[b]LA REPLICA: «NON DIRE ANCHE TU LE SCEMENZE CHE CI DICONO IN TANTI»
Lucia Annunziata litiga con Santoro e lascia lo studio di «Annozero»
L'ex presidente della Rai ha criticato la trasmissione dedicata a Gaza: «Al 99,9% è schierata con i palestinesi»

Ed è polemica anche alla Sapienza.
Dall'assemblea degli studenti di Fisica, cuore dell'Onda, ieri pomeriggio è uscito un nuovo documento destinato a far discutere. Un appello rivolto al direttore del Dipartimento e a tutti i ricercatori italiani, con la richiesta espressa di «interrompere ogni collaborazione con le istituzioni di ricerca israeliane, pubbliche o private[/b]

Michele Santoro (LaPresse)ROMA — Scontro in diretta tra Michele Santoro e Lucia Annunziata ieri sera ad Annozero, puntata dedicata alla strage di bambini a Gaza, ospiti Rula Jebreal e Manuela Dviri. Con l'ex presidente della Rai che per protesta si è tolta il microfono ed ha lasciato lo studio. «Qui si presentano al 99 per cento soltanto le ragioni palestinesi», si è lamentata l'Annunziata. Da subito piuttosto critica sull'impostazione del programma, a suo avviso troppo schierato. E con un eccessivo spazio concesso ai ragazzi della comunità palestinese di Milano. «Fai la giornalista, non venire qui a criticare come si fa la trasmissione… O cerchi crediti da qualcuno?», l'ha rimbeccata Santoro.

«Arrivederci, non sprechiamo tempo », l'ha congedata poi il conduttore proseguendo impassibile. Poco dopo però ha attaccato anche Veltroni: «Perché non va a Gaza invece che in Africa se vuole rendersi utile?». Ed è polemica anche alla Sapienza. Dall'assemblea degli studenti di Fisica, cuore dell'Onda, ieri pomeriggio è uscito un nuovo documento destinato a far discutere. Un appello rivolto al direttore del Dipartimento e a tutti i ricercatori italiani, con la richiesta espressa di «interrompere ogni collaborazione con le istituzioni di ricerca israeliane, pubbliche o private, per sostenere la pressione sociale internazionale che richiede la fine degli attacchi di Israele ai territori palestinesi».

Contrarie le prime reazioni dei professori. Il direttore del Dipartimento di Fisica, Giancarlo Ruocco, è responsabile da tre anni di un progetto sulla fotonica in collaborazione con tre università israeliane, tra cui Tel Aviv. Dice già che il progetto andrà avanti. «L'unica cosa che farò è convocare per mercoledì prossimo il consiglio dei docenti (150 scienziati tra cui Cabibbo, Parisi e Maiani ndr) e sottoporre loro il documento. Daremo una risposta collegiale». Epperò, a titolo individuale, ecco arrivare già severe bocciature: «È allucinante », s'indigna Carlo Di Castro, docente di Meccanica Statistica a La Sapienza e membro della comunità ebraica di Roma. «Anche ammesso che si debba condannare l'intervento attuale, come si fa a confondere la politica del governo israeliano con la libera produzione culturale del Paese? Questi studenti non sanno che con la nascita dello Stato d'Israele nel 1948 si ebbe l'affermazione della libertà e della vita sulla tirannide e la barbarie».

È allarmato infine David Meghnagi, ex vicepresidente dell'Ucei e docente di Psicologia clinica a Roma Tre: «Già in Francia nel 2003 e poi in Inghilterra fu organizzato un boicottaggio degli accademici israeliani. Nel 2005 promossi un appello contro questo boicottaggio. E il 26 gennaio, inaugurando il Master in Didattica della Shoah, con 20 università da tutto il mondo, anche israeliane, faremo sentire di nuovo la nostra voce».

Fabrizio Caccia
Giovanna Cavalli
15 gennaio 2009(ultima modifica: 16 gennaio 2009)

 

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