Fiamma Nirenstein 
Il Giornale, 1 luglio 2012

E’ triste: la bussola è impazzita, non sappiamo dove andare. Ieri il nostro universo ha dato segni di stare perdendo conoscenza e spazio. Partiamo da Ginevra, gli occhi rotondi di Hillary Clinton e quelli allungati di Sergey Lavrov si sono fissati gelidi e incapaci, Kofi Annan quasi piangeva alla riunione dei Cinque da lui improvvidamente convocata a Ginevra. Di nuovo il massimo che potrebbe uscirne è un “ridrafting” dell’inutile documento in sei punti che Annan aveva già regalato al mondo per risolvere il puzzle siriano. Assad se ne deve andare? Ma, al momento, mi faccia il piacere. Gli americani non vogliono residui del vecchio regime nel nuovo potere, i russi non vogliono far fuori Assad senza garanzie per la loro presenza in Medio Oriente. Segno di crisi anche tutta la fiducia concessa a una Turchia impettita, presuntuosa eppure incerta nel ruolo di med iatore musulmano che disperatamente noi occidentali vorremmo affidarle. La Siria seguita a uccidere, e non sappiamo altro che litigare.

Secondo scenario triste, il discorso del nuovo presidente egiziano Morsi. Le cancellerie e i commentatori occidentali compulsano i punti e le virgole dell’investitura cercandovi segni di moderazione, e ne trovano, perchè no. Sono bravi i Fratelli Musulmani a prenderci in giro mentre disegnano il califfato. Una coraggiosa femminista egiziana, Dalia Ziada ha osato ricordargli di aver detto che i valori della sharia sono per le donne la migliore garanzia. E questo valga per il modo in cui la Fratellanza Musulmana intende i diritti umani. Qualcuno ricorda anche che, mentre oggi dichiara che rispetterà il trattato di pace con Israele, ha dichiarato i suoi leader “vampiri” e “assassini”. Mursi ha anche promesso di far liberare lo sceicco Omar Abdel Rahman, un terrorista condannato a vita dagli USA. Eppure, noi ci accontentiamo di una pa rola di regale tolleranza, dimentichi del fatto che questa è la tecnica della Fratellanza: entrare con cautela, prendere tutto appena possibile.

Un ultimo episodio che mostra quanto siamo inutili: l’Unesco ha dichiarato che la Chiesa della Natività di Betlemme è “patrimonio dell’Umanità”. E’ il primo dei siti in territorio palestinese, quindi oggi affidato a un potere musulmano. In genere, i poteri musulmani non riescono a mantenere lo stile tollerante a lungo con i luoghi sacri altrui. Salam Fayyad ha esaltato la decisione come “una vittoria della nostra causa, un riconoscimento globale dei diritti del nostro popolo”. Ha dimenticato come la Basilica sia stata il rifugio dei terroristi durante l’Intifada. Ma si è ricordato invece di come l’Unesco sia un’organizzazione militante della lotta palestinese. L’Unesco ha riconosciuto la Palestina come stato, ha dichiarato la tomba dei patriarchi Abramo Isacco e Giacobbe e la tomba di Rachele siti palestine si. Adesso la Basilica è consegnata ai palestinesi a Betlemme, dove i cristiani sono stati espulsi in gran numero dai musulmani.

 

fiammanirenstein.com

 

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