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Emanuel Baroz 
18 aprile 2013

3 commenti

Hamas distrugge patrimonio umanità – l’UNESCO tace

di Alessia Di Consiglio

Oltre il danno la beffa: l’UNESCO è stato il primo organismo ONU a riconoscere la Palestina come stato membro nel 2011 e Hamas cosa fa? Distrugge le rovine del Porto di Antedone (nel nord della Striscia di Gaza), patrimonio dell’umanità dichiarato tale proprio dall’UNESCO solo un anno fa. Lo scopo? Crearvi un campo di addestramento per le milizie che controllano Gaza.

Il Porto, costruito in epoca fenicia e in seguito utilizzato e ampliato da Romani e Bizantini, contiene attualmente numerosissimi resti di varie epoche, sia sott’acqua che in superficie, inclusi mosaici, le rovine di un tempio romano e moltissimi altri resti. La stratificazione di reperti appartenenti a diverse civiltà è una prova dell’evoluzione storica e politica della regione e dell’importanza geo-politica di quest’area come snodo di scambio tra Oriente e Occidente.

La questione è stata portata all’attenzione della Direttrice dell’UNESCO Irina Bukova da parte di una ONG svizzera, UN Watch,  e inviata per conoscenza anche a Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri.

L’UNESCO è attualmente riunito a Parigi, dove rimarrà fino al 26 Aprile per la sessione biennale dell’Organizzazione. Tra l’altro in tale sede verranno discussi ben 5 punti all’ordine del giorno, proposti proprio dalla Palestina in cui si critica l’operato israeliano. Punti che, secondo l’Ambasciatore americano David Killion sarebbero “altamente politicizzati” e progettati per “isolare Israele”. L’estrema politicizzazione, si legge nella lettera, “ha persino portato la Russia a opporsi alla discussione di questi punti nella precedente sessione” lo scorso Ottobre.

E pensare che la decisione di approvare la Palestina come stato membro è stata giustificata sulla base della necessità di proteggerne il patrimonio culturale…

Linkiesta

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: una veduta del porto moderno di Antedone

Emanuel Baroz, 18 aprile 2013

     
  Categorie: HamasONU (UN)Striscia di Gaza
Tags: campo di addestramento HamasCatherine AshtonDavid KillionDirettore dell’Unesco Irina BokovaHamasONU (UN)Porto di Antedoneporto mediterraneo di Anthedonresponsabile della politica estera UE Catherine AshtonStriscia di GazaUnescovoto Unesco per riconoscimento Palestinavoto Unesco su Palestina
 
     

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#1Emanuel Baroz

L’UNESCO TACE DI FRONTE AI BULLDOZER DI HAMAS CHE DISTRUGGONO UN PATRIMONIO DELL’UMANITA’ PER FARNE UN CAMPO DI ADDESTRAMENTO PER TERRORISTI.

GINEVRA, 15 APR – In una lettera urgente inviata oggi al Direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova (in allegato nei commenti), l’ONG UN Watch ha chiesto un’azione immediata per fermare i bulldozer di Hamas che stanno demolendo un sito archeologico vecchio di 3000 anni a Gaza per farne un campo di addestramento per terroristi, come riportato da “Al Monitor Palestine Pulse”. Una copia è stata inviata anche al ministro deglie esteri UE Catherine Ashton, invitando l’Unione europea a prendere provvedimenti.

La parziale distruzione dell’antico porto di Antedone – che include le rovine di un tempio romano e resti archeologici di epoca persiana, ellenistica e bizantina – arriva esattamente un anno dopo che l’area è stato nominata patrimonio dell’umanità dalla “Palestina”, neo-membro dell’UNESCO.

UN Watch ha invitato la Bokova a portare la questione davanti al Consiglio esecutivo dell’UNESCO ora riunito a Parigi. Ma nonostante che nell’ordine del giorno della riunione biennale dell’Unesco, che durerà fino al 26 aprile, ci siano 5 temi proposti dalla palestina avversi ad Israele (tanto che l’ambasciatore americano Killion li ha descritto come “altamente politicizzati” e progettati per “isolare Israele”), sembra che non ci sia posto nell’agenda attualmente per affrontare questa distruzione di un sito archeologico di così grande valore per destinarlo ad addirittura ad un campo di addestramento per terroristi.

Come è abitudine consolidata all’Unesco, Israele è l’unico paese al mondo sul quale si concentrano le critiche nella sessione del Consiglio Direttivo di questo mese. A questo riguardo, l’UNESCO si colloca senza dubbio come l’agenzia più anti-israeliana nel sistema delle Nazioni Unite.

L’anno scorso, solo dopo una grande campagna di UN Watch, l’UNESCO eccezionalmente ha condannato la Siria. Ma nulla è previsto nei riguardi della Siria nella sessione corrente, e anzi al contrario, il regime assassino di Assad continua a detenere uno dei 30 ambiti posti nella commissione dei diritti umani dell’UNESCO, che incredibilmente gli permette di giudicare la situazione dei diritti umani negli altri paesi.

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=453728701370163&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

19 apr 2013, 00:33 Rispondi|Quota

#2Emanuel Baroz

Le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, il mese scorso hanno spianato coi bulldozer una parte dell’antico porto mediterraneo di Anthedon, nel nord della striscia di Gaza, per ampliare una zona di addestramento militare. Ne ha dato notizia il sito web Al-Monitor. Scoperta nel 1997, la struttura, antica di tremila anni con pavimenti musivi e colonne di epoca romana, bizantina e islamica, era stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2012. “Non possiamo ostacolare la resistenza palestinese – ha spiegato ad Al-Monitor il “vice ministro” del turismo di Hamas, Muhammad Khela – Facciamo tutti parte del progetto della resistenza, ma promettiamo che il luogo sarà usato in modo limitato e non sarà danneggiato”. L’ente di monitoraggio ”UN Watch” ha scritto lunedì al direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, sottolineando che “l’ammissione all’Unesco della Palestina come stato membro nel 2011 venne giustificata come una misura per aiutare a proteggere i siti del patrimonio mondiale in aree palestinesi, ma Hamas trasforma un sito del patrimonio culturale in un campo di addestramento terroristico, che è l’antitesi della cultura; e il silenzio dell’Unesco chiama in causa la credibilità dell’agenzia Onu”.

(Fonte: Israele.net, 17 Aprile 2013)

 

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