Quanto è stato pronunciato all’ONU nega la verità e la storia e fa carta straccia della Risoluzione 181 relativa al piano di partizione della Palestina e approvata dallo stesso ONU il 29 novembre 1947 la quale stabiliva senza alcuna ambiguità il diritto degli ebrei di insediarsi ovunque nella Palestina occidentale tra il Giordano e il Mediterraneo.

E’ un assist formidabile regalato ad Abu Mazen e al suo corrotto regime fiancheggiatore del terrore.

Mentre in Israele sono ripresi gli accoltellamenti Obama legittima indirettamente la violenza offrendo ai terroristi la scusa che Israele “occuperebbe” la loro terra. Questa è, dal 1967, la narrazione propagata dall’OLP e coadiuvata dall’allora Unione Sovietica per delegittimare lo stato ebraico agli occhi del mondo.

Gli ultimi mesi di quresta catastrofica presidenza, la più demagogica e anti-israeliana che si ricordi, sono i più pericolosi.

Il rischio che nei prossimi mesi il presidente uscente possa avvelenare ulteriormente i pozzi è concreto. Cosa potrebbe fare? Per esempio fare in modo che gli Stati Uniti appoggino una risoluzione ONU per il venire in essere di uno stato palestinese creando di fatto un precedente che, seppure non vincolante, metterebbe Israele con le spalle al muro indebolendolo ulteriormente a livello internazionale.

Chi fa notare come questa Amministrazione sia stata particolarmente generosa con Israele in termini di fondi, non ha ancora capito che Obama usa la tecnica del bastone e della carota. Da una parte provvede a versare miliardi di dollari nelle casse dello stato ebraico (e va detto che sarebbe comunque molto difficile per gli USA giustificare una riduzione degli aiuti economici ad Israele soprattutto dopo avere fatto un accordo con l’Iran, il suo principale nemico nella regione), dall’altra gli assesta ben mirate bastonate che hanno il solo scopo di portare acqua al mulino dell’Autorità Palestinese.

Niram Ferretti, L’Informale, 22/09/2016

 

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