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[b]Venezia – La pioggia sembra poter rovinare la serata dell'anno, la magnificente chiusura del grande ciclo di concerti in piazza; ma le cataratte del cielo si chiudono e, nonostante un clima tutt'altro che estivo, il concerto può avere inizio.
A causa del maltempo la folla arriva in ritardo, ma a san Marco manca davvero poco al tutto esaurito; il palco è illuminato: dietro agli strumenti un solo telone bianco, neutro, su cui le luci ora proiettano i colori della bandiera italiana e, al centro, il simbolo del cantautore canadese, una stella di David formata da due cuori.[/b]

Il concerto di Leonard Cohen è semplicemente sublime: la band è strepitosa, l'atmosfera perfetta (del resto non siamo in un posto qualunque), lui interpreta con indicibile eleganza i suoi più grandi successi, due ore e mezza di musica raffinata eseguita con classe e maestria. Continua a camminare su e giù per il palco, si genuflette e si rialza, entra ed esce dal palco saltelllando, rende omaggio al pubblico e ai suoi musicisti con profondi inchini, da vero gentiluomo. Molto spazio è lasciato ai singoli membri che lo accompagnano in questo lungo tour, di cui meritano speciale menzione, a mio avviso le tre bravissime coriste e lo sbalorditivo Javier Mas alla mandola e al bandurrio. Un concerto da brividi, dalla prima all'ultima nota.
In una parola: emozionante.

La scaletta della serata:

PRIMA PARTE
Dance me to the end of love
The Future
Ain't no cure for love
Bird on a wire
In my secret life
Everybody knows
Who by fire
[una che non conosco, chiedo venia]
Waiting for the miracle
Ring the bell

SECONDA PARTE
Tower of song
Suzanne
Sisters of mercy
The Partisan
Boogie Street
Hallelujah
Take this waltz
I'm your man
So long Marianne
First we take Manhattan
Famous blue raincoat
If it be your will
Closing time
I tried to leave you

Mi spiace solo di non essere riuscito a fare delle foto.

 

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