[b]Lunedì 10 marzo alle ore 12.30[/b]

presso l'Aula T9 del [b]Polo di mediazione Interculturale e Comunicazione[/b]
Piazza Indro Montanelli 1 – Sesto S.Giovanni

Proiezione del documentario

[b]Hats of Jerusalem (I cappelli di Gerusalemme) di Nati Adler[/b]

introdotta dall'intervento di [b]Anna Linda Callow[/b] e di [b]Sara Ferrari[/b]

[i][b]Ingresso libero [/b][/i]

Chiunque visiti Gerusalemme rimane colpito dall’incredibile varietà di etnie, nazionalità e religioni che affollano gli stretti vicoli della Città Vecchia. L’occhio più attento coglie in breve tempo che [b]ognuno di questi gruppi è caratterizzato da uno specifico copricapo…[/b].

Come [b]Nati Adler [/b]ci racconta nel suo documentario [b]Hats of Jerusalem[/b], l’uso di un particolare cappello va ben oltre la necessità di ripararsi la testa. A Gerusalemme il cappello è innanzitutto una carta d’identità, una dichiarazione di appartenenza a un gruppo, una dichiarazione politica che si appoggia spesso a tradizioni secolari. Se un vento improvviso privasse gli abitanti di Gerusalemme dei loro cappelli, si dice nel documentario, nessuno più sarebbe certo della propria identità.

Il regista ci conduce tra i segreti dello [i]shtreimel [/i]e della [i]keffiya,[/i] così frequentemente immortalati dalla stampa internazionale da aver assunto un valore quasi simbolico, ci spiega le ragioni rituali di veli e parrucche femminili, i significati mistici del copricapo dei monaci armeni e ortodossi.

Quello di Nati Adler è un modo originale e delicato di raccontare la città e la sua ricchezza umana e culturale.
“[b]Hats of Jerusalem[/b]” è uscito nel 2005 ed è stato presentato con successo a festival cinematografici israeliani ed europei.

 

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