Malika Mazan: “Sono i sionisti che sono ostili agli arabi, o sono gli arabi che sono ostili a tutti i popoli liberi?”

In un’intervista per Medradio (Marocco), Malika Mazan, attivista e poetessa marocchina amazigh (cioè berbera), ha preso posizione con forza a sostegno del sionismo affermando che gli ebrei, come ogni altra nazione, hanno il diritto ad avere il loro Stato nella loro terra patria e ha criticato con veemenza gli arabi che “non se ne stanno nei loro confini”.

Nell’intervista, postata su internet il 19 settembre in forma di video e sottotitolata in inglese da MEMRI, Mazan afferma: “Sionismo significa che gli ebrei vogliono istituire il loro Stato. E’ loro diritto. Non si è mai sentito che gli antichi ebrei vivessero in Alaska o in Australia. La storia e tutte le religioni riconoscono che gli ebrei vivevano in Palestina”.

Mazan sostiene che ogni nazione ha il diritto di stabilire la propria patria. E dice: “Non si può pretendere che loro stabiliscano la loro patria sulla luna. Hanno il diritto di tornare nella loro patria”.

Mazan spiega che gli arabi sono gli oppressori nella regione: “Cosa vogliono gli arabi? – dice – Vogliono stabilire una patria araba, ma non sul territorio riconosciuto loro dalla storia e dalla geografia. Nossignore, vogliono che la loro patria sia a spese della terra e della stessa esistenza di altri. In questo senso gli arabi sono più ‘sionisti’, nel senso che intendono loro, di quanto non lo siano gli ebrei. Se gli arabi hanno un po’ di rispetto per se stessi, dovrebbero starsene nei loro confini: dovrebbero stare all’interno della penisola arabica, nell’Hijaz per essere precisi”.

“Gli arabi – continua Mazan – possono continuare a sognare di essere la razza suprema. Gli arabi si considerano il popolo eletto. Non ho paura di esprimere la mia opinione. Io dico le cose come le vedo. Gli arabi, nella loro impudenza, hanno oltrepassato i loro confini e vogliono uno Stato arabo a spese di altre nazionalità e del diritto degli altri di vivere in dignità, libertà e indipendenza. Sono i sionisti che sono ostili agli arabi, o sono gli arabi che sono ostili a tutti i popoli liberi?”.

E aggiunge: “Per tutta la vita ho sentito del ‘corpo arabo ferito’, come se nessun altro avesse ferite. Ci fanno del male e poi si aspettano che simpatizziamo per loro. Che stupidità! Roba da manicomio”.

Nel corso dell’intervista, Mazan chiarisce inoltre il senso “simbolico” dei provocatori messaggi sulla sua pagina Facebook in cui diceva di voler contrastare la pratica della “jihad sessuale”, attribuita ai jihadisti che combattono in Siria, offrendo propri servizi sessuali ai combattenti dell’esercito curdo in lotta contro lo “Stato Islamico” (ISIS). Si trattava, spiega, di un’offerta “metaforica” da intendere come un atto di solidarietà nei confronti dei combattenti curdi. E’ chiaro, afferma Mazan, che “non avrei mai permesso a me stessa di scendere al livello di barbarie praticato oggi nel Medio Oriente in nome della religione e della difesa di Allah e di ogni genere di luoghi santi: usano la religione per procurarsi ragazzine con cui soddisfare i loro impulsi. Questi sono lupi, sono cani”.

(Da: MEMRI, 19.9.14 – Jerusalerm Post, 7.10.14 – israele.net, 9.10.14)

 

3 Responses to Poetessa berbera marocchina: “Sionismo significa che gli ebrei vogliono istituire il loro Stato: è loro diritto”

  1. Parvus ha detto:

    Sarà perché è rappresentante di uno dei tanti popoli che da parte degli arabi ha subito un parziale genocidio, anche se purtroppo ha accettato l’imposizione di convertirsi all’islam. Ma questa donna è infinitamente più intelligente di milioni di antisionisti italiani messi assieme.

    • barbara ha detto:

      Però non lo so, sinceramente, quanto si possa parlare di “accettazione” da parte dei popoli invasi e occupati dagli arabi: tra massacri, deportazioni, stupri etnici e imposizione di condizioni di vita difficilmente tollerabili, il margine di manovra era davvero modesto.

      • Stefano ha detto:

        Infatti nessuno ha accettato. Ancora adesso, se si esamina il Dna delle popolazioni arabe fuori dalla penisola arabica, quello degli uomini risulta proveniente dall’Arabia, quello delle donne è ancora quello delle antiche popolazioni locali che hanno visto il lento genocidio della loro componente maschile e l’asservimento delle donne ai conquistatori.

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