Testata: Informazione Corretta Data: 20 novembre 2012  Autore: Ugo Volli.

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli.


Cari amici,
forse è una coincidenza, forse una legge della fantasia umana. Fatto sta che c’è una certa proporzionalità fra la portata degli avvenimenti reali e le palle – siamo educati: le stupidaggini – che vengono raccontate intorno ad esse.
Così è stato finora anche per l’operazione di Gaza: non un piccolo episodio, certamente, ma finora neanche un fatto storico, più una bella sculacciata che Israele ha impartito ad Hamas che una vera e propria guerra. Le palle che ha prodotto sono numerose, come le centinaia di razzi sparati dai terroristi islamici; ma anche mediocri, com’è mediocre la loro intelligenza e il loro clericalismo ottuso. Per esempio ha reclutato come vittime sue bambini vittime dei combattimenti in Siria (http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/photos-of-syrian-massacres-recycled-as-gaza-atrocities/2012/11/18/), ma perfino piccoli israeliani scioccati dai suoi missili (http://www.jpost.com/Features/InThespotlight/Article.aspx?id=292475) e non ha avuto vergogna di esibire al mondo come “martire” un bambino ammazzato da uno dei numerosi suoi razzi (un centinaio circa) ricaduti su Gaza (http://blogs.jpost.com/content/hamas-bombardment-gaza). Inoltre naturalmente Hamas ha annunciato la sua vittoria, ha affermato di aver abbattuto un paio di aerei e non so quanti elicotteri, colpito una nave da guerra, mandato un razzo sul parlamento israeliano (http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/6820.htm): tutte botte di fantasia, naturalmente.
Ma le palle più interessanti non sono queste sui dettagli, sono quelle più generali. Per esempio, sapete di chi è la colpa dei numerosi alti ufficiali di Hamas morti in questi giorni? Degli ebrei, naturalmente, mi risponderete voi, che hanno colpa di tutta le degenerazione della società moderna (così un importante imam libanese: http://www.memritv.org/embedded_player/index.php?clip_id=3628). Ma dopo di loro? Be’ , la responsabilità è di quel cattivone dell’emiro del Qatar, il padrone di Al Jazeera, che due settimane fa è andato in visita a Gaza, ma non per sostenere Hamas, come tutti hanno capito. In realtà ha regalato ai capi del movimento orologi e penne a sfera che contenevano una trasmittente per segnalarli all’esercito israeliano. E’ per colpa del cattivone che fra l’altro si oppone anche all’Iran, in Siria e nella sua vita – orrore orrore – ha anche incontrato degli ebrei, che Israele colpisce i suoi obiettivi, credeteci, lo dice l’agenzia iraniana ufficiale: http://edition.presstv.ir/iphone/detail.aspx?id=272801.
Un po’ per vergogna nazionale, un po’ per pietà ho lasciato da parte le balle italiane, coi giornali sdraiati supini sulle “fonti palestinesi” a raccontare che Israele fa strage di bambini. Non le analizzerò qui, ma vorrei citarvi due articoli particolarmente significativi. Uno è di Giorgio Gomel, pubblicato sull’Unità di domenica; si tratta di un economista presentato dal giornale come “esponente di «JCall», movimento pacifista ebraico europeo”. Leggete cosa dice il “pacifista”:   “Una sciagurata alleanza si è formata sul campo, incurante delle vittime provocate fra la gente inerme, fra Hamas, il movimento integralista palestinese e il Likud, il partito principale di governo in Israele condizionato dalle correnti nazional-religiose e dal movimento dei coloni che lo spingono verso le posizioni più oltranziste.” (http://80.241.231.25/ucei/Viewer.aspx?Mode=S&ID=2012111823191428) Perché c’è la guerra fra Hamas e il governo israeliano? Ma perché sono alleati, è chiaro; se vi sfugge il senso dell’uso gomeliano della parola “alleanza” chiedete a lui o a ai suoi amici di J Street e JCall, i movimenti che dicono di essere “pro-Israel, pro-peace”, ma che in questa circostanza hanno evitato accuratamente di mostrarsi solidali con Israele e con la pace dei suoi cittadini.
L’altra palla nazionale porta il nome di Piergiorgio Oddifreddi, che sul suo blog dentro il portale di “Repubblica” l’ha sparata così grossa che il direttore del giornale Ezio Mauro  si è deciso dopo essere stato seppellito dalle critiche a far sparire l’articolo. Infatti se adesso andate alla pagina ( http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2012/11/18/dieci-volte-peggio-dei-nazisti/) vi trovate l’avviso: “Pagina non trovata”. In realtà con un po’ di ricerca il pregiato testo di Oddifreddi in rete si ritrova, per esempio qui: http://campagnano-rap.blogspot.it/2012/11/dieci-volte-peggio-dei-nazisti.html). Ed è possibile leggervi finalmente frasi come questa: “In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi. Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?”
Netanyahu e Barak sono dunque dieci volte più cattivi di Kesserling e anche 23 volte più di Eichmann, che dopotutto non ha bombardato nessuno; qualcuno mi ha assicurato che sono anche 47 volte peggio del lupo di Cappuccetto Rosso, che poverino mangia i bambini, sì, ma per fame. Oddifreddi di mestiere fa il matematico, o meglio lo faceva prima di decidere di abbandonare l’università per sviluppare in pace la sua attività pubblicistica. Non  mi cimento con la sublime abissalità della sua aritmetica e neppure con la bizzarria della sua storia. Ve lo indico così, come un esemplare sottoprodotto di guerra, allo stesso modo della “notizia” iraniana sull’emiro del Qatar. Magari prima o poi qualcuno ci dirà che gli israeliani uccidono i bambini per farci l’impasto del pane azzimo: è già successo, anche se allora non si diceva israeliani, ma solo ebrei. La fabbrica delle balle di guerra contro Israele non chiude mai,  anche quando la guerra non c’è.

 

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