[b]Adriana Bolchini

antisemitismo-antisionismo, un odio antico con radici anche cattoliche[/b]

Ha ragione Deborah Fait, ha perfettamente ragione quando parla di odio preconcetto verso gli ebrei, infatti non può essere classificata altrimenti l’ondata di antisemitismo che si sta diffondendo in Europa, a macchia d’olio, dalla Spagna alla Danimarca, dall’Inghilterra, alla Grecia.

Eppure gli stessi che lo provano e lo mettono in atto più ferocemente, si rifiutano di riconoscerlo come antisemitismo, ma parlano, anzi straparlano abbondantemente di quello strano modo di concepire lo stato d’Israele che va sotto il nome di “antisionismo”. Però se fosse vero antisionismo e non antisemitismo, non avrebbero motivo alcuno di perseguitare gli ebrei che vivono in Europa, visto che non sono “occupanti abusivi di suolo che le popolazioni arabe hanno semplicemente okkupato” con la spada massacrando o sottomettendo tutte le popolazioni che vivevano lì da millenni. Resta il fatto che la fonte dell’odio antiebraico, nonostante le ipocrisie di Stato, non è mai stata prosciugata, quella continua ad eruttare fiamme brucianti di odio antisemita che trova nello Stato di Israele il suo comodo alibi, mentre copre un preconcetto barbarico al quale anche la cristianità ha dato certamente un impulso nefasto per troppi secoli, identificando negli ebrei l’origine di tutti i mali, partendo dalla crocifissione del Cristo.

Gli europei se lo dovrebbero ricordare bene che le ideologie totalitarie non ammettono alcuna distinzione fra coloro che sono diversi da loro stessi. Per ogni tipo di dittatura o si è simili e si accetta di sottomettersi, o si è nemici, infatti il nazismo npn si è accontentato di perseguitare gli ebrei, ma ha perseguitato una gamma immensa di umanità: gli zingari, i disabili, i malati mentali, i comunisti, i sindacalisti, i polacchi, gli ungheresi, i cristiani, i dissidenti e gli intellettuali che non sottoscrivevano e non appoggiavano apertamente l’ideologia nazista e se Hitler avesse vinto la sua guerra contro il mondo le persecuzioni si sarebbero certamente estese alla popolazione nera. Infatti la sua reazione alla vittoria durante le olimpiadi in Germania, sotto il suo mandato, videro vincitore della maratona un atleta nero, cosa che mandò in bestia Hitler, che considerava i neri una razza inferiore.

Ora la personificazione dell’odio antiebraico, l’antisemitismo secolare, scorazza libero per l’Europa e attecchisce facendo nuovi proseliti e nuove vittime.
A Berlino il bullismo islamico, soprattutto quello messo in atto dalla comunità turca, viene rivolto soprattutto contro gli studenti ebrei e non si ferma ai giovani, ma si manifesta anche contro le famiglie ebree, arrivando a perseguitarle nelle loro case.

E’ proprio in Germania che durante le manifestazioni contro Israele e in ogni circostanza possibile, sono stati gridati slogan che inneggiano alla gassazione degli ebrei e stupisce vedere come la sinistra europea non si accorga che questo comportamento è identico a quello dei nazisti e che l’islam purtroppo è portatore della stessa ideologia che ha fatto ingigantire il potere del nazismo e forse è stato fra le fonti ispiratrici dell’ideologia che Hitler ha pubblicato nel mein kampf, tant’è che tale “opera” frutto della mentre criminale di Hitler era stata tradotto in arabo e adottata dagli islamici come libro buono.

Non si deve nemmeno dimenticare che i turchi portarono a compimento in Europa, il primo genocidio di un popolo intero. Sterminarono la popolazione armeno-cristiana e non si sono mai pentiti di averlo fatto, al contrario continuano a negarlo relegando la cosa a un puro problema di scontro politico.
In Svezia non va molto meglio, forse le cose stanno andando anche peggio, infatti in alcune zone, come Malmò, ove l’assembramento di immigrati musulmani è massiccio, la popolazione autoctona spesso si vede costretta a fuggire per le più svariate motivazioni: gli omosessuali sono stati spesso aggrediti e picchiati dai musulmani e così hanno dovuto cambiare quartiere o addirittura città, per evitare di essere uccisi.
Le ragazze aggredite e non raramente violentate in quanto vestono con abiti occidentali e questo fa sì che alcuni islamici si ritengano autorizzati a violentare quelle che per loro sono donne di malaffare in quanto non si coprono con i sudari islamici imposti alle loro donne.
Famiglie intere che sono costrette ad osservare costumi islamici e far mangiare i propri figli a scuola con cibo halal, per non offendere gli islamici e perché ormai questi comportamenti si sono affermati con la prepotenza e la totale assenza di controllo da parte delle autorità
Ora la situazione si è fatta insopportabile per la popolazione ebrea che è la più bersagliata di tutta la popolazione locale e da Malmò persino Judith Popinski di 86 anni, ebrea sopravvissuta al campo di sterminio di Ravensbrück, se ne è dovuta andare cercando rifugio a Stoccolma perché le “nuove persecuzioni” stanno sempre di più assomigliando a quelle naziste e non sembra che ci siano gli stessi argini che ci furono durante la seconda guerra mondiale, quando i reali svedesi difesero la popolazione ebrea.

In Spagna l’antisemitismo ha colpito persino una organizzazione culturale, e non ad opera di individui singoli o di piccole organizzazioni politiche, ma per decisione del governo spagnolo il Centro Universitario Ariel è stato espulso dal “Solar Decathlon 2010”, per soddisfare la richiesta fatta dal gruppo “Campagna Palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele” e da altri gruppi pro-Palestina. Il tutto motivato esclusivamente per “ragioni d’ordine puramente politico”, ma è gravissimo il fatto che sia stato un Governo nazionale, ad attuare una forma di discriminazione così pesante da arrivare a colpire una istituzione accademica Israeliana.

Oggi chi li difenderà questi cittadini europei dall’integralismo islamico montante e dall’odio sempre più feroce degli islamici e dei loro sinistri sostenitori che hanno scelto di tradire i principi che hanno fatto l’Europa un luogo in cui gli immigrati di tutto il mondo vanno a cercare la fortuna e il benessere? Chi ci difenderà dall’islam quando saremo rimasti soli a doverci confrontare con loro o saremo obbligati a sottometterci rinunciando per sempre alla nostra libertà, dignità e diritti umani?

A piccoli passi, passi che a volte vengono ignorati appositamente o minimizzati dalla stampa, l’Europa sta perdendo nuovamente il suo carattere di libertà, di democrazia e di diritto e tutti i cittadini europei sono a rischio di una nuova e peggiore dittatura totalizzante in quanto si basa su precetti ideologici intrisi di religione, finalizzati all’avanzata della teocrazia islamica.

Adriana Bolchini

 

One Response to L’antisemitismo impera in Europa. Ci travolgerà di nuovo?

  1. Admin ha detto:

    Gli ebrei non li vuole nessuno, ma quale possa essere l’origine di tale avversione, esattamente non si sa. C’è la versione ufficiale, quella del deicidio, formalmente attendibile sebbene gravata da diverse insufficienze e non pochi elementi di dubbia natura, ma la vera risposta è un’altra, e trae origine in Italia, nel Sannio, in quei territori che i romani avevano sottratto ai combattivi sanniti. Accadde, in sostanza, che notabili sanniti fecero visita al console Manlio Curio Dentato trovandolo intento a zappare l’orto della sua capanna. I sanniti, che s’erano portati appresso una quantità d’oro e preziosi tutt’altro che disprezzabile, fecero presente al console i vantaggi che avrebbe comportato il combattere per loro, anziché contro di loro, ma Curio Dentato rispose a quel velato tentativo di corruzione affermando che il vero obiettivo dei romani non era diventare ricchi, ma comandare sui ricchi. Comandare sui ricchi significava, e significa tutt’oggi, riscuotere un balzello da tutti i cittadini e le popolazioni sottomesse o colonizzate e, come attività, comporta l’impiego di un elevato numero di personale addetto per completare il giro di tutte le zone contribuenti. Ora, conquistata la Galilea, i romani vedranno, nel Tempio di Gerusalemme, una stanza, la camera del silenzio (lischat chasaim), dove i benefattori portavano l’offerta ed i bisognosi, con discrezione, ne prelevavano senza mai incontrarsi fra di loro. Diventerà immediato, per i romani, comparare tale costume di donazione col loro regime di esazione, a confronto assai meno pratico. Meno pratico perché se loro dovevano ogni volta correre dietro a tutti i contribuenti, per gli ebrei era diverso; erano loro, di propria sponte, che andavano a raggiungere il Tempio per effettuare l’offerta. Il vero problema della questione ebraica, quindi, si chiama: soldi. Certo non si deve escludere il fatto che la Palestina, andando a chiudere il cerchio attorno al Mediterraneo consentiva all’impero romano il monopolio assoluto dei traffici commerciali, ma questa è un’altra faccenda. Lo è perché per impossessarsi e far propria una tradizione millenaria appartenente ad una civiltà straniera era necessario, ai romani, un intervento radicale molto simile alla sorte di Veio e Cartagine, sebbene che giustificato da altre ragioni.

Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.