[b](Da: Università di Gerusalemme, Dept. of media relations, 07.09.10 – israele.net 09-09-2010).[/b]

La tendenza in Israele a formare famiglie ebraiche più numerose in confronto al tasso di nascite tra gli Ebrei della Diaspora risulta un modello confermato

La tendenza in Israele a formare famiglie ebraiche più numerose in confronto al tasso di nascite tra gli Ebrei della Diaspora risulta un modello confermato dalle cifre più recenti sulla popolazione, commentate in occasione del Capodanno ebraico dal demografo Sergio Della Pergola, titolare della cattedra “Shlomo Argov” in Rapporti Israele-Diaspora dell’Università di Gerusalemme.
L’Ufficio Centrale di Statistica israeliano ha diffuso i dati aggiornati da cui risulta che, all’inizio di questo anno ebraico 5771, la popolazione totale d’Israele conta 7.645.000 abitanti, di cui il 75,5% ebrei.
Il tasso di natalità degli Ebrei israeliani è in media poco al di sotto dei tre figli (2,9) per famiglia, il più elevato da molti anni a questa parte: un dato che va confrontato coi meno di 2 figli per famiglia ebraica che si registra in altri paesi industrializzati. La differenza è dovuta a più di un fattore, spiega il prof. Della Pergola. Uno è l’altissimo tasso di nascite, in Israele, tra le famiglie “haredi” (ultra-ortodossi). Un altro è la complessiva sensazione di benessere tra la popolazione in generale. Contribuisce anche la situazione economica relativamente stabile, in Israele, in confronto alle crisi finanziarie degli ultimi anni in altri paesi.
Un ulteriore dato è l’aumento dell’immigrazione. “Benché il numero degli immigranti sia relativamente basso in confronto a periodi precedenti nei sessantadue anni di storia dello Stato – nota Della Pergola – il tasso di immigrati è comunque più alto di quello dell’anno scorso a riprova dell’influenza esercitata dalla problematica situazione economica nel mondo, unita alla sensazione di disagio provocata dai trend generali verso antisemitismo e anti-israeliano”.
Diversamente che in Israele, altrove la tendenza verso un declino della popolazione ebraica continua, osserva Della Pergola, a causa di fattori come i matrimoni misti e una popolazione che invecchia rapidamente, con un aumento delle morti in confronto alle nascite. “Mentre la popolazione ebraica in Israele è aumentata nell’anno passato dell’1,7%, la popolazione ebraica nella Diaspora è diminuita dello 0,2%”, spiega il professore dell’Università di Gerusalemme. Il risultato netto è un costante aumento della percentuale di Ebrei residenti in Israele, che al momento rappresentano il 43% della popolazione ebraica complessiva mondiale.
Dopo Israele, il paese con la più numerosa popolazione ebraica sono gli Stati Uniti, aggiunge Della Pergola, con 5,3 milioni di ebrei, benché questo numero dipenda dalle diverse definizioni di chi viene considerato “Ebreo”. Le altre principali comunità ebraiche nazionali sono: la Francia, con 485.000 Ebrei; il Canada, con375.000; la Gran Bretagna, 292.000; Russia, 205.000; Argentina, 182.000; Germania, 119.000; Australia, 108.000; Brasile, 96.000. (Oggi gli Ebrei italiani iscritti alle 21 comunità presenti nel paese sono meno di 30.000, su una popolazione residente di 60 milioni.)

(Da: Università di Gerusalemme, Dept. of media relations, 07.09.10 – israele.net 09-09-2010)

 

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