Di Itamar Marcus, Nan Jacques Zilberdik.

L’Autorità Palestinese, che è sotto il diretto controllo dell’ufficio del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), continua a rappresentare tutto il territorio di Israele come parte della “Palestina occupata” e dunque come territorio da “liberare” cancellando Israele dalla carta geografica. Nel mondo costantemente rappresentato dalla tv dell’Autorità Palestinese esiste solo la “Palestina”, che prende il posto di Israele. Un buon esempio di negazione dell’esistenza di Israele è dato dalle canzoni trasmesse continuamente dalla tv dell’Autorità Palestinese. Un caso recente è quello seguente (testo tradotto in inglese da Palestinian Media Watch):
«Oh uccello, portami in patria Colora le mie palpebre col suolo della Palestina Porta i miei saluti ad Acco e all’Alta Galilea, A Bir Zeit, Haifa, Tira e Ayn Ghazal [moshav Ofer] A Gerusalemme, Giaffa, Gaza e Jabalya, A Nablus, Ramallah e Jenin A Khan Yunis, Rafah e Qalqilya A Lod, Tubas e Hebron A Be’er Sheva, ad ogni tribù [beduina]

A Tulkarem, Sila e Burqin A Tiberiade, Um El-Fahm e Beit Shean A Tzippori, Lubya [kibbutz Lavi] e Tur’an A Nazareth e Safed di Canaan Ad Al-Shajara [moshav Ilaniya], El-Bira e Hittin [moshav Arbel] Oh uccello, portami in patria Colora le mie palpebre col suolo della Palestina.» [Videoclip trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese (Fatah) il 6, 14 e 20 marzo 2012]
Per il videoclip (con sottotitoli in inglese): http://palwatch.org/main.aspx?fi=408&fld_id=408&doc_id=6579
oppure: http://www.youtube.com/watch?v=4lOI_XR-q0c&feature=player_embedded
Questa nuova canzone va ad aggiungersi ad un’altra, ripetutamente trasmessa dalla tv dell’Autorità Palestinese, che già usava l’immagine dell’uccello che vola sopra a tutto Israele, indicando le città israeliane come parte della “Palestina”. Dice fra l’altro il testo di questa canzone (tradotto in inglese da Palestinian Media Watch):
«[Oh uccello] vira verso Safed e poi verso Tiberiade, e porta i saluti al mare di Acco e Haifa. Non scordare Nazareth, la fortezza araba, e racconta a Bet Shean del ritorno del suo popolo… Bello è il mio paese, la Palestina.» [Videoclip trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese (Fatah) il 24 giugno, 13 luglio, 13 novembre, 14 e 24 dicembre 2011 e l’11 febbraio 2012]
Per il videoclip (con sottotitoli in inglese): http://palwatch.org/main.aspx?fi=408&fld_id=408&doc_id=5324
oppure: http://www.youtube.com/watch?v=BTKRJZwe1bY&feature=player_embedded
In quest’ultima settimana di marzo, la tv dell’Autorità Palestinese ha ritrasmesso anche un’altra canzone che indica come “palestinesi” varie città in tutto Israele. Il videoclip che accompagna la canzone mostra immagini di varie località israeliane intercalate da un ragazzo che sventola la bandiera palestinese. Dice fra l’altro il testo di questa canzone (tradotto in inglese da Palestinian Media Watch):
«Giaffa, Acco, Haifa e Nazareth sono nostre [io], Muhammad, canto la Galilea e il Golan Giaffa, Acco, Haifa e Nazareth sono nostre [io], Kabha, canto la Galilea e il Golan Da Betlemme a Jenin è Palestina Ramle, Lod e Sakhnin sono palestinesi Nessun luogo è più bello di Gerusalemme Non importa quanto viaggiamo Da Safed ad Al-Badhan (presso Nablus) è Palestina Tiberiade e Ashkelon sono palestinesi.» [Videoclip trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese (Fatah) il 13 maggio, 24 giugno, 14 e 15 luglio, 2 settembre 2011, il 5 e 8 gennaio, 25 febbraio e 19 marzo 2012]
Per il videoclip (con sottotitoli in inglese): http://palwatch.org/main.aspx?fi=408&fld_id=408&doc_id=5011
oppure: http://www.youtube.com/watch?v=z-4cpsaZO4Y&feature=player_embedded
Sempre in quest’ultima settimana di marzo, la tv dell’Autorità Palestinese ha ritrasmesso tre volte una canzone già mandata in onda il mese scorso che cita le città di Haifa, Giaffa, Acri, Gerusalemme, Ramle e Nazareth come parte “del mio paese, la Palestina”, ed esprime il desiderio che tutte queste città siano accessibili “senza frontiere”, cioè senza che esista Israele. Dice fra l’altro il testo di questa canzone (tradotto in inglese da Palestinian Media Watch):
«Anche se il nostro cammino è diventato lungo, un giorno torneremo a Gerusalemme, a Gaza, ad Acco, a Haifa, oh Signore, a Gerusalemme, a Ramle, ad Acco, a Haifa, oh Signore, voglio poter entrare nel mio paese senza frontiere.» [Videoclip trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese (Fatah) il 30 gennaio, 9 e 29 febbraio, 14 e 15 marzo 2012]
Per il videoclip (con sottotitoli in inglese): http://palwatch.org/main.aspx?fi=450&fld_id=450&doc_id=6362
oppure: http://www.youtube.com/watch?v=W_ww60Sv2f4&feature=player_embedded
Nota: Acco (Acri), Al-Shajara (moshav Ilaniya), Ashkelon, Ayn Ghazal (moshav Ofer), Be’er Sheva, Beit Shean, Galilea (e Alta Galilea), Giaffa, Haifa, Hittin (moshav Arbel), Lod, Lubya (kibbutz Lavi), Nazareth, Ramle, Safed, Sakhnin, Tiberiade, Tira, Tur’an, Tzippori e Um El-Fahm sono tutte città e località israeliane che si trovano all’interno della Linea Verde (la ex linea armistiziale in vigore fra Israele e stati arabi dal 1949 al 1967). Gerusalemme è la capitale d’Israele (divisa fra Israele e Giordania con l’armistizio del 1949, riunificata da Israele nel 1967). Le alture del Golan, sotto controllo israeliano dal 1967, sono rivendicate dalla Siria che le ha occupate nel 1948 e perdute nel 1967.
(Da: PMW Bulletin, israele.net, 26.3.12)

 

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