Testata: Informazione Corretta Data: 23 dicembre 2012  Autore: Ugo Volli

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

senza dubbio ogni tanto qualcuno di voi, più buono o più critico degli altri, si chiede perché Israele non accetti il giudizio delle organizzazioni internazionali come l’Unione Europea e soprattutto l’Onu, che per loro natura sono multilaterali e dunque democratiche. Perché respingere il giudizio della “comunità internazionale” che per definizione è saggio e disinteressato? Perché dunque non accettare il giudizio dell’Assemblea dell’Onu che ha accettato come stato osservatore non membro un’entità che prima non c’era detta “Palestina”, riconoscendo “implicitamente”, come ha scritto qualcuno i “confini del ’67”? Basterebbe che Israele si ritirasse dietro questi “confini”, dicono sempre quei soliti ‘qualcuno’, e tutto andrebbe a posto. Non intendo tediarvi con le solite cose, col fatto che “i confini del 67” sono in realtà linee armistiziali statuite nel ’49, col patto esplicito che NON fossero confini; o con il fatto che l’Assemblea dell’Onu non ha il potere di fare trattati né di riconoscere stati o frontiere, perché questo appartiene all’autonomia delle parti. E neppure vi ricorderò tutti i segni che mostrano che l’autorità palestinese non ha la minima intenzione di limitarsi a quelle “frontiere”, ma continua a pretendere l’intera “Palestina dal fiume al mare” (al di là di tutti i discorsi, guardate questa analisi del nuovo stemma adottato pochi giorni fa: https://dl.dropbox.com/u/12827598/IC/stemma%20palestinese.jpg).
Ma anche se questa fosse solo propaganda, come i soliti ‘qualcuno’ sostengono, ci sarebbe sempre il fatto che è molto probabile che presto Hamas prenda il potere anche nei territori amministrati dall’Anp, per via legale o violenta (http://www.israelifrontline.com/2012/12/israel-reportedly-fears-hamas-making.html?). E il leader di Hamas, Meshaal ha appena chiarito, nel suo discorso di Gaza, di non aver la minima intenzione di modificare gli obiettivi stabiliti nello statuto dell’associazione, rinunciando a “un solo centimetro di terra palestinese” (sempre dal fiume al mare, naturalmente: http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/palestinianauthority/9732323/Hamas-leader-Khaled-Meshaal-tells-Gaza-that-Palestinians-cannot-cede-an-inch-to-Israel.html). E allora? che farà Israele? Si difenderà? No, questo non sta bene, perché nella “guerra asimmetrica” dei terroristi contro un esercito rergolare, la risposta di questo è sempre “sproporzionata” e Hamas, nascondendo armi e comandi dentro scuole, ospedali, stadi e condomini ha mostrato di essere maestro in questo gioco. E allora? Ma, dicono i soliti ‘ qualcuno’  ci penserà la comunità internazionale, a difendere Israele, se e quando sarà necessario. Ci penserà la comunità internazionale? Come ha fatto nel caso del Ruanda, lasciando tranquillamente sterminare i Tutsi sotto gli occhi della missione internazionale (http://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_Assistance_Mission_for_Rwanda), o in quello di Sebrenica, dove il comandante delle truppe olandesi si concesse un brindisi col macellaio serbo prima di cedergli il campo per uccidere tutta la popolazione della cittadina (http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Srebrenica; trovate qui la fotro del brindisi: http://www.thedailybeast.com/newsweek/2010/07/12/from-srebrenica-to-baghdad.html). Insomma, andate a fidarvi voi della protezione dell’Onu. Io ci starei attento.
E, a proposito, che garanzie abbiamo della neutralità di questa organizzazione? Nessuna, è chiaro. Guardate questo schema: https://dl.dropbox.com/u/12827598/IC/onu.jpg. Nella corrente sessione, l’assemblea generale ha approvato una risoluzione sull’Iran, una sulla Siria, una sulla Corea del Nord, ma ben 24 risoluzioni su (cioè contro) Israele. Solo martedì scorsoi ne sono passate ben nove (http://blog.unwatch.org/index.php/2012/12/19/hypocrisy-un-adopts-9-resolutions-on-palestinians-golan-yet-silent-on-syrian-massacre-of-palestinians/). Per vostra informazione, le ho cercate e ne ho tradotto l’oggetto. Eccolo:
A/C.4/67/L.17 – pratiche israeliane che riguardano i diritti umani del popolo palestinese nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme est “Esprimendo profonda preoccupazione per le persistenti violazioni sistematiche dei diritti umani del popolo palestinese da parte di Israele, la potenza occupante …”
A/C.4/67/L.16 – insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, e il Golan siriano occupato “Ribadisce che gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est, e nel Golan siriano occupato sono illegali e un ostacolo alla pace e allo sviluppo economico e sociale …”
A/C.4/67/L.15 – Applicabilità della Convenzione di Ginevra relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra, del 12 agosto 1949, il territorio palestinese occupato, inclusa Gerusalemme Est, e gli altri territori arabi occupati “Chiede che Israele accetti l’applicabilità de jure della Convenzione nei Territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme Est, e di altri territori arabi occupati da Israele dal 1967, e attenersi scrupolosamente alle disposizioni della Convenzione …”
A/C.4/67/L.10 – Assistenza ai rifugiati palestinesi “Esprimendo profonda preoccupazione per la situazione particolarmente difficile dei rifugiati palestinesi sotto occupazione, anche per quanto riguarda la loro sicurezza, il benessere e le condizioni di vita socio-economiche …”
A/C.4/67/L.11 – Le persone sfollate a causa del giugno 1967 e successive ostilità “Riafferma il diritto di tutte le persone sfollate a seguito del giugno 1967 e successive ostilità di tornare alle loro case o luoghi ex residenza nei territori occupati da Israele dal 1967 …”
A/C.4/67/L.12 – Operazioni delle Nazioni Unite di soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente “Seriamente preoccupato per le condizioni di estrema difficoltà socio-economiche cui devono far fronte i profughi palestinesi nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, in particolare nei campi profughi della Striscia di Gaza, a seguito delle continue chiusure prolungate israeliane …”
Proprietà dei profughi palestinesi e dei loro ricavi – A/C.4/67/L.13 “Ribadisce che i profughi palestinesi hanno il diritto di loro proprietà e ai redditi da esso derivati, in conformità con i principi di equità e di giustizia …”
A/C.4/67/L.14 – Il lavoro della commissione speciale per indagare sulle pratiche israeliane che interessano i diritti umani del popolo palestinese e gli altri arabi dei territori occupati “Deplora le politiche e le pratiche di Israele che violano i diritti umani del popolo palestinese e di altri arabi dei territori occupati …”
A/C.4/67/L.18 – Il Golan siriano occupato “La decisione di Israele di imporre la sua legge, la giurisdizione e l’amministrazione sul Golan siriano occupato era nullo e senza effetto giuridico internazionale e ha chiesto che Israele, la potenza occupante, revochi immediatamente  la sua decisione …” Vi prego di notare che ben due risoluzioni si occupano del Golan – non per felicitarsi per il fatto che le popolazioni druse che vi abitano siano sottratte alla strage che imperversa in Siria, ma per chiedere a Israele di “restituirle” al carnaio. Peccato che loro la pensino diversamente e che vi sia una corsa dei drusi del Golan a chiedere la cittadinanza israeliana (http://www.timesofisrael.com/with-syria-ablaze-dozens-of-golan-heights-druze-seek-israeli-citizenship/)
Un’altra volta vi parlerò dell’Unione Europea e degli effetti delle sue politiche, ma per ora, credo di aver accumulato abbastanza materiale per chiedervi: compreseste una macchina usata dall’Onu e dalla sua assemblea? Io francamente no. E soprattutto non affiderei a loro la vita dei miei cari.
 

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