[b]Davide Romano
Segretario ass. Amici Di Israele[/b]

Fonte:

[b]Sono un ebreo negazionista. Nel senso che nego l’esistenza culturale e politica di Forza Nuova. Lo dico senza alcuna arroganza, beninteso.[/b]

Ma è chiaro come il sole che le tesi pseudo-storiche da loro sostenute siano senza alcuna consistenza, così come il loro peso politico. Anche per questo non scenderemo in piazza a contestare il convegno da loro indetto nella nostra città, offrendo così al gruppo neofascista una pubblicità immeritata. Lasciamo pure che tengano il loro incontro la prossima domenica, non c’è nulla da temere dai fantasmi. I gruppi dell’estrema destra vivono di odio e contrapposizione, non diamo loro ulteriore nutrimento e occasioni di sentirsi “perseguitati”.
Non voglio poi neppure entrare nell’infinito dibattito sui limiti alla libertà di parola. E’ una questione di cui si discute da anni, sapendo bene che non ci sarà mai una risposta definitiva. E’ invece un altro il punto importante di cui nessuno parla, ma su cui invece dovremmo insistere tutti, senza distinzioni tra destra e sinistra: il rispetto della legalità. La discussione si è così tanto impantanata sul diritto o meno di Forza Nuova a tenere il suo congresso, che per assurdo si rischia di lasciare ai neofascisti la bandiera del rispetto della legge. Sono infatti ormai rimasti solo loro ad invocare la legalità nel sostenere il proprio diritto di parola, appellandosi “all'articolo 21 della Costituzione che sancisce che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Hanno ragione, anche se dimenticano – e nessuno ormai glielo ricorda più – che è vero che la legge italiana dice anche molte altre cose. A cominciare dal fatto che i partecipanti all’incontro (e ad eventuali cortei) debbono presentarsi a viso scoperto, come prescritto dalla legge Reale del 1975. Nel nostro paese inoltre, la legge Mancino del 1993 prevede che non si diffondano in alcun modo idee basate sull’odio razziale o etnico, con pene previste che vanno dai sei mesi ai quattro anni. Anche nel caso da quel convegno provengano disordini, esistono precise regole e sanzioni da applicare. Se non partiamo dunque dalla pretesa del rispetto delle leggi esistenti, è assolutamente sterile litigare e dividerci sul diritto alla parola di Forza Nuova. Così facendo ci si comporta come se tali leggi non esistessero. Vogliamo dirla tutta? Nel nostro paese, nella nostra città, la sola applicazione della legge sarebbe già rivoluzionaria. Ciascuno faccia il suo dovere dunque: alle forze politiche la condanna delle idee fasciste e l’approvazione delle leggi, alle forze dell’ordine il compito di applicarle. Riguardo all’incontro di Forza Nuova, non posso che augurare agli storici amici di Saddam Hussein e di Yasser Arafat ieri, di continuare ad appoggiare anche Ahmadinejad oggi, nella speranza che il loro sostegno porti al dittatore iraniano altrettanta fortuna…

Davide Romano
Segretario ass. Amici Di Israele

 

One Response to Congresso di Forza Nuova a Milano: agli amici di Saddam Hussein ed Arafat chiediamo innanzitutto legalità.

  1. Admin ha detto:

    Hai ragione Romano:
    Per simili residuati umani l'unico commento è:
    Non ti curar di loro, Ma guarda e passa.

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