Non si placano i raid. L’esercito israeliano prende di mira basi sotterranee usate da militanti palestinesi per sparare razzi. E prepara le truppe di terra. Premier egiziano: “Aggressione”.

Ottantacinque missili nell’arco di 45 minuti. La situazione a Gaza si fa sempre più critica.

L’esercito ha fatto sapere di aver preso di mira basi sotterranee usate da militanti palestinesi per sparare razzi verso il territorio dello Stato ebraico.

Nel corso della notte i militanti hanno lanciato decine di razzi. Dopo poche ore dall’annuncio di un cessate il fuoco in concomitanza con la visita del premier egiziano, Israele ha ripreso i raid su Gaza colpendo il nord della Striscia, secondo quanto ha riferito il sito di al Arabiya citando fonti della sicurezza.

Due palestinesi sono stati uccisi questa mattina in un raid aereo israeliano nel nord della Striscia di Gaza: lo hanno riferito fonti sanitarie locali. L’esercito israeliano ha colpito nella notte circa 150 obiettivi, tra cui basi usate da militanti palestinesi per sparare razzi verso il territorio dello Stato ebraico e depositi di munizioni. Il numero di obiettivi colpiti dalle forze armate di Tel Aviv dall’inizio dell’operazione nella Striscia mercoledì ha raggiunto così quota 450.

Israele si prepara a un’operazione di terra e ha richiamato 16mila dei 30mila riservisti per i quali è stato dato il via libera alla partecipazione al conflitto con Gaza.

“Gli attacchi sulla Striscia di Gaza sono un’aggressione”, ha detto il premier egiziano, Hisham Kandil, durante una visita in un ospedale della Striscia e sottolineando che il mondo deve agire per fermare gli attacchi e che l’Egitto “non risparmierà alcuno sforzo” per raggiungere una tregua a Gaza.

Da:IlGiornale.

 

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