25 Aprile, risposta a Gad Lerner

[b][size=14]No Caro Gad Lerner NO![/size][/b]
Di Stefano Cataneo

Ho letto l'articolo in cui Gad Lerner lamentava che all'ombra dello striscione della Brigata ebraica avevano deciso di sfilare vari esponenti di forze politiche che non godono delle sue simpatie.
Non sono minimamente d'accordo!
Essere simpatizzanti di Israele, rendere omaggio al sacrificio della Brigata Ebraica, non è una graziosa concessione elargita da Gad Lerner, e neppure dalla comunità ebraica ne da nessun altro.
E' un diritto, ed aggiungerei sarebbe un dovere di tutti gli italiani.

Si lo sappiamo benissimo che Mostrandosi amici di Israele, si ha un ritorno di voti e soprattutto un grandissimo ritorno di immagine. Per fare Due soli nomi, Guido Podestà e Magdi Allam, gli amici autonomisti veneti, sfilando con la Brigata, non hanno certo avuto una perdita di voti, e tantomeno di immagine.
Ma potevano farlo tutti. Penati, se invece di fermarsi a salutare e rilasciare un intervista, fosse restato, nessuno glielo avrebbe impedito. Come nessuno avrebbe impedito a Franceschini di non limitarsi solo a salutare. Martino, un anonimo (autodefinizione sua) consigliere della zona tre di Milano (Figlio di un gappista che aveva combattuto a Parigi nella più grossa formazione gappista formata da stranieri, la quale aveva avuto 23 morti) ha compiuto quasi tutto il percorso portando la bandiera del pd camminando accanto a me che portavo lo striscione della Brigata Ebraica. Nessuno ha avuto da ridire. E spero vivamente che non succeda mai che un altro "Gad Lerner" di destra un domani abbia da ridire. Con la brigata hanno sfilato negli anni bandiere iraniane (dell'Iran Libero) Americane, inglesi, Verdi, del Pd, quelle marocchine sono state impedite solo dall'ambasciata di quel paese. Sotto lo striscione della Brigata hanno sfilato: ebrei, cattolici, musulmani, evangelici, zoorastriani, hanno sfilato donne ed uomini di sinistra di centro e di destra.
E nessuno ha mai sentito la necessità di chiederne il permesso al signor Gad Lerner.
Stefano.