mondo della finanza…quelli che hanno perso (in questa crisi) non sono i cervelli dei detentori della ricchezza (gli ebrei) ma piuttosto gli arabi”.

Lo stesso giorno Umayma Ahmad Al-Jalahma, dell’Università Re Feisal in Arabia Saudita, ha pubblicato sul quotidiano Al-Watan un articolo in cui estende persino alla guerra contro Napoleone queste leggende. Difatti la studiosa scrive che “molti storici hanno sottolineato che dopo la vittoria degli inglesi (a Waterloo, 1815) degli agenti hanno segretamente riferito della vittoria alla famiglia Rothschild. Il capo famiglia, Nathan, ha tenuto nascosta questa notizia diffondendo invece delle voci che facevano pensare ad una vittoria francese (di Napoleone). Poi ha venduto tutte le sue azioni alla Borsa di Londra…In poche ore il prezzo delle azioni è crollato e quando è arrivato a 5 centesimi per azione Nathan si è affrettato a ricomprare quanto poteva a questo prezzo così basso. Il giorno dopo Londra si è svegliata con la notizia della vittoria inglese e della crisi finanziaria che aveva rovinato tutti gli azionisti…”.

La traduzione di questi articoli fatta da Memri, che rimanda anche a molti siti correlati, lascia interdetti. A chiunque abbia un pò di buon senso risulta evidente che si tratta di fantasiose stupidaggini prive di qualunque collegamento con la realtà ; eppure, esse troveranno persone che vi presteranno fede, anche per l’autorevolezza delle persone che le propalano. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe davvero da ridere.

Gli ebrei, pur di far del male al loro nemico, si sono rovinati? Gli arabi, che col petrolio arrivato a 140 dollari al barile hanno accumulato ricchezze talmente enormi da non essere gestibili ed ora le investono comprando qualsiasi cosa dai quadri d’autore ai centri commerciali, sono le vere vittime del complotto giudaico?

Se la menzogna del complotto ebraico che con l’aiuto della CIA ha colpito le Torri gemelle ed il Pentagono nel 2001 e quella, ripetuta da secoli, degli ebrei che uccidono i bambini per preparare col loro sangue il pane azzimo hanno trovato estimatori anche fuori dal mondo islamico c’è da temere che ora la madre degli imbecilli sia nuovamente rimasta incinta.

 

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