18 aprile 2018

A 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, a Milano aprirà il primo museo in Italia dedicato ai combattenti della Brigata ebraica. Mancano pochi giorni al 25 aprile e la Comunità ebraica di Milano ha presentato l’allestimento ‘La brigata ebraica in Italia e la Liberazione’, curata dal giovane ricercatore Stefano Scaletta e da Cristina Bettin e Samuele Rocca, docenti della Ben Gurian University of the Negev e dell’Università di Ariel (Israele).

In mostra fotografie inedite, lettere, mappe, oggetti militari e bandiere con la stella di David, una piccola collezione di reperti che arrivano dall’archivio dell’esercito israeliano, dal Central Sionist Archive di Gerusalemme o direttamente dalle famiglie di reduci. Foto dei camion con la stella di David che entrano a Milano, cartoline mandate ai famigliari dai combattenti, medaglie, distintivi, ma anche immagini di vita quotidiana.

Il museo, che inaugurerà a fine maggio, è allestito negli spazi della sinagoga Beth Shlomo in corso Lodi, a Porta Romana. “Abbiamo voluto creare un’esposizione che valorizzasse il contributo dei combattenti della brigata ma non solo”, ha spiegato uno dei curatori. “Oltre ai 5 mila volontari, in Europa hanno combattuto circa 50 mila ebrei distribuiti nei diversi corpi militari britannici”, ha aggiunto.

Per i curatori è importante ricordare non solo l’aspetto militare, ma anche quello umanitario della brigata che al termine della lotta di Liberazione è diventata a Milano “il punto di riferimento degli ebrei italiani e mitteleuropei che volevano raggiungere

la Palestina”, ha spiegato Davide Romano, direttore del museo. Per ora il museo sarà aperto a gruppi e scuole su appuntamento, per diventare poi un’esposizione permanente.

Intanto il fronte Palestina ha annunciato l’ormai consueto presidio contro la presenza ‘sionista’ alla manifestazione nazionale del 25 aprile in piazza Duomo dove è previsto anche un videomessaggio della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz.