L’evento previsto ed i suoi organizzatori

Le celebrazioni per il 25 aprile, giorno simbolo della vittoriosa lotta partigiana, fondamentale per la storia d’Italia, hanno assunto da diversi anni per alcuni gruppi e movimenti un particolare significato politico e discriminatorio, volto ad impedire alle manifestazioni indette la partecipazione della gloriosa Brigata Ebraica (che combatté, come noto, al fianco dell’esercito britannico in Italia ed in Austria e che diede un importante contributo alla sconfitta del nazismo).

Quest’anno, per le celebrazioni imminenti, il Coordinamento BDS Lombardia, ovvero il Movimento che coordina le attività di boicottaggio e discriminazione nei confronti di (solo) Israele sul territorio lombardo, ha annunciato la propria presenza, in nome della “liberazione della Palestina” (illegittimamente paragonata alla resistenza partigiana contro la forza nazista, rappresentata nelle intenzioni dallo Stato d’Israele), intendendo per “Palestina” anche lo Stato d’Israele, che dovrebbe, dunque, esser liberato da ogni presenza ebraica.

Proprio quel che chiese, per ironia della storia, il Gran Mufti di Gerusalemme Amin al Husseini, capo del Movimento Arabo Palestinese ad Adolf Hitler ed al Terzo Reich tra il 1934 ed il 1945.

Già questo sarebbe sufficiente per valutare l’opportunità della partecipazione di questo Movimento alle celebrazioni previste per manifesta incompatibilità con le stesse, se non fosse che a ciò si aggiunga che la Consigliera Comunale Sumaya Abdel Qader, Vice Presidente della Commissione Cultura, Moda e Design, è intervenuta ad un evento del Movimento BDS a Milano, per dare la propria adesione all’iniziativa suindicata (denominata “25 Aprile a Milano per la Palestina”), facendosi ritrarre in compagnia della Sig.ra Annalisa Portioli, direttrice del Movimento di Coordinamento del BDS Lombardia (le foto dell’incontro sono state poi inspiegabilmente rimosse dalla pagina facebook del Movimento).

La Sig.ra Annalisa Portioli, nota alle Forze dell’Ordine per le sue posizioni estreme, capaci di giustificare gli attentati terroristici che colpiscono lo Stato d’Israele, è stata oggetto di un provvedimento di espulsione con divieto di ritorno dal Comune di RHO, emesso dal Questore della Provincia di Milano durante la fiera di EXPO 2015, per aver ella compiuti atti contrari all’ordine pubblico rivolti al Padiglione Israele, all’interno della Fiera.

La Signora Portioli è stata dichiarata persona pericolosa per la Sicurezza Pubblica.

Contrasto con lo Statuto del Comune di Milano

L’evento si pone in contrasto con molte norme statutarie del Comune di Milano, tra le quali:

Art. 1.1 “Le donne e gli uomini che compongono la comunità milanese si riconoscono nei valori di libertà, giustizia, pace solidarietà, moralità, cooperazione, pari opportunità, responsabilità individuale e sociale, operosità e spirito di iniziativa…. rispetto e valorizzazione delle differenze”.

Art. 1.3 “L’indirizzo politico e amministrativo del Comune si ispira ai valori sopra affermati, affinchè l’azione pubblica si sviluppi in funzione della dignità della persona e della civile convivenza.”.

Questi nobili assunti, che sono chiaramente pensati in chiave di integrazione e di scambio, nonché in chiave di contrasto ad ogni forma di avversione politica e ideologica, pongono un limite a qualunque iniziativa connotata da avversità e discriminazione, come quella oggetto della presente lettera.

La partecipazione del Movimento BDS alle manifestazioni per il 25 aprile, infatti, è volto ad impedire la partecipazione della Brigata Ebraica, ad escludere e non a celebrare la liberazione dal nazismo che i fondatori di quello stesso movimento all’epoca abbracciarono.

Incompatibilità della partecipazione del BDS alle iniziative all’interno del Comune con la legislazione dell’Unione Europea

Come noto, Gaza è governata da una organizzazione terroristica denominata Hamas, la cui Carta è la summa dell’antisemitismo. Hamas, che governa Gaza, è stata inserita dall’Unione Europea fra le organizzazioni terroristiche, da ultimo, col Regolamento di esecuzione (UE) 2017/150 del Consiglio del 27 gennaio 2017 che attua l’articolo 2, paragrafo 3, del Regolamento (CE) n. 2580/2001 relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone ed entità, destinate a combattere il terrorismo, e che abroga il Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1127.

Ora, se sono i terroristi a governare Gaza, appare davvero singolare che in Comune si tenga un evento organizzato da chi non si richiama allo scopo di liberare Gaza dal terrorismo, bensì si rivolge contro Israele mirando alla discriminazione di tutti i suoi cittadini in ogni sede del vivere civile.

Contrasto con la giurisprudenza francese, spagnola e della CEDU

La giurisprudenza francese, spagnola e della CEDU concordano nel considerare che il boicottaggio di Israele contrasti col divieto di discriminazione previsto dai rispettivi ordinamenti (giurisprudenza che saremo lieti di produrre).

Precedenti nel Comune di Roma

Di recente il Comune di Roma, per via della Sindaca On. Virginia Raggi, ha rifiutato l’uso di spazi Comunale per eventi del Movimento BDS, ritenendo che le porte siano aperte per le iniziative di pace e mai per l’incitamento all’odio e discriminazione.

Finalità del Movimento BDS

Infine, per comprendere la natura e le finalità del Movimento BDS, è sufficiente scorrere la presentazione che di sé dà sul proprio sito internet tale Associazione: “Il boicottaggio delle attività commerciali israeliane insieme alle sue istituzioni culturali, artistiche, accademiche, sportive nonché delle aziende internazionali coinvolte nel sistema israeliano di apartheid”.

Le finalità del Movimento BDS non si presentano mai come confronto e dialogo, non come un laboratorio di idee per la Pace, ma l’occasione per discriminare ed escludere, in pieno spregio ed in aperto contrasto con i diritti fondamentali dell’uomo e con la lotta alle discriminazioni, così come intesi e recepiti negli ordinamenti nazionali ed internazionali.

CONCLUSIONI

Dai Comuni d’Italia dovrebbe partire l’insegnamento e l’invito alla pace e alla civile convivenza, anziché l’odio e la discriminazione.

Siamo perciò confidenti che, alla luce delle suesposte considerazioni e riflessioni, si vorrà considerare l’opportunità di adottare provvedimenti al fine di impedire la partecipazione dei Movimenti BDS alle celebrazioni previste per il 25 Aprile presso il Comune di Milano, incoraggiando viceversa iniziative per il confronto ed il dialogo, per la quale saremmo sin d’ora a disposizione.

Esprimiamo, con l’occasione, i sensi della più viva considerazione.

p. Solomon-Osservatorio sulle Discriminazioni

Avv. Barbara Pontecorvo

 

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