24 Sep 2015

Ariel Shimona Edith Besozzi

LETTERA APERTA AL SINDACO DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO:

UN BICCHIERE DI VINO ISRAELIANO O CHI FIANCHEGGIA I TERRORISTI?

Gentilissimo Sindaco di San Colombano al Lambro,

non abbiamo il piacere di conoscerci personalmente ma faccio parte dell’associazione Amici d’Israele e con Eyal Mizrahi, che ne è il presidente, e tutte le altre persone che ha avuto modo di incontrare recentemente, condivido l’amore per Israele e l’impegno ad organizzare eventi che possano portare le persone a conoscere questo piccolo meraviglioso e tanto complesso Paese.

Ho con grande piacere appreso della disponibilità offerta dal Suo comune ad ospitare la mostra fotografica Israele Oggi cui è stata abbinata, nel corso della Sagra Provinciale dell’uva, la possibilità di offrire vini Israeliani agli visitatori della fiera.

Sono al corrente di ciò che è accaduto in occasione della presentazione della mostra, mi è stato raccontato dalle persone presenti ed ho poi avuto modo di leggere quanto è stato riportato dalla stampa. Comprendo il Suo sconcerto ed il Suo turbamento, purtroppo l’antisemitismo, un male antico che ha portato a diverse persecuzioni contro il mio popolo, non è stato superato. Ora veste i panni del terrorismo palestinese e dei suoi fiancheggiatori, sparsi in ogni paese, compresi quelli della penisola italiana. L’antisemitismo ha diverse facce, può essere quello becero delle caricature immonde che hanno accompagnato la propaganda nazista e fascista, può connotarsi come antigiudaismo attraverso la menzogna del deicidio oppure assumere i contorno di un falso e pretestuoso sostegno alla così detta causa palestinese. Ciò che però oggi è importante sottolineare è che siamo in grado di riconoscerlo e soprattutto sappiamo quali sono le conseguenze che questo odio ignorante genera nelle società che decidono di ospitarlo piuttosto che righettarlo. Sappiamo che l’antisemitismo è violento, intollerante, distruttivo e mortifero.

Voi, con questo piccolo episodio, ne avete avuto una prova, la penisola italiana e l’Europa ne hanno avuto una serie nel corso degli ultimi 2000 anni (le persecuzioni, le conversioni forzate, la Shoah, gli attentati terroristici). Ciò che però dobbiamo chiederci per fare in modo che davvero questo non possa accadere più è che cosa ha contraddistinto questa catena di eventi violenti? Io credo, e molti altri prima di me, che sia stata l’inazione delle persone, la scelta di cedere alla violenza e di non contrastarla.

Oggi voi avete una straordinaria opportunità per restituire alla vostra cittadinanza, alle vostre figlie e ad i vostri figli, la possibilità di guardare al futuro con la certezza che è possibile per le brave persone non cedere al ricatto della violenza, potete con serenità e risolutezza decidere di credere in voi stessi e nella bontà delle vostre iniziative, potete quindi scegliere di farvi certamente proteggere dalle forze dell’ordine ma di stare dalla parte della libertà, dello sviluppo, della cura per il territorio, della condivisione dei saperi…. potete scegliere di stare dalla parte della vita, mentendo fede all’impegno preso di accogliere i vini israeliani.

Quelli che sono venuti alla mostra Israele Oggi ed hanno aggredito verbalmente le persone che stavano pacificamente e serenamente parlando di arte, sviluppo, storia, archeologia, agricoltura, di tutto ciò che di fatto lo Stato d’Israele è, sono stati identificati, sono dei poveri frustrati che non essendo stati in grado di fare nulla di buono della propria vita, essendo probabilmente dei fannulloni vivono nell’invidia e nel rancore e fanno dell’odio nei confronti del popolo ebraico e dello Stato d’Israele la propria ragion d’essere. La maggior parte di loro non abitano nel comune da lei amministrato, non hanno nessun interesse per la vostra vita e per lo sviluppo dell’arte, della cultura, dell’agricoltura del vostro paese e dei paesi intorno. Probabilmente non hanno interesse neppure per lo sviluppo del paese in cui abitano… non lasciateli vincere quindi, sarebbe come cedere il vostro diritto di cittadinanza e quello dei vostri figli!

Ciò che dovrebbe tranquillizzarvi è che sono stati ampiamente identificati dalle forze dell’ordine e che nessuno di loro ha realmente il coraggio di agire, sono dei provocatori che cercano in ogni modo di deprimere le economie locali che si sviluppano e che sono vive. Sono piccole persone meschine che non avranno nessun coraggio di intervenire ora che la cosa è emersa, sapendo che ci saranno le forze dell’ordine non avranno il coraggio di fare molto più che eventualmente urlare slogan e sventolare bandiere di organizzazioni terroristiche.

Ciò che però Lei, voi, non dovete permettere è che l’abbiano vinta, che la loro volontà di distruggere, di deprimere, di boicottare, l’abbia vinta sul vostro diritto di creare un’iniziativa che alimenta, nutre e arricchisce il vostro territorio.

Fate in modo che la forza gioiosa della vostra festa azzeri la negatività di questa stupida marmaglia, fate in modo che i vostri concittadini possano orgogliosamente sapere che quando c’è da scegliere tra costruzione e distruzione voi scegliete la costruzione, quando c’è da scegliere tra sviluppo e depressione voi scegliete lo sviluppo, quando c’è da scegliere tra vita e morte voi scegliete la vita.

Soltanto così consegnerete alle vostre figlie ed ai vostri figli, alle future generazioni, un mondo migliore di come lo avete trovato!

Non lasciate che l’odio trionfi sull’amore. Scegliere l’amore, l’amore per la vita richiede coraggio ma quanto grande è il guadagno che se ne trae!

Quale gesto sarebbe più bello di portarvi davanti ad eventuali sciocchi disturbatori che dovessero intervenire con un bel bicchiere di vino israeliano dicendo alle loro facce piene di livore “Lech Haim” il brindisi ebraico “Alla Vita” e con una bella risata sotterrare il loro odio!

Ariel Shimona Edith Besozzi

 

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