Autore: Ugo Volli
Testata: Informazione Corretta
Foto: un pacifista della prima flottiglia.

C’era una volta un piccolo naviglio, / che non sapeva, non sapeva navigar. / E dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane, / il naviglio il naviglio naufragò. /   E pur si mise e pur si mise a navigare/ ma non poté, ma non poté più navigar.

Cari amici non sono impazzito, non mi è venuto un attacco di infantilismo acuto. E’ che pensando alla flottiglia non sono mai riuscito a togliermi di testa il naviglio della canzoncina infantile e la sua triste sorte.
Sembra che stiano partendo dal porto del Pireo e che siano 20 navi.
Vi siete mai chiesti chi paga?
Non conosco i prezzi dei navigli, grandi o piccoli che siano, ma ho letto da qualche parte che una di queste carrette del mare valeva 600 mila euro.
Difficile che qualcuno gliele affitti o le presti, coi rischi di sequestro che corrono. Il totale farebbe 12 milioni, più i costi dell’equipaggio e dei “militanti”, i viaggi, quel tanto di carico vero o finto che dicono di portare a Gaza.
E’ vero che la volta scorsa erano medicinali scaduti da tempo e cianfrusaglie del genere, ma se non la qualità conta la quantità. Diciamo che il costo complessivo è altrettanto? Ma allora chi ha messo 20 o 30 milioni in un piccolo naviglio certamente destinato a “naufragar”? E perché?

Be’, il perché è molto facile. Chiunque si intenda di comunicazione sa che sono soldi ben spesi. Il piccolo naviglio è uno spottone.
Non c’entra niente con Gaza e coi suoi problemi reali, è pura propaganda.. Nella forma, ben nota alle agenzie di relazioni pubbliche di “evento”.
Ogni azienda, ogni politico cerca di costruire degli eventi per far parlare di sé a discapito della concorrenza.
Dunque i marinai dei piccoli navigli non sono altro che propagandisti. In questo caso si tratta di propaganda negativa, non tanto PER Hamas (bisogna riconoscerlo, in fondo ci credo che non gli importi niente) quanto CONTRO Israele. Se gli piace Hamas è perché promette di cacciare (o peggio) gli Israeliani fino all’ultimo uomo dal sacro suolo dell’Islam (http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/2660273.html) I marinaretti sono puramente e semplicemente degli anti-israeliani. E perché? Perché se la pigliano con Israele e non con la Siria che ammazza i propri cittadini a migliaia, con la Turchia che occupa Cipro da trent’anni eccetera eccetera? 

Non vi faccio l’elenco, ma la ragione è chiara. Sono puramente e semplicemente antisemiti, come una volta davano l’assalto ai ghetti per sfogare i loro istinti bestiali (nei territori cristiani come in quelli musulmani, non ci furono gran differenze nell’alternarsi di tolleranza repressiva e stragi), così oggi lo fanno contro Israele. Perché, puramente e semplicemente, è lo stato degli ebrei e che gli ebrei ne abbiano uno non gli piace, sconvolge la loro teologia e i loro pregiudizi. Non ci credete? Leggete questa “lettera aperta a Erdogan” (il premier turcoi colpevole di aver ritirato la partecipazione del suo paesa alla flottiglia, che l’anno scorso fu determinante per organizzazione militare ed economica). E’ firmata dal “giornalista” palestinese Khalid Amayreh, ma è riportata in Italia da Infopal, la principale agenzia di organizzazione della propaganda di Hamas e quindi della flottiglia. (http://www.infopal.it/leggi.php?id=18720).

Ecco cosa sostengono i Moni Ovadia, i Vauro, i De Magistris, i signori della Fiom, le Rosy Bindi, che si imbarchino sul naviglio o che se ne stiano prudentemente a terra: “autorità rabbiniche ortodosse non riconoscono l’umanità dei non ebrei … tentativo di genocidio, condotto proprio verso il popolo con cui Israele afferma di voler fare la pace…omicidi pornografici…uccidere o mutilare 2 o 3milioni di bambini… La barbarie israeliana non è una cosa del passato. De facto, Israele continua a commettere crimini contro il popolo palestinese, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno…La criminalità è il modus operandi di Israele e la disonestà è la sua politica…teppisti, simili a nazisti, noti anche come coloni…delinquenti assassini provenienti da Russia, America del Nord ed Europa dell’Est”.

Piccolo naviglio? Nave dei folli come in quelle rappresentazioni medievali che si vedono nelle nostre Alpi? O piuttosto un pezzo di SS redivive? Un reparto di propaganda di Goebbels?

Ugo Volli

PS: Ma ci sono anche degli ebrei, sul piccolo naviglio, qualcuno obietterà. Certo, come c’erano quelli convertiti che stavano dalla parte dell’Inquisizione per accusare chi studiava il Talmud di blasfemia, come c’erano i Kapò nei lager. Ci sono dei libri su questo odio di sé dei membri più fragili di un popolo da sempre perseguitato. Di recente un amico mi ha indicato “The Oslo Syndrome: Delusions Of A People Under Siege” di Kenneth Levin. Ma una cosa è certa: se non ci fosse stata l’inquisizione non ci sarebbero stati i Nicola Donin, Josef Moro Zarfatì, Hananel da Foligno e Shelomò Romano, che per salvare se stessi fecero bruciare i testi sacri e magari anche qualche ebreo impertinente. Se non ci fossero stati i nazisti non ci sarebbero stati gli Judenrate e i Kapò. E senza l’antisemitismo dominante in Occidente anche gli “ebrei buoni” del piccolo naviglio non avrebbero avuto occasione di esibire la propria fragilità morale.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

 

One Response to Naviglio, flottiglia ed eredi di Goebbels.

  1. michele ha detto:

    I HAVE A DREAM !
    Una flotilla di pacifisti che parte dallo scoglio di Quarto e dirige la prua verso Napoli (per esempio) e al grido di “Free Scampia” compie un’azione, non priva di rischi : portare libri e cultura a tutti quei giovani prigionieri della violenza e del degrado.
    Certo sarebbe uno spot più rischioso di Gaza e non avrebbe lo stesso riscontro mediatico, ma sarebbe intellettualmente molto più onesto.
    “FREE ISRAELE” !

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