Ispirerà la legislazione ai valori ebraici. Insorgono le opposizioni. Netanyahu: “Vogliono uno Stato palestinese e non uno ebraico”.

Il governo israeliano ha dato il via libera alla legge con cui Israele viene riconosciuto come “Stato-Nazione” del popolo ebraico.

A favore del provvedimento si sono espressi quindici ministri, mentre altri sette, soprattutto tra i laici, hanno votato contro.

Con questo provvedimento, la legislazione e la giurisprudenza israeliane in futuro dovranno ispirarsi maggiormente alla legge e ai valori ebraici; lo Stato sosterrà con maggiore forza l’istruzione e la scuola ebraica; gli altri gruppi religiosi potranno sviluppare autonomamente iniziative proprie.

La nuova legge, sostenuta dai nazionalisti e presentata dal parlamentare del Likud Zèev Elkin, capo della commissione Esteri e Difesa della Knesset, è al centro di un infuocato dibattito politico: la sinistra e i partiti laici non cessano di protestare contro un’iniziativa da molti considerata discriminatoria nei confronti dei cittadini israeliani di religione non ebraica, mentre il leader laburista dell’opposizione parlamentare, Yitzhak Herzog, la ha definita un’operazione “irresponsabile”.

Le opposizioni in particolare contestano all’esecutivo una politica che riserverebbe alcuni “diritti nazionali” ai soli cittadini ebrei, trascurando le altre minoranze religiose, in particolarearabi e cristiani, che rappresentano una percentuale consistente dei cittadini israeliani.

In risposta alle polemiche – sollevate peraltro anche in seno alla comunità internazionale – di chi parla di una transizione verso un nuovo Stato confessionale, il premier Benjamin Netanyahu ha assicurato che “il carattere democratico di Israele rimane ben saldo e radicato”. “Non capisco chi chiede due Stati per due popoli e poi si oppone a questa legge – ha spiegato il primo ministro israeliano – Sono pronti a dare il benvenuto a uno Stato palestinese ma si oppongono con ogni forza ad uno Stato nazionale ebraico”.

Queste dichiarazioni, tuttavia, non sono valse ad evitare letture molto critiche della nuova legge da parte della stampa occidentale. Un quotidiano pur conservatore come The Timestitolava questa mattina con un’apertura che non lasciava spazio a dubbi: “Israele sul punto di rendere gli arabi cittadini di serie b”.

La legge sarà presentata mercoledì in lettura preliminare alla Knesset, dove deve essere approvata per diventare definitivamente legge dello Stato. Nel frattempo, le tensioni tra arabi e israeliani continuano a crescere in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

 

Da:IlGiornale.

 

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