Commenti di Deborah Fait, Fiamma Nirenstein. Rocca Cannuccia si rallegra

Testata:Informazione Corretta – Il Manifesto
Autore: Deborah Fait – Fiamma Nirenstein – Francesca Pilla
Titolo: «Chiedo al sindaco di Napoli di rinunciare al sostegno della Flottilla antisraeliana – Napoli e De Magistris accolgono imarinai pacifisti di ‘Estella’»


Credevo che il sindaco di una citta’ come Napoli avesse dei problemi, che so,  tipo la monnezza, tipo la camorra, tipo quartieri come Scampia, tipo la delinquenza minorile che infesta certi quartieri di Napoli, tipo fare migliorie in una citta’ bellissima ma da sempre malgovernata e stuprata dalla criminalita’ organizzata e intrallazzi vari.

Non saprei, cosa ne dite amici? Io pensavo che magari il sindaco di Napoli avrebbe potuto costruire dei contatti amichevoli  con Israele per imparare alcune cose importanti che avrebbero potuto essergli utili, tipo trasformare la monnezza, vergogna napoletana, in qualcosaltro di piu’ salubre e piacevole agli occhi dei napoletani e dei turisti di tutto il mondo che spesso non capiscono se visitano una citta’ europea o del terzo mondo.

Insomma De Magistris poteva approfittare dell’amicizia che Israele ha nei confronti dell’Italia e rendersi utile alla citta’ di cui e’ sindaco, sarebbe stato suo dovere , anziche’ allearsi con dei nemici del mondo civile e democratico, porre le basi per qualcosa del genere:

Israele: la discarica si trasforma in eco-parco 

Una vera e propria montagna di rifiuti, alta 60 metri e che si estende su una superficie di 2000 ettari alla periferia di Tel Aviv, sarà convertita in un parco ecologico che oltre a consentire ai cittadini lunghe passeggiate nel verde, produrrà anche energia verde.
(la Repubblica, 25 settembre 2012)

http://www.ilvangelo-israele.it/  ”

Interessante vero? Certo sarebbe stato encomiabile farci un pensierino e chiedere consigli ma il signor sindaco ha preferito altro, ha preferito dare a Napoli un’ennesima vergogna e patrocinare l’associazione “Ship to Gaza Sweden”, legata al movimento Freedom Flotilla organizzazione della missione Estelle, cioe’ l’ennesima barca piena di fanatici odiatori, pronti a forzare il blocco navale israeliano intorno a Gaza.

Questi fanatici appoggiano incondizionatamente il gruppo terrorista di hamas che occupa e sgoverna Gaza, appoggiano il desiderio dei palestinesi di eliminare Israele, sono antisemiti, molti negano e dileggiano la Shoa’. Da Gaza piombano ogni giorno missili sul territorio israeliano, piu’ di 10.000 dal 2005, anno in cui gli ebrei sono stati evacuati dalla Striscia, ogni santo giorno i cittadini del sud di Israele devono essere pronti a correre nei rifugi, i bambini sanno in che posizione devono mettersi quando suona la sirena, le scuole aperte a fine agosto hanno dovuto essere chiuse quasi subito per pericolo missili Grad. Sappiamo che chi va da Hamas non lo fa per ammirare le spiagge e per turismo, sappiamo che la’ c’e’ un traffico d’amrmi spaventoso, attraverso i tunnel e, prima del blocco israeliano, dal mare.

A questo punto mi viene spobntanea una domanda “cosa va a fare la Estelle a Gaza? Porta cibo? Ne hanno a iosa. Porta occhiali rotti? Porta palloncini colorati da lanciare ai pesci per farli morire? Cosa vanno a fare?

Forse vanno a portare solidarieta’ ai palestinesi contro la dittatura di hamas? No ,i fanatici sono ammiratori dei terroristi. E allora? Allora e’ semplice, quasi elementare, vanno a provocare Israele, gli piace da morire provocare Israele, diventerebbero addirittura martiri pur di mettere Israele in difficolta’ dinnanzi al mondo intero. Questi eroi da niente, questi coraggiosi da operetta, questi ignobili vigliacchi odiatori di Israele e di ogni democrazia.

Ho letto le firme di solidarieta’ alla Estelle, il solito Ovadia che ormai si e’ giocato la reputazione, il solito Agnoletto che non sa piu’ cosa fare per poter essere nominato. Poi Nando capovilla di Pax Christi ma tant’e’, si sapeva, poi la solita Morgantini che non si smentisce mai, e quei poveracci odiatori di se’, gli ebrei contro l’occupazione.

La lista e’ lunga ma non li nominero’ tutti per pieta’ nei loro confronti. C’e’ pero’ anche la firma di Giovanna Marini, nota musicologa,  e mi dispiace perche’, avendola conosciuta molto bene in gioventu’, la ritenevo piu’ intelligente. Ma non glielo ha detto nessuno alla Marini che in Siria arabi ammazzano altri arabi come mosche? Non glielo ha detto nessuno che sono stati ammazzati a decine di migliaia ad Aleppo e in altre province siriane? Non glielo ha raccontato nessuno che bambini siriani sono stati torturati fino alla morte o fino a renderli disabili per la vita?

Chissa’ se sanno che in Israele i palestinesi facevano, fino alla costruzione della barriera difensiva, stragi quotidiane di civili?

E De Magistris e’ anche ignaro di tutto cio’? Credo sia impossibile esserlo e allora mi chiedo dove possa avere origine tanta incoscienza da patrocinare il viaggio di una barca di filoterroristi chiaramente pronti a provocare un Paese che si difende da anni dai loro protetti che lo vogliono eliminare dalla faccia della terra?

Come si fa ad essere cosi’ pieni di odio da firmare quella lista disgustosa?

Non lo sanno che le loro firme avallano il terrorismo?

Mi chiedo come sia possibile avere il pelo sullo stomaco fino al punto da andare a portare solidarieta’ ai gazesi, che hanno tutto quello che vogliono, come loro hanno deciso votando hamas, e non preoccuparsi di tutti i morti civili e innocenti che gli arabi ammazzano come mosche in altri paesi del Medio oriente.

La Estelle doveva arrivare oggi a Napoli, domani vedremo il seguito di questa brutta storia.

Prima di concludere faccio, per par condicio, un saltino a Milano dove il comune ha ospitato, anzi sta ospitando tuttora, una mostra di “cultura” palestinese, detta Philistiniat. Voi direte che non c’e’ niente di male in una mostra culturale. Certo niente di male se non fosse che anziche’ essere una mostra culturale, si tratta di una mostra in cui viene negata l’esistenza di Israele. La locandina della mostra raffigura una cartina del territorio palestinese che comprende tutto Israele, compresa Tel Aviv, compreso tutto, anche la citta’ dove io vivo, tutto e’ Palestina, Israele non esiste piu’.  E’ cultura questa? Beh, i palestinesi la intendono cosi’ ma evidentemente non solo loro, anche gli orgfanizzatori milanesi, anche gli assessori,  forse anche il sindaco Pisapia, anche i sindacati, l’ARCI e compagnia bella, tutti quelli che hanno messo, senza vergognarsi,  il loro nome sul logo della locandina in questione.

A proposito del viaggio del sindaco Pisapia in Israele e nei territori occupati dai palestinesi, nel mese di settembre, mi ha molto divertito un passaggio dell’articolo di Emanuele Patti (presidente ARCI) sul Manifesto, alias giornale di Rocca Cannuccia:

“ Un paradossale esempio di questa situazione sono i centomila visti rilasciati ai palestinesi per entrare in Gerusalemme e nel resto di Israele, magari per la prima volta, con la scusa di consentire l’ingresso per la festa della fine del Ramadam che hanno fatto sì che in un sol giorno le famiglie palestinesi abbiano speso in Israele svariati milioni di dollari.”

Cosa vi colpisce in questa frase? Se Israele non fa entrare i palestinesi fa schifo, e’ uno stato di apartheid, se li fa entrare e’ solo per avere i loro soldi” .

Fa ridere no? I soldi palestinesi.

Non riderebbe Leo Pinsker, attivista sionista, fondatore del movimento Hovevei Israele ( amanti di Israele), che preferiva il termine giudeofobia al termine antisemitismo e scriveva nel lontano fine 800, (1821-1891):

“.. per l’essere vivente l’ebreo è un cadavere, per l’indigeno uno straniero, per il residente un nomade, per il proprietario un mendicante, per il povero uno sfruttatore e un milionario, per il patriota un apolide, per tutti un odiato rivale”.

Questa e’ la giudeofobia, odiare gli ebrei sempre e comunque qualsiasi cosa facciano, oggi giudeofobia significa  odiare Israele sempre e comunque, qualsiasi cosa faccia, se chiude ai palestinesi, se apre ai palestinesi. Sempre e comunque colpevole. Israele, l’ebreo tra gli stati, Israele da odiare.

Le spoglie di Leo Pinsker furono portate a Gerusalemme, sul Monte Scopus, nel 1934.

Da la’, insieme agli altri Padri e Madri di Israele , antichi e moderni, veglia su di noi insieme a Tzahal perche’ i nostri molti nemici non ci distruggano.

INFORMAZIONE CORRETTA – Fiamma Nirenstein : ”  Chiedo al sindaco di Napoli di rinunciare al sostegno della Flottilla antisraeliana “


Fiamma Nirenstein

È con estrema preoccupazione e sconcerto che apprendo che il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha concesso il patrocinio del comune all’Associazione “Ship to Gaza Sweden”  legata al movimento Freedom Flotilla che organizza la missione della nave Estelle per forzare il blocco navale che Israele chiede di rispettare in risposta ai ripetuti atti ostili che giungo dal territorio amministrato da Hamas, un’organizzazione integralista islamica nella lista dell’Unione Europea delle organizzazioni terroriste che domina interamente il territorio di Gaza ed è devota alla distruzione dichiarata dello stato d’Israele e di tutti gli ebrei. Sono praticamente quotidiani i lanci di missili verso le città israeliane e dall’inizio del 2012 fino allo scorso settembre ne sono stati sparati ben 381 contro i civili, è anche accertata la quotidiana preparazioni di attacchi terroristici contro Israele e le dichiarazioni dei leader di Hamas sono pura istigazione all’odio e al terrore, giorno dopo giorno. Cercare di portare aiuto a Gaza compiendo l’atto ostile dell’uso di vie non certificare equivale senza ombra di dubbio a un gesto di folle ostilità contro l’esistenza stessa di Israele.

Nella comunicazione ufficiale il Sindaco conferma di condividere le finalità dell’iniziativa e da alcuni giorni sul sito web del Comune è stato pubblicato il link della Freedom Flottilia, organizzazione che sostiene nel suo manifesto la delegittimazione di Israele e che annovera tra i suoi sostenitori associazioni caratterizzatesi negli anni per le loro posizioni estremiste ed antisemite quali Guerrillaradio, Infopal e Terra Santa Libera.

Memore del disastro cui ha portato la propaganda antisraeliana della precedente Flottilla, la Mavi Marmara, alla quale tra gli altri aveva aderito anche l’Organizzazione non governativa turca Insani Yardim Vakfi (IHH) che ha legami certificati dalla polizia turca stessa con gruppi radicali islamici militanti come Hamas e al-Qaida, chiedo molto accoratamente al Sindaco De Magistris di rinunciare all’impresa perché la sua solidarietà nei confronti della Flottilia equivale a solidarizzare con gli attacchi terroristici compiuti da Hamas, e questo non deve essere permesso ad una città importante, grande e cara al cuore di tutti gli italiani come Napoli.

Reputo opportuno ricordare al Sindaco che se intende fornire aiuto umanitario alle popolazioni di Gaza lo può fare utilizzando i regolari accessi del valico di Kerem Shalom, per cui Israele ha investito più di 80 milioni di dollari per renderlo più efficiente, o del valico di Erez dai quali dalla prima metà del 2012 sono transitati 37.405 camion portando 993.700 tonnellate di merci e da dove solo nei mesi di settembre e agosto sono transitati 644 camion per trasportare circa 17 mila tonnellate di merci, tra cui medicinali, cibo, laterizi, prodotti per l’agricoltura e l’industria. Sicchè, l’utilizzo di passaggi regolari consentirà ai destinatari dei doni di goderne come previsto senza che questo metta in pericolo, con importazioni improprie, la vita di bambini israeliani, che non possono andare a scuola perchè i missili provenienti da Gaza distruggono la loro vita e quella delle loro famiglie giorno dopo giorno.
www.fiammanirenstein.com

Il MANIFESTO – Francesca Pilla : “Napoli e De Magistris accolgono imarinai pacifisti di «Estella» ”

 

L’accoglienza all’Estelle inizia all’alba. In attesa che il veliero più pacifista del mondo sbarchi al molo Beverello, decine di bandiere palestinesi svegliano i napoletani sventolando sulle statue del centro e accompagnate dai cartelli che chiedono una Palestina libera, finalmente. Piazza Dante con il suo monumento all’autore della Divina commedia, i grandi re di Napoli del Palazzo Reale, le statue lungo via Toledo vengono vestite con i colori della protesta non violenta e annunciano ai cittadini la necessità di mobilitarsi: appuntamento nel primo pomeriggio per incontrare l’equipaggio e capire imotivi della missione. Il vecchio peschereccio, che ha addirittura 92 anni ed è stato rilevato dalla coalizione svedese per l’impresa, non si fa attendere anzi arriva da La Spezia addirittura in anticipo sulla tabella di marcia, ricevendo il benvenuto da una folla di attivisti che aspettano sulla banchina. Ma nemmeno le polemiche perdono tempo. In mattinata Fiamma Nirenstein (Pdl), vice presidente della commissione esteri della Camera, lancia un anatema contro il sindaco Luigi De Magistris «reo» non solo di aver applaudito all’attracco dell’Estelle a Napoli, ma anche di incontrare oggi l’associazione «Ship to Gaza Sweden». Lo zoccolo duro svedese legato al movimento Freedom Flotilla che organizza la missione per forzare il blocco navale di Israele. Poi ci si mettono anche le associazioni filoisraeliane che attaccano: «La propensione che il primo cittadino dimostra di nutrire per i palestinesi e per chi li governa (Hamas) – dice Giuseppe Crimaldi – lo ha indotto a patrocinare e addirittura a farsi armatore della nave che tra qualche giorno rischia di provocare un nuovo incidente internazionale nelle acque delMediterraneo ». Come risposta il sindaco scrive subito su Facebook un personale benvenuto ai marinai pacifisti ribadendo «l’urgenza di uno stato palestinese che possa vivere in pace con lo stato israeliano» e chiedendo «il riconoscimento dello Stato palestinese nei confini del 1967, come sancito dalle numerose risoluzioni delle Nazioni Unite». Un messaggio portato in Europa anche dall’imbarcazione che in tre mesi ha attraversato il mar Baltico sostando nei porti fino a giungere nel golfo partenopeo da dove poi dando il cambio a nuovi 15 membri dell’equipaggio si dirigerà verso Gaza city, sperando di raggiungerla. Nell’ultima missione, lo scorso anno, la «Stefano Chiarini» (la nave intitolata al nostro giornalista-inviato che ha speso una vita per la causa palestinese, ndr.) è stata bloccata nelle acque greche dal governo di Tel Aviv e poi rimandata indietro. Stavolta ci si augura di arrivare fino alla Striscia per rompere l’assedio. Anche se è importante in egual misura accendere i riflettori sulla condizione palestinese e su un blocco navale che, con la scusa di fermare il traffico d’armi, in realtà tiene sotto scacco un’intera popolazione: è di due miliardi di dollari il danno dovuto all’embargo. «Non è una missione contro Israele – dicono a bordo – Ship to Gaza rappresenta la volontà di salvaguardare i diritti umani e chiedere che le risoluzioni Onu violate vengano rispettate. Bisogna opporsi al blocco navale, una «punizione collettiva » inflitta alla popolazione illegale per le leggi e convenzioni internazionali». L’Estelle si fermerà fino a domani, 6 ottobre, nelle acque napoletane. Stasera dalle ore 18 sono previste diverse manifestazioni, prima la proiezione del documentario «Stay Human», ispirato al libro di Vittorio Arrigoni, poi si darà il via ai concerti mirati anche al finanziamento della missione. Al molo si esibirà Marco Messina (99 Posse), E’ Zezi,O’ Rom, Compagnia D’Altrocanto. E sabato alle 12.00 da Piazza delGesù partirà un corteo che arriverà al porto per salutare la nave in partenza. In bocca al lupo.

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